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Concerto al Calvario in sala Bozzetti Domenica 15 settembre 2019 ore 21

Si concluderà con il tradizionale concerto la festa patronale del Santuario del SS. Crocifisso al S. Monte Calvario di Domodossola, che si terrà Domenica 15 settembre p.v. con inizio alle ore 21.00. 

In Sala Bozzetti, nell’ambito della stagione concertistica 2019 della Cappella Musicale del S. Monte Calvario ed in apertura della prima edizione della rassegna “I concerti d’autunno”, il pianista Gerardo Chimini tornerà a suonare per noi, con un programma a sorpresa.


GERARDO CHIMINI 
Si è diplomato in pianoforte a pieni voti e con lode sotto la guida del M° M. Conter presso il Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia nel 1972 presso cui, poi, è stato docente fino all’anno 2013. Successivamente ha studiato Armonia e Contrappunto con F. Margola, si è perfezionato con B. Mezzena per il pianoforte e con P. Borciani e D. De Rosa per la musica da camera. Ha tenuto concerti in veste di solista e in formazioni da camera in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca. Si è recato in Giappone per la terza volta nel 2010 per tenere masterclass e concerti. Ha effettuato diverse registrazioni radiotelevisive presso importanti emittenti come RAI, RTSI, RTBF e Radio Sidney. Ha collaborato con numerose Orchestre, tra cui l’Orchestra del Festival Pianistico Arturo Benedetti Michelangeli, i Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra da camera di Brescia, Milano classica, l’Orchestra da camera di Mantova, la Tokio Opera City Philarmonic e l’Orchestra Amadeus di Tokio e la Kammerorchester di Mannheim. Ha suonato con artisti di fama internazionale tra cui Uto Ughi, Tierry Caens, Andreas Blau (primo flauto dei Berliner Philarmoniker), Michel Bequet e Nobuiko Asaeda. Il suo repertorio spazia da Bach ai contemporanei. Nella sua attività concertistica sono contemplate anche lezioni-concerto per studenti dall’età prescolare alle superiori e per adulti. Tiene regolarmente corsi di perfezionamento in Italia, Germania e Giappone; inoltre nel 2013 ha eseguito un applauditissimo concerto con musiche di Schoenberg e Beethoven nella città di Vienna. Nel novembre del 2013 è stato insignito del Premio “Gasparo da Salò” per i meriti culturali e per aver diffuso il nome della Città di Salò nel mondo. Nel 2014 ha tenuto una tournée in Germania e Austria con programmi di musiche italiana del ‘700 e un programma dedicato interamente a Bach. Insegna pianoforte presso la scuola di Musica Diocesana S. Cecilia di Brescia. 


L’attività concertistica della Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario è sostenuta dall’Istituto della Carità – PP. Rosminiani, dalla Riserva Naturale Speciale Regionale del S. Monte Calvario, dalla Parrocchia di Calice, con la Fondazione CRT e il patrocinio della Città di Domodossola.

FESTA DI “SANTA CROCE” 2019 al Calvario


SACRO MONTE CALVARIO DI DOMODOSSOLA

PARROCCHIA S. CUORE – S. QUIRICO

PADRI ROSMINIANI

GIORNI DI FESTA INSIEME
PER TUTTI Al Sacro Monte Calvario di Domodossola 


SABATO 14 SETTEMBRE 2019

h. 16.00 “Orienteering” per ragazzi al Calvario.
                Ritrovo presso il Circolo ACLI Santa Croce (Calvario), ISCRIZIONE,                   PARTENZA, PREMIAZIONE e … MERENDONE!!!

h. 19.00 ESPOSIZIONE DELLA RELIQUIA DELLA S. CROCE E PRIMI  VESPRI SOLENNI NEL SANTUARIO DEL SS.MO CROCIFISSO
               La liturgia sarà animata dalla Comunità Religiosa dei PP. Rosminiani.


DOMENICA 15 SETTEMBRE 2019

h. 11.00: S. MESSA SOLENNE NEL SANTUARIO DEL SS.MO                                     CROCIFISSO AL CALVARIO
              La Liturgia sarà accompagnata dalla Cappella Musicale del Santuario.
(NB le SS. Messe delle h. 9.00 a Gabi Valle e delle 11.00 a Crosiggia questa domenica sono sospese)

h. 12.30: PRANZO INSIEME al CALVARIO
(Per adesioni telefonare a Fiorina 349/2105916; Davide 335/4355420; Loredana 348/0821603).

h. 14.30: CONCERTO SUL PIAZZALE DELLE CAPPELLE OFFERTO DAL CIVICO CORPO MUSICALE DI DOMODOSSOLA.

h.15.00: VESPRI SOLENNI, PROCESSIONE E BENEDIZIONE DELLA CITTA’ CON LA RELIQUIA DELLA S. CROCE DAL “BELVEDERE” DEL CASTELLO DI MATTARELLA
A SEGUIRE: INCANTO DELLE OFFERTE SUL PIAZZALE DELLE CAPPELLE 
(in caso di pioggia Sala Bozzetti).
 “POZZO DI SAN PATRIZIO” organizzato dal Progetto Tanzania. 
Il ricavato sarà devoluto alle Missioni Rosminiane in Tanzania
(in caso di pioggia “Ruota della fortuna” in Sala Bozzetti)
MERENDA PRESSO IL CIRCOLO ACLI SANTA CROCE.

