Possibile visitare il Centro di Spiritualità del Sacro Monte Calvario, casa madre dei Rosminiani e chiedere ospitalità per l'organizzazione di gruppi oltre che naturalmente di singoli.... Chiedere dell'animatore del centro al numero + 39 0324 24 20 10
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Turismo al Sacro Monte Calvario di Domodossola
Il Sacro Monte Calvario meta imperdibile di turismo religioso. I tanti progetti estivi dell’Ospitalità Religiosa.
L’estate è alle porte e in molti si stanno ancora organizzando per le ferie. Anche in vacanza, però, si può continuare a pensare al nostro prossimo, magari proprio quello che in vacanza non ci potrà andare. Per esempio, si può soggiornare nelle Case per Ferie e altre strutture religiose di ospitalità. Anche la
Ma quali opportunità offre questo mondo particolare dell’ospitalità? Ce ne sono diverse.
Si può fare una VACANZA ETICA, soggiornando in quelle strutture ricettive nelle quali una parte degli introiti, viene utilizzata per progetti a sfondo caritatevole, assistenziale, missionario, sociale o naturalistico. Quindi senza sborsare un euro in più, ci si gode una vacanza sapendo di contribuire ad una società più attenta agli ultimi.
Non mancano le possibilità con l’ospitalità a DONATIVO, soprattutto lungo i cammini, dove è l’ospite a decidere quanto lasciare per il suo soggiorno. In questo modo ognuno è responsabilizzato a considerare l’accoglienza che gli è stata offerta, nei limiti delle sue capacità economiche.
Ce n’è per tutti i gusti ed è sufficiente portare con sé tanta buona volontà.
Come spiega Fabio Rocchi, presidente dell’Associazione Ospitalità Religiosa Italiana, “Una comunità non si scioglie durante l’estate ma, anzi, si rafforza trovando altre modalità per continuare il proprio impegno. Un impegno, quindi, che va in vacanza senza andare in vacanza.”
Fonte: turismo.chiesacattolica.it
Fede e turismo. Lourdes «paga» l'effetto pandemia. Dimezzato il flusso dei pellegrini
Complice la crisi internazionale la città di Bernadette stenta a riprendersi Calano le visite organizzate, mentre aumentano quelle “mordi e fuggi”. Tanti alberghi hanno chiuso
L’Ambassedeurs è l’ultimo grande hotel alla fine di Boulevard de la grotte, prima del ponticello che porta alla spianata del santuario, però è malinconicamente chiuso da due anni, come almeno altri 50 alberghi su un totale di 140 di questa che è la seconda mèta turistica di tutta la Francia. E proprio salendo lungo Boulevard de la grotte, fino al centro della cittadina, è tutto un susseguirsi di saracinesche tirate giù di negozi, bar e ristoranti: La Providence, i magazzini St Charles, A la Protection de Marie, la Patisserie de boulevard, Pirenes souvenir… e l’elenco potrebbe continuare quasi all’infinito. Solo la boutique Da Pasquale fa sapere che si è trasferita, ma lì vicino due barboni si sono appropriati degli scalini ormai privi di turisti dell’hotel D’Orleans, mentre i locali appresso espongono solo la scritta 'qui si parla italiano, tedesco e spagnolo' perché di pellegrini non ce ne sono.
La pandemia si è abbattuta su Lourdes e, complice la crisi economica internazionale, la città di Bernardette stenta a riprendersi. «Il flusso di pellegrini e visitatori è sceso del 50% rispetto al periodo pre pandemia», afferma con cognizione di causa Mathias Terrier, responsabile del Dipartimento di accoglienza del santuario, giornalista e a lungo già direttore del Polo di comunicazione di Lourdes, che poi snocciola per Avvenire gli ultimi dati ufficiali in suo possesso: «Il 15 agosto, giorno dell’Assunta, sono entrate nel santuario 76.200 persone, ma di queste solo 4.500 facenti parte di pellegrinaggi organizzati ».
E quest’ultimo è un dato che ha la sua importanza nel calderone della crisi, come Terrier spiega: «I pellegrinaggi organizzati, anche quelli dall’Italia come l’Opera Romana, l’Unitalsi o le singole diocesi, sono diminuiti di molto, mentre sono aumentati i pellegrini di un giorno, anche asiatici e africani. Ma questi stanno qui poche ore, mangiano un panino al volo, e non fanno muovere l’economia di ristoranti e hotel, mentre i pellegrini organizzati stanno qui almeno 4-5 giorni e spendono anche nei negozi di souvenir». Una crisi economica senza precedenti, che ovviamente non ha nulla a che fare con la fede e la spiritualità di quanti arrivano alla grotta delle apparizioni.
Ma è fin troppo evidente che tutto ruota attorno ai milioni di pellegrini in meno che ogni anno arrivano qui: se nel 2019 erano stati ben 3,5 milioni, nel 2020 sono scesi ad appena 800mila (con un perdita di fatturato per le varie attività pari a 300 milioni di euro), l’anno scorso si è risaliti a 1,6 milioni ma quest’anno le stime dicono che non ci si discosterà molto da questa cifra, come reso noto anche da David Torchala, direttore della comunicazione del santuario. E quindi di ripresa vera ed effettiva per ora neanche a parlarne, tanto che dalla municipalità di questa cittadina di 15mila abitanti fanno sapere che le imprese commerciali a rischio sono circa 500, con un crollo dell’80% del fatturato complessivo.