h. 17.30: S. MESSA nel SANTUARIO del Santissimo Crocifisso.

h. 21.00: Concerto di Santa Croce in SALA BOZZETTI – Gerardo Chimini al pianoforte

In collaborazione con: Parrocchia S. Cuore S. Quirico – Oratorio di Calice – Consulta di Calice - Centro di Spiritualità Rosminiana – Progetto Tanzania, Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario – Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario – Circolo A.C.L.I. Santa Croce – A.N.A. Gruppo di Calice – A.I.B. di Domodossola – Ascritti Rosminiani – Volontari del Sacro Monte Calvario – Gruppo “Le Primule di Calice” - Gruppo Arsciol di Vagna - Gruppo Folk Città di Domodossola – Civico Corpo Musicale di Domodossola.

Turismo Religioso in Val d'Ossola legato al Sacro Monte Calvario

Rendere omaggio al Crocifisso venerato al Calvario (Domenica 15 Settembre 2019 si svolgerà la tradizionale Festa patronale del Santuario del SS. Crocifisso al Calvario di Domodossola) nel modo più devoto e rispettoso possibile e cioè promuovendo la valorizzazione dei “suoi” luoghi e mettendo in campo tutte le iniziative possibili per favorire anche lo sviluppo di un turismo religioso legato al Sacro Monte Calvario di cui, tutta la Val d'Ossola, ogni giorno di più, scopre la valenza religiosa, storica e culturale”.

Al Sacro Monte per scoprire la Via Crucis e le Cappelle, il Santuario, il Convento dei Padri Rosminiani con la cella del Beato Rosmini, i suoi giardini e l’Orto Botanico Agrario.


Turismo religioso opportunità dal Calvario, risorge il Cammino di San Michele



Saranno recuperati i sentieri del Cai e gli antiche percorsi legati a fede e storia Il progetto del comitato promotore ha trovato pieno appoggio da parte degli enti

Passerà anche dall’Alessandrino il «Cammino di San Michele», che unisce Mont Saint Michel in Normandia a Monte Sant’Angelo sul Gargano. Un percorso di 1450 chilometri attraverso antiche strade e sentieri, borghi storici e città, e che (nelle speranze) porterà tanti turisti anche in provincia, coinvolgendo agriturismi e bed and breakfast, sulle tracce dell’arcangelo protettore dei pellegrini. Il progetto è promosso dal giornalista Sandro Vannucci, già conduttore della trasmissione di Rai Uno «Linea Verde», che ha presentato l’itinerario alla Provincia, incontrando poi tutti i Cai alessandrini, e il sindaco Federico Chiodi e l’amministrazione comunale di Tortona, che hanno dato pieno supporto all’iniziativa.

Domenica 22 settembre, in collaborazione con il Comitato promotore del Cammino di San Michele presieduto da Vannucci, si terrà a Tortona la presentazione del tratto piemontese e sarà organizzata una camminata Tortona-Volpedo sulla «Via dei Malaspina». Poi il gruppo degli organizzatori raggiungerà Bobbio in bicicletta. Iniziative utili a promuovere anche nel nostro territorio il turismo lento e sostenibile.

«A settembre con un gruppo di persone partirò dalla Sacra di San Michele, in Val di Susa - dice Vannucci - e in 6 giorni arriveremo a Bobbio. Nel mezzo ci saranno varie manifestazioni, tra cui quella di Tortona. Il comitato promotore con il Comune coinvolgerà tutte le associazioni locali che vorranno partecipare e che saranno custodi del percorso nel loro territorio». Il primo pezzo del percorso sarà lungo la futura ciclabile tra Tortona e Viguzzolo, per proseguire lungo la collina fino a Monleale e scendere a Volpedo. «Le ricadute turistiche ci saranno sicuramente - aggiunge Vannucci - e già nella prossima stagione il percorso sarà segnalato con i cartelli e pubblicizzato a livello internazionale».

L’itinerario che inizia a Mont Saint Michel arriva in Italia dal Passo del Moncenisio, tocca la Sacra di San Michele, attraversa Torino e, da Superga, scende nel Monferrato seguendo il sentiero Cai per Vezzolano, Crea e San Salvatore. Poi, Alessandria, Spinetta Marengo fino, appunto, a Tortona, dove c’è la chiesa San Michele Arcangelo, in via Emilia. Da qui procede con un nuovo tratto denominato «Via dei Malaspina» per Volpedo - dove, nel catino absidale della pieve di San Pietro, del X secolo, c’è l’immagine dell’arcangelo Michele -, fino a Bobbioda dove procede lungo la «Via degli Abati», percorso già conosciuto da Etruschi e Longobardi fino a Pontremoli, Lucca, Volterra e Roselle(Grosseto), fino a Saturnia. Quindi l’ingresso nel Lazio fino a Roma per procedere infine sui tratturi del Molise verso la Grotta dell’Arcangelo Michele sul Gargano, in Puglia.

Un lungo itinerario religioso, ma anche storico e culturale, che unisce i luoghi dedicati al culto di San Michele. «San Michele Arcangelo - spiega Vannucci - è capo supremo dell’esercito celeste, degli angeli fedeli a Dio che sconfiggono il Male. La grotta del Gargano, luogo della sua prima apparizione, è da quindici secoli meta di pellegrinaggi».

ilsecoloXIX

La Via Francigena come il Sacro Monte Calvario verso il Patrimonio Unesco. Il cammino della candidatura


Spesso la Casa di Ospitalità del Sacro Monte Calvario ospita pellegrini della Via Francigena.

Il riconoscimento è atteso entro il 2020, intanto le regioni italiane è da tempo che si impegnano per valorizzare il percorso spirituale e turistico della Francigena, che fin dall’antichità collega Italia, Svizzera, Francia e Inghilterra.

Un itinerario sacro congiungeva il Nord Europa a Roma, una strada che nel corso del Medioevo fu percorsa sia da quei pellegrini intenti a muoversi dalla Francia verso sud, direzione San Pietro (e perché no proseguire verso la Terrasanta attraverso i porti pugliesi di Bari e Brindisi), sia da quelli che da sud muovevano verso nord per raggiungere Santiago di Compostela in Spagna. Celebre la sua funzione commerciale e strategica per il trasporto verso il nord Europa delle merci provenienti dall’Oriente e scambiarle nelle fiere della zona di Champagne, con i panni di Fiandra e di Brabante. Si tratta della Via Francigena, “la strada originata dalla Francia”, il cui itinerario è pronto a riconquistare la sua centralità con il riconoscimento a Patrimonio Unesco entro il 2020.

Lo Straordinario risiede nel Cammino delle Persone Comuni. (Paulo Coelho)



Via Francigena


I pellegrinaggi nel corso della storia sono stati tanti e diversi. Per lo più pratiche religiose che consistono nel recarsi, individualmente o collettivamente, presso un luogo sacro per compiervi atti religiosi, anche a scopo votivo o penitenziale. Un’attività piuttosto diffusa in moltissime religioni fin dall’epoca antica: in Egitto, nella religione ebraica antica (pellegrinaggio rituale a Gerusalemme in occasione della Pasqua e di altre feste), nell’antica Grecia (verso i santuari e gli oracoli), come pure nella religione induista postvedica (in luoghi religiosi, fiumi sacri, come il Gange, per purificarsi, ecc.). Nel cristianesimo, questa pratica è antichissima e ha come meta ambita la Terrasanta, palcoscenico sacro dell’attività redentrice di Gesù Cristo, e Roma, dove sono poste le tombe degli apostoli; il culto delle reliquie e i miracoli locali hanno dato vita ad altre mete per i pellegrini (per es. Santiago de Compostela, Loreto, Lourdes, Fatima ecc.). Nella religione musulmana diviene obbligatorio il pellegrinaggio alla Mecca (hagg), da intraprendere almeno una volta nella vita per ogni musulmano che disponga di capacità fisica e di mezzi. 
Oggi a muovere i pellegrini, oltre a motivi legati alla religioni, ecco un forte senso di spiritualità, il desiderio di umanità e di pace, l’amore e la passione per lo sport, la voglia di avventura, la sete di nuove conoscenze e l’ambizione della scoperta, l’esigenza di fondersi con natura e paesaggi incontaminati. I pellegrini, qualcuno li definirebbe i “conquistatori dell’inutile”, noi no. Uscire dalla città e affrontare zone impervie, rinunciare per un periodo più o meno lungo allo scorrere ordinario dell’esistenza, proiettandosi in un’impresa spesso ardua, prefiggendosi lo scopo di raggiungere una meta, dalla quale far ritorno a casa ritemprato e con rinnovata linfa per affrontare le sfide quotidiane: ecco, chi è il pellegrino, anche quello in cammino sulla Francigena.

La Via Francigena nel corso della storia. La Francigena non è solo una via sacra, ma una vera e propria testimonianza, la traccia battuta delle tappe del cammino dell’arcivescovo di Canterbury, Sigerico, recatosi a Roma nel 990 per ricevere il pallio dal papa. L’arcivescovo annota sui suoi appunti di viaggio le città e i punti di ristoro che dal cuore della cristianità lo riaccompagneranno verso casa. Circa 1.800 chilometri di tragitto ripartito in 79 tratti; un cammino che si dipana attraverso Italia, Svizzera, Francia e Inghilterra. La Via Francigena, assieme alle sue varianti, diviene uno scenario ove pullulano e si fondono culture, costumi, merci, rappresentando un luogo di transito ma anche di formazione dell’identità europea. Oggi ci si arriva a piedi o in bicicletta. Diversi i pellegrini, chi ha compiuto in Spagna il Cammino di Santiago almeno una volta e vuole mettersi alla prova con un percorso diverso e chi la vuole fare tutta da Canterbury. Chi viene in gruppo e chi cerca la pace interiore. Alla Grangia benedettina di Orio Litta, piccolo Comune in provincia di Lodi, sulla tappa numero 39 della via Francigena Canterbury-Roma da giugno a settembre in media giungono 1.100 pellegrini ogni anno. Numeri rilevanti per la Francigena che è ormai quotatissima a livello europeo.