«E in tutto questo, io non riesco neppure più a trovare camerieri e cuochi, perché erano soprattutto italiani, spagnoli e portoghesi che con la pandemia sono andati via e non vogliono tornare in questo clima di incertezza», racconta un albergatore che ci tiene a mantenere l’anonimato per quello che aggiunge subito dopo: «Io e altri miei colleghi stiamo per forza abbassando lo standard dei servizi, cercando di risparmiare sul cibo e perfino su saponette e shampoo». Al santuario invece si guarda con fiducia al futuro, cercando di riorganizzarsi al meglio e lasciando le porte aperte alla speranza, anche con una importante iniziativa economica, che Mathias Terrier racconta così: «Noi abbiamo 220 dipendenti fissi e 40/60 stagionali.
Per forza di cose abbiamo fatto ricorso alla cassa integrazione, fino a gennaio 2023. Qui lo Stato la paga al 75% ma noi abbiamo deciso comunque di integrare il restante 25%, in modo che i dipendenti prendano comunque lo stipendio di prima, anche se non lavorano per alcuni giorni».
Avvenire
Voglia di normalità e spettacoli live, cultura attrae turismo
Voglia di normalità che è ormai nei fatti e che genera un'inversione di tendenza anche se ancora parzialmente condizionata dal Covid. La spesa media per beni e consumi culturali estivi sarà di 125 euro a persona.
TURISMO Vacanze: Associazione Ospitalità religiosa, “in media quest’estate +29% nelle strutture ricettive”
“Passato Ferragosto, l’estate scivola verso la sua parte finale ed è già tempo di fare qualche bilancio”: perciò, l’Associazione Ospitalità religiosa ha contattato gli oltre tremila gestori delle case religiose e no-profit che in Italia si dedicano all’ospitalità, compresa quella estiva per i vacanzieri, per un primo bilancio. “Un primo raffronto è stato fatto con l’estate 2020, per capire se il 2021 vale o no la ripresa. Le presenze nell’ospitalità religiosa segnano in media un +29%. Tra i gestori, l’86% ha registrato un incremento, mentre il 14% lamenta ancora un ulteriore calo anche quest’anno”, sottolinea Fabio Rocchi, presidente dell’Associazione Ospitalità religiosa italiana. L’Associazione ha voluto però fare i conti anche col 2019, ultimo anno “normale”. “Rispetto a quella annata, due gestori su 3 dichiarano perdite di presenze, mentre il restante terzo vive con soddisfazione un rincuorante aumento. Il bilancio complessivo medio del 2021 rispetto al 2019 si chiuderà comunque con un saldo negativo del 23%”, ricorda Rocchi, che evidenzia: “Siamo quindi ben lungi dal lasciarci la crisi alle spalle, soprattutto sul fronte delle attività benefiche che vivono proprio con questi introiti”. Ma come guardano a questi dati le tante comunità religiose e laiche no-profit dedicate all’ospitalità? Pur considerando la “tara” dell’emergenza sanitaria, “la maggior parte ritiene l’andamento della stagione estiva 2021 accettabile (49%), se non addirittura ottimo (20%) o eccellente (4%). Non manca però chi esprime invece una valutazione insufficiente (22%) o addirittura deludente (5%)”, spiega il presidente dell’Associazione Ospitalità religiosa italiana. E le prospettive? “Il 47% dei gestori manifesta fiducia nel futuro e continuerà nella missione dell’ospitalità. Dello stesso parere anche un altro 45%, che però ritiene di dover rivedere alcuni aspetti organizzativi per far funzionare al meglio l’accoglienza. L’8%, invece, ha deciso di spostare ogni valutazione a fine stagione per decidere se proseguire nell’ospitalità. Va ricordato che nel primo anno della crisi sanitaria già centinaia di strutture avevano chiuso definitivamente i battenti”, conclude Rocchi. Agensir
#sceglilitalia Sacro Monte Calvario di Domodossola
Dal Calvario alla scoperta dei borghi più belli della Val d’Ossola
Un percorso alla scoperta di un territorio ricco di tradizioni e cultura che vanta ben cinque Bandiere arancioni del Touring Club
fonte: varesenews
Turismo religioso sblocco dei fondi Cipe per i cammini religiosi e la via Francigena
Calvario Domodossola / Spiritualità nel cuore del Piemonte
Torna il Trial del Calvario
Ospitalità Religiosa al Sacro Monte Calvario
La Casa di Ospitalità religiosa del Sacro Monte Calvario di Domodossola meta preferita per vacanze studio studenti Universitari
Anche per l'Estate 2019 la Casa di OOpitalità Religiosa del Sacro Monte Calvario di Domodossola dei Padri Rosminiani ha offerto ospitalità a giovani Studenti Universitari per vacanze studi e corsi, con la presenza di docenti.
Dal Sacro Monte Calvario in Svizzera, tour estivi a bordo di treni panoramici e passeggiate rilassanti
Escursioni dal Calvario: in Svizzera con il Trenino verde delle Alpi
viaggi.corriere.it
Ospiti dal Sacro Monte Calvario di Domodossola a Milano
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