Via Francigena del Sud

La candidatura a Patrimonio dell’Umanità Unesco. Il dossier per la candidatura a Patrimonio dell’Unesco ha già riscosso l’approvazione dal ministero dei Beni Culturali. Questo è frutto dell’intesa tra sette Regioni (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio, Valle d’Aosta, con il coordinamento della Toscana), intente a far riconoscere a livello mondiale un Cammino che tocca un centinaio di Comuni in Europa. “Il riconoscimento della via Francigena come Patrimonio Unesco sarà la definitiva consacrazione di un percorso antico e importante”, chiarisce il vicepresidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene e sindaco di Orio Litta Francesco Ferrari. “Dal 2001 continuiamo a sostenere l’importanza di un percorso spirituale e turistico che ha un enorme valore per tanti pellegrini. È un’avventura che noi sindaci del Lodigiano abbiamo portato avanti con forza sin da quando non c’erano le infrastrutture lungo la Via. E come Lodigiano abbiamo anche investito creando i due ostelli, a Corte Sant’Andrea e Orio Litta, per accogliere i pellegrini. Dopo tanti anni finalmente siamo vicini a un riconoscimento”.

L’impegno delle regioni italiane. Le Regioni s’impegnano, firmando il protocollo, a stilare insieme il tracciato del cammino da presentare, esaminando autenticità e completezza degli elementi storico-artistici e architettonici ancora presenti e che potranno così essere introdotti nella candidatura. A tal fine ci si potrà anche avvalere di un partner come l’AEVF (Associazione Europea delle Vie Francigene), organismo riconosciuto dal Consiglio d’Europa che predisporrà uno studio di fattibilità per selezionare la tratta da candidare all’Unesco, gli interventi prioritari a tutela del tracciato e le fasi operative del progetto (tempi, costi). “Sono già ripresi i contatti con le istituzioni di Francia, Inghilterra e Svizzera per poter chiudere l’iter burocratico”, evidenzia il vice presidente dell’AEVF Francesco Ferrari. “C’è già stato un incontro a Parigi e un altro si terrà a settembre. Ci auguriamo di concludere tutti i passaggi per poter protocollare una richiesta entro il 2020”.

Ecco dunque chi è il camminatore. È una persona che fa della propria vita – nel suo insieme o in brevi periodi – un simbolo di ciò che è l’esistenza di tutti. Sperimenta la condizione particolare di chi lascia alla proprie spalle la certezza di un rifugio per proiettarsi, in modo più o meno evidente, in un’avventura che comporta anche il rischio e comunque la necessità di adattarsi a diverse circostanze. Sente con particolare importanza il legame con la terra che calpesta, passo dopo passo, fino quasi a identificarsi con essa, quando i suoi passi stanchi, dopo ore e ore di marcia, sembrano attratti irresistibilmente dalla forza del suolo. E comprende che se esiste un inizio esiste anche una fine, ma anche, come diceva Tiziano Terzani, che ogni fine è un nuovo inizio. (Andrea Bellavite)

L’obiettivo non è la meta, ma il viaggio, il Cammino in quanto tale. Seguiremo con passione il cammino di quest’importante e significativa candidatura.



Betlemme, patrimonio dell'Unesco, come il Sacro Monte Calvario si avviano a percorrere un cammino comune. Nuove prospettive dal gemellaggio tra Betlemme e Verbania


La municipalità di Betlemme approva il gemellaggio con Verbania La città di Verbania gemellata con Betlemme. 

È dei giorni scorsi lo scambio epistolare tra i due primi cittadini che vede impegnate la città del Lago Maggiore e la culla della Cristianità in un progetto di collaborazione culturale, religiosa e turistica, intorno alla realizzazione del gemellaggio tra le due città. “L'idea è quella di poter collaborare insieme per sviluppare un progetto di pubblica utilità che possa unire le nostre città, diverse ma legate da una storia importante. Potremmo organizzare eventi culturali di portata internazionale presso il Centro eventi “Il Maggiore” inaugurato negli ultimi anni a Verbania” ha scritto Marchionini al sindacoAnton Salman che il 24 luglio ha approvato, nell'assise nel municipio di Betlemme, il gemellaggio con Verbania.Scrive Salman: “Nella speranza che si concretizzino rapporti di amicizia e collaborazione, compiamo così il primo passo per la realizzazione di attività e progetti da sviluppare insieme”.

Manca ora solo l'ultimo tassello quindi, del gemellaggio: la ratificazione nella città verbanese, con il passaggio in consiglio comunale e il sogno di una collaborazione tra due città legate da anni da diverse iniziative da parte di cittadini e comunità di credenti, si vedrebbe realizzato.

Il progetto del gemellaggio è nato infatti alla fine di maggio 2019,quando grazie all'impegno del manager verbanese Luca Scolari e il sostegno economico delle società di calcio Cagliari e Fiorentina, è stato realizzato il primo campo da calcio pubblico a Betlemme, aperto ai bambini di ogni religione e razza, nel segno della pace. Qui, nel nome di Davide Astori, è stato costruito ed inaugurato il campo alla presenza di autorità e rappresentanti delle squadre di calcio e della famiglia di Astori. Si tratta del secondo campo realizzato da Assist for peace, progetto di pace nel segno dello sport, voluto da Luca Scolari: nel 2016, nel cuore della città di Gerusalemme, nel quartiere armeno, era stato costruito un primo campo che aveva lo stesso significato: dare modo ai bambini di diverse religioni, cristiani, ebrei, musulmani, armeni, di condividere un luogo di gioco, dove le uniche regole da seguire sono quelle dello sport. “Così era nato un primo ponte tra Gerusalemme e Betlemme, nel segno della pace e dello sport, in grado di scavalcare simbolicamente un muro. Oggi, con il gemellaggio tra Betlemme e Verbania, un altro simbolico ponte che possa unire realtà distanti che hanno già collaborato in passato, sta per diventare realtà” commenta Luca Scolari ricordando come la proposta del gemellaggio fosse arrivata dal sindaco Anton Salman proprio in occasione dell'inaugurazione del campo di calcio a Betlemme. “Per me è stato un vero onore e una grande emozione ricevere dal sindaco una simile proposta: che la città dove sono nato si unisse al luogo in cui è nato Gesù”.  
Tra gli attestati di stima legati all'iniziativa riportiamo quella del Sacro Monte Calvario, da cui spiegano: il Sacro Monte Calvario nasce come un piccolo luogo di pellegrinaggio, una piccola Terra Santa. E' luogo di riparo e rifugio, come la basilica della Natività, ma anche di dialogo interreligioso non solo ecumenico. La possibilità di ospitare pellegrini, ma anche rappresentanti di altre religioni, renderebbe concretezza all'intuizione del Concilio Vaticano II in quanto il Cristianesimo si impegna per il rispetto delle altre religioni e il Sacro Monte potrebbe diventare luogo del recupero di questo dialogo. Qui non ci sono muri. Ecco quindi che questo gemellaggio con Betlemme potrebbe vederci protagonisti non solo in termini di turismo religioso, dai cammini sacri, ai luoghi di interesse spirituale, ma anche come punto di riferimento, una presenza di fede, un luogo di incontro per contrastare i dissidi. Betlemme, patrimonio dell'Unesco, come il Sacro Monte Calvario si avviano a percorrere un cammino comune. E questa è per noi una grande gioia. Chiude Luca Scolari: “Sono molto felice di questo primo passo. Ora dobbiamo lavorare affinché questo gemellaggio porti i suoi frutti, sempre nel segno della pace e della condivisione. Abbiamo già alcuni progetti in mente affinché città di grande arte e cultura come Betlemme, Verbania, l'intera provincia del Verbano Cusio Ossola, possano diventare veicolo di un messaggio positivo, attraverso la bellezza e l'armonia di cui sono portatori entrambi i territori”.

tratto da ossolanews.it

Rilanciare all'insegna dell'eco-turismo e del "viaggiare lento" Il Sacro Monte Calvario e la Val d'Ossola

Rilanciare all'insegna dell'eco-turismo e del "viaggiare lento" Il Sacro Monte Calvario e la Val d'Ossola parte dell'Italia relativamente ancora poco conosciuta.

Il 2019 è l’Anno nazionale del turismo lento: il Calvario di Domodossola da visitare almeno una volta nella vita



Il 2019 è l’Anno nazionale del turismo lento, un modo di viaggiare diverso dal mordi e fuggi, ma che cerca di scoprire le bellezze nascoste italiane, attraverso cammini e pedalate, all’insegna del rispetto dell’ambiente e dei territori visitati.

Un turismo che gli italiani sembrano amare sempre di più, com’è emerso anche dall’ottavo rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo” realizzato dalla Fondazione UniVerde in collaborazione con IPR Marketing.

Secondo lo studio, è salita al 78% la percentuale del livello di conoscenza della definizione di “turismo sostenibile”. Il 64% degli intervistati, poi, sa che “ecoturismo” è una forma di turismo che rispetta l’ambiente, le popolazioni locali e valorizza le risorse naturali e storico-culturali di un territorio.

Viaggiare, con il giusto tempo e al giusto ritmo. Un desiderio condiviso da un numero sempre maggiore di italiani.

fonte: greenme.it

Dal Calvario di Domodossola percorsi per turismo lento e spirituale

Il Calvario di Domodossola tappa internazionale per promuovere il territorio aprendo al turismo lento e spirituale, quello appunto dei Cammini legati al turismo religioso.



Al Calvario Musica e Cultura / eccellenti musicisti dal curriculum internazionale

Nono appuntamento con il festival Oxilia - teatro e musica per la terra d’Ossola. Martedì 6 agosto alle ore 21.15, presso la sala Bozzetti nel Convento dei PP. Rosminiani al Sacro Monte Calvario si è svolto un appuntamento storico dell’estate al Sacro Monte. Ad esibirsi è stato il duo formato da Ada Bracchi e Giuseppe Magliocca, eccellenti musicisti dal curriculum internazionale, che hanno proposto una selezione di brani tra XIX e XX sec. per clarinetto e pianoforte. I due concertisti, in possesso di notevoli doti artistiche individuali, formano dal 1973 un duo molto affiatato, facendosi apprezzare nelle migliori sale da concerto, Rai, Radio Vaticana e network privati, con repertori impegnativi, riscuotendo sempre lusinghieri consensi di pubblico e di critica.

Il Calvario di Domodossola al top tra montagne, laghi e percorsi enogastronomici

È il Piemonte, la regione con il più alto numero di località turistiche, tra montagne, laghi e percorsi enogastronomici: i comuni tappa dei viaggiatori sono complessivamente 763 e in tutto 35.309 le imprese attive nei settori più legati al turismo, per un fatturato annuo complessivo di circa 4 miliardi di euro. Seguono in valori assoluti il Trentino Alto Adige(287 comuni e oltre 13 mila attività) e il Veneto (265 comuni, quasi 45 mila imprese). Lo rileva uno studio della Camera di commercio di Milano secondo cui ammonta a circa 49 miliardi in Lombardia (di cui 43 solo a Milano) il giro d’affari dei comuni turistici sui 132 miliardi complessivi in Italia, con 53 mila su 540 mila le imprese nel settore. Insomma, tanto lavoro occorre fare per fare del Piemonte turistico un comparto economico.

Dal punto di vita delle attività economiche che gravitano attorno ai comuni italiani meta di visitatori, il Lazio è la prima regione, dove si contano in tutto oltre 74 mila attività turistiche, in crescita del 7% tra 2014 e 2019. Seconda la Toscana con 61 mila imprese, seguita da Lombardia, che cresce del 3% in cinque anni e Emilia-Romagna, entrambe con oltre 50 mila imprese. Per accoglienza negli alberghi e alloggi, ai primi posti ToscanaTrentino e Lazio con 5 mila imprese insieme a Emilia-Romagna e Veneto con 4 mila, Lombardia con 3 mila. Si distinguono per la presenza di imprese attive nella ristorazione, oltre al Lazio con 24 mila, le località lombarde (21 mila), toscane (21 mila) e dell’Emilia-Romagna (18 mila). Prime Lazio e Lombardia per il numero di attività legate all’intrattenimento, 1500 circa, con la Toscana che supera le mille attività. Per lo sport prime Lazio e Toscana con oltre 3 mila imprese, poi Lombardia e Veneto con circa 2 mila. Stabilimenti termali in Veneto e Campania (23 e 21). È nei comuni del Lazio e della Toscana, il più alto numero di imprese di noleggio di auto e biciclette, oltre 500 imprese.


Per le città d’arte il giro d’affari tra acquisti, cene fuori, alloggi e intrattenimento supera complessivamente 101 miliardi di euro, per le località marine il business è di circa 15 miliardi di euro, a cui si aggiungono circa 3,3 miliardi delle località lacuali, 9 miliardi di euro alle località collinari e montane, quasi 3 alle località termali e 155 milioni di euro circa alle località religiose. Oltre il 70 % del business dei comuni turistici del Belpaese è assorbito da Lombardia (49 miliardi di euro), Lazio (circa 20 miliardi), Veneto (circa 14 miliardi), Toscana (9 miliardi) ed Emilia-Romagna (7 miliardi). Dal mare alla montagna, collina, laghi e terme, passando per le città d’arte fino alle località religiose, le mete prese di mira dai turisti italiani e stranieri, che punteggiano la penisola italiana, sono in tutto 2.821, vale a dire un comune su tre in Italia. Secondo la classificazione Istat delle località turistiche per l’elaborazione dei flussi di visitatori, si contano 350 città d’arte, 705 località collinari e 1.216 montane, 326 comuni marittimi e 130 lacuali, 90 località termali a cui si aggiungono 4 località religiose, che mettono in moto 540 mila imprese del turismo.
tratto da lospiffero.com

Soggiornare al Calvario è un'occasione unica per vivere il viaggio nel suo senso spirituale

Risultati immagini per viaggio spirituale

L'ospitalità religiosa è una forma nata negli ultimi anni per offrire soluzioni di soggiorno e pernottamento a chi vuole intraprendere un viaggio religioso o semplicemente vivere un viaggio spirituale.

Al Calvario offriamo servizi economici a chi viaggia per rispondere all'esigenza profonda di essere ascoltati e di ascoltare. L'ospitalità è offerta direttamente dai Padri Rosminiani.


Spesso attraverso associazioni religiose si riescono a trovare presso la nostra Casa di Ospitalità del Calvario  soluzioni di viaggio lontane dagli schemi moderni della ricerca del lusso e del comfort. 

L'unica ragione di viaggio è la ricerca dell'essenziale che si ritrova nella fede e nella religione, oltre che in noi stessi.

( post web a cura della Redazione del Blog)




In vacanza con il Signore al Calvario di Domodossola

La preghiera non va in vacanza. Anzi, proprio il tempo disteso della vacanza può diventare occasione propizia per "fermarsi" con il Signore. Al Sacro Monte Calvario di Domodossola si vivono esperienze forti da non "disperdere" – è sempre una buona idea (continuare ad) allenarsi nella preghiera.


3° Concorso Internazionale “Paola Ruminelli” / Sarà il Sacro Monte Calvario ad ospitare la prova semifinale giovedì 1 agosto


Il Concorso Internazionale “Paola Ruminelli” edizione 2019 nell'ambito dell'Ossola Guitar Festival farà tappa al Sacro Monte Calvario di Domodossola il 1 Agosto 2019.

Sarà il Sacro Monte Calvario ad ospitare la prova semifinale. La giuria sarà composta da concertisti e docenti di fama internazionale: Paolo Devecchi (Italy), Eudoro Grade (Portugal), Johann Palier (Austria), Alessandro Palmeri (Italy), Sandor Pápp (Hungary). 

Ecco le sette formazioni finaliste:

Dva Kryla (Russia)

Irina Angelova guitar | Liubava Angelova guitar

MoNo Guitar Duo

Giuseppe Molino (Italy) | Anna Krystyna Nowicka (Poland)

Duo Aurum (Italy)

David Gilberto Monge Sandoval flauto | Tarcisia Bonacina chitarra

Duo con Spirito

Polychronis Karamatidis flute (Greece) | Matei Rusu guitar (Romania)

Venti Chiavi Guitar Trio (Hungary)

Gábor Álmos Tóth | Zsofia Ritter | Balázs Kormos

Kreisel Trio (Italy)

Emanuele Groppo flute | Matteo Dal Maso clarinet | Daniele Ligios guitar

Mozaik Guitar Quartet

Michael Andrew Lochery (Scotland) | Hannelore Vander Elst (Belgium) Alvaro García Peón (Spain) | Utkan Aslan (Turkey)

Turismo / Estate al Calvario di Domodossola. La vacanza diventa spirituale

Telefonini spenti, niente computer, niente Facebook solo silenzio. Le vacanze spirituali sono una vera e propria soluzione per riacquistare energie fisiche e mentali. Si tratta di itinerari sempre più richiesti da single, coppie, gruppi religiosi e laici.
Tra i posti più gettonati quest'anno anche la Casa di Ospitalità Religiosa del Sacro Monte Calvario di Domodossola.

Al Calvario per scoprire "che l’essenzialità è la chiave di lettura della vita per acquistare la serenità’'.






Domenica 28 luglio 2019 per "Oxilia" al Sacro Monte Calvario di Domodossola con La Serva Padrona



Oxiila - Teatro e Musica per la Terra d'Ossola 
La Serva Padrona - Convento dei P.P. Rosminiani al S.M. Calvario

Domenica 28 Luglio 2019
Ore 21.15


Organizzato dalla Cappella Musicale del S. Monte Calvario, in collaborazione con Compagnia Dellozio, giunge al suo settimo e ottavo appuntamento con uno spettacoli a Domodossola. Domenica 28 luglio alle ore 21.15 presso il Cortile dei Sodales, nel convento del P.P. Rosminiani al Sacro Monte Calvario di Domodossola verrà rappresentata La Serva Padrona con un organico e un cast d’eccezione. La Camerata Strumentale di S. Quirico, diretta da Alessandro Maria Carnelli accompagnerà l’eccezionale talento della soprano Federica Napoletani (Serpina) e del baritono Yiannis Vassillakis (Uberto). Il servo muto Vespone sarà interpretato dal talentuoso giovane attore Fabio Crivellari. Un ricco e attempato signore di nome Uberto ha al suo servizio la giovane e furba Serpina che, con il suo carattere prepotente, approftta della bontà del suo padrone. Eseguita per la prima volta a Napoli nel 1733, La serva padrona di Giovanni Battista Pergolesi è considerata da molti la prima opera buffa della storia e nel 1752 una sua rappresentazione parigina fece scoppiare la Querelle des bouffons, una vera e propria guerra musicale tra lo stile francese e quello italiano. La straordinaria bellezza della musica di Pergolesi, i toni brillanti e sottilmente maliziosi del libretto di Gennaro Antonio Federico e il divertente confronto tra la giovane e bella servetta e l’anziano ma ancora gioviale padrone – nel quale si inseriscono gli esilaranti lazzi del mimo Vespone – continuano a conquistare il pubblico di tutto il mondo, sancendo la grandezza della Scuola Napoletana. Gli spettacoli saranno a ingresso a offerta libera. Un appuntamento che mette insieme la grande tradizione dell’opera buffa con la nuova drammaturgia di un autore emergente e che vuole sottolineare come Oxilia sia luogo sia della riproposizione del grande repertorio del passato, ma anche vetrina per giovani talenti delle arti del teatro e della musica. 


Tutte le informazioni sul sito www.oxilia.it.


segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

Dormire in un convento il fascino discreto della Casa di Ospitalità Sacro Monte Calvario a Domodossola


Il Sacro Monte Calvario con la sua Casa di ospitalità religiosa è uno dei tanti conventi che accoglie i visitatori con la possibilità di un alloggio dal 15 Febbraio al 31 Ottobre di ogni anno (ndr).

Alcuni monasteri sono circondati da una natura spettacolare e selvaggia, tutelata da riserve naturali o da parchi. Le Foreste Casentinesi, tra Toscana e Romagna, circondano l'eremo e il monastero di Camaldoli, fondato nel 1012 da San Romualdo. Più a sud, su una roccia, è il monastero della Verna costruito da San Francesco d'Assisi. Il Sacro Speco, il monastero più spettacolare del Lazio, è abbarbicato a una parete rocciosa a picco sulla valle dell'Aniene. Nel santuario mariano di Pietralba, Weissenstein in tedesco, a mezz'ora d'auto da Bolzano, ci si riposa e si prega di fronte al Latemar, al Catinaccio e ad altri massicci dolomitici famosi.
L'Ospizio del Gran San Bernardo, appena al di là del confine tra l'Italia e la Svizzera, sorge a 2489 metri di quota, e in estate si raggiunge in auto da Aosta o da Martigny. D'inverno ci si arriva a piedi o sugli sci, e le bufere prolungano spesso i soggiorni. 


L'abbazia di Montecassino, balcone sulla Ciociaria, può essere raggiunta a piedi in un'ora e mezza da Cassino su una strada romana lastricata, o con una settimana di fatica sul Cammino delle Abbazie. La sera, quando la folla dei fedeli e dei turisti ridiscende verso la città e l'autostrada, nell'abbazia che ridiventa silenziosa si ascolta meglio il messaggio lasciato quindici secoli fa da San Benedetto. Altri santuari, e altri monasteri che ospitano visitatori, sorgono nelle aree urbane più affollate d'Italia. A Roma, cuore del mondo cristiano, ci si può far ospitare per la notte dai Trappisti dell'Abbazia delle Tre Fontane, sulla Laurentina, o dai Benedettini di San Paolo fuori le Mura. FUORI CITTÀ Nella periferia sud di Milano si può pernottare nell'abbazia di Viboldone, un'oasi d'arte, di silenzio e di pace tra tangenziali e fabbriche. 


Nel cuore della Laguna di Venezia, in vista di Burano e Torcello, ci si può far accogliere per un soggiorno di riflessione e preghiera dai religiosi di San Francesco nel Deserto, fondata nel 1230. Escludendo le case-vacanza e gli hotel gestiti da ordini religiosi, i monasteri, i santuari e gli eremi italiani che ospitano pellegrini e viandanti sono centinaia. Una guida del Touring Club Italiano ne descrive 140. Utilizzati da secoli dai pellegrini, i posti-letto nei conventi sono aumentati con la crisi delle vocazioni (oggi tutti i monasteri hanno celle ed edifici liberi), e hanno iniziato da qualche anno a ricevere dei visitatori diversi. Altri monasteri, tra i colli della Toscana e dell'Umbria, accolgono laici e credenti per soggiorni di riflessione e preghiera. Prima di prenotare, è bene verificare con i religiosi se i programmi sono riservati a chi crede o aperti a tutti. Quanto si spende? Alcuni monasteri hanno un tariffario per vitto e alloggio, in altri i religiosi si aspettano un'offerta libera. Quando si mette mano al portafogli, in questi casi, è bene ricordare che per molti ordini la carità è ancora una fonte di entrate essenziale. (Il Messaggero)

Incontro Internazionale di Architettura al Sacro Monte Calvario di Domodossola: fil rouge, l'architettura scandinava


Incontro Internazionale di Architettura al Sacro Monte Calvario di Domodossola: fil rouge, l'architettura scandinava


Architetti a confronto in Val d'Ossola all'Incontro Internazionale di Architettura: fil rouge, l'architettura scandinava.

L'edizione 2019 si svolgerà dal 20 al 24 giugno, con un incontro aperto al pubblico, sabato 22 giugno al Calvario, che sancirà l'incontro della Val d'Ossola con la Scandinavia.

La prima edizione dell'Incontro Internazionale di Architettura, nel 2002, aveva richiamato nel piccolo borgo piemontese di Canova architetti da Stati Uniti, Brasile e Gran Bretagna. Nelle successive occasioni, promosse dall'Associazione Canova, la "formula magica" di questo appuntamento – che si rinnova di anno in anno e che nel 2019 raggiungerà la maggiore età – ha sempre portato nel cuore della Val d'Ossola professionisti e celebri architetti da ogni parte del mondo: Slovenia, Scozia, India, Cile, Svizzera, Mali, Yemen, Inghilterra, Canada, Indonesia, Turchia...

Nei primissimi anni 2000, partendo dalle conoscenze personali e dai contatti con le Università americane, Ken Marquardt, presidente dell'Associazione Canova, si fece promotore di un convegno annuale internazionale di architettura: è così che professionisti provenienti da diverse parti del mondo, da diciotto anni, si ritrovano tra i muri in pietra di case antiche – lontane migliaia di chilometri dalle proprie nazioni – per uno scambio di esperienze e per presentare la propria visione progettuale e artistica.
segnalazione web a cura di Turismo Culturale
tratto da ossolanews