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Turismo al Sacro Monte Calvario di Domodossola




Turismo religioso. Sono oltre 1.600 le strutture italiane a cui ci si potrà rivolgere se si è alla ricerca di un clima di serenità e con la giusta attenzione sia al corpo che allo spirito.

Anche il Sacro Monte Calvario di Domodossola offre ospitalità religiosa.
Centro Spiritualità Rosminiana Borgata Sacro Monte Calvario, n. 8 28845 Domodossola (VB)
Telefono: + 39 0324 24 20 10

Centro di Spiritualità del Sacro Monte Calvario


Possibile visitare il Centro di Spiritualità del Sacro Monte Calvario, casa madre dei Rosminiani e chiedere ospitalità per l'organizzazione di gruppi oltre che naturalmente di singoli.... Chiedere dell'animatore del centro al numero + 39 0324 24 20 10

Fede e turismo. Lourdes «paga» l'effetto pandemia. Dimezzato il flusso dei pellegrini

 Complice la crisi internazionale la città di Bernadette stenta a riprendersi Calano le visite organizzate, mentre aumentano quelle “mordi e fuggi”. Tanti alberghi hanno chiuso

Lourdes «paga» l'effetto pandemia. Dimezzato il flusso dei pellegrini

L’Ambassedeurs è l’ultimo grande hotel alla fine di Boulevard de la grotte, prima del ponticello che porta alla spianata del santuario, però è malinconicamente chiuso da due anni, come almeno altri 50 alberghi su un totale di 140 di questa che è la seconda mèta turistica di tutta la Francia. E proprio salendo lungo Boulevard de la grotte, fino al centro della cittadina, è tutto un susseguirsi di saracinesche tirate giù di negozi, bar e ristoranti: La Providence, i magazzini St Charles, A la Protection de Marie, la Patisserie de boulevard, Pirenes souvenir… e l’elenco potrebbe continuare quasi all’infinito. Solo la boutique Da Pasquale fa sapere che si è trasferita, ma lì vicino due barboni si sono appropriati degli scalini ormai privi di turisti dell’hotel D’Orleans, mentre i locali appresso espongono solo la scritta 'qui si parla italiano, tedesco e spagnolo' perché di pellegrini non ce ne sono.

La pandemia si è abbattuta su Lourdes e, complice la crisi economica internazionale, la città di Bernardette stenta a riprendersi. «Il flusso di pellegrini e visitatori è sceso del 50% rispetto al periodo pre pandemia», afferma con cognizione di causa Mathias Terrier, responsabile del Dipartimento di accoglienza del santuario, giornalista e a lungo già direttore del Polo di comunicazione di Lourdes, che poi snocciola per Avvenire gli ultimi dati ufficiali in suo possesso: «Il 15 agosto, giorno dell’Assunta, sono entrate nel santuario 76.200 persone, ma di queste solo 4.500 facenti parte di pellegrinaggi organizzati ».

E quest’ultimo è un dato che ha la sua importanza nel calderone della crisi, come Terrier spiega: «I pellegrinaggi organizzati, anche quelli dall’Italia come l’Opera Romana, l’Unitalsi o le singole diocesi, sono diminuiti di molto, mentre sono aumentati i pellegrini di un giorno, anche asiatici e africani. Ma questi stanno qui poche ore, mangiano un panino al volo, e non fanno muovere l’economia di ristoranti e hotel, mentre i pellegrini organizzati stanno qui almeno 4-5 giorni e spendono anche nei negozi di souvenir». Una crisi economica senza precedenti, che ovviamente non ha nulla a che fare con la fede e la spiritualità di quanti arrivano alla grotta delle apparizioni.

Ma è fin troppo evidente che tutto ruota attorno ai milioni di pellegrini in meno che ogni anno arrivano qui: se nel 2019 erano stati ben 3,5 milioni, nel 2020 sono scesi ad appena 800mila (con un perdita di fatturato per le varie attività pari a 300 milioni di euro), l’anno scorso si è risaliti a 1,6 milioni ma quest’anno le stime dicono che non ci si discosterà molto da questa cifra, come reso noto anche da David Torchala, direttore della comunicazione del santuario. E quindi di ripresa vera ed effettiva per ora neanche a parlarne, tanto che dalla municipalità di questa cittadina di 15mila abitanti fanno sapere che le imprese commerciali a rischio sono circa 500, con un crollo dell’80% del fatturato complessivo.

«E in tutto questo, io non riesco neppure più a trovare camerieri e cuochi, perché erano soprattutto italiani, spagnoli e portoghesi che con la pandemia sono andati via e non vogliono tornare in questo clima di incertezza», racconta un albergatore che ci tiene a mantenere l’anonimato per quello che aggiunge subito dopo: «Io e altri miei colleghi stiamo per forza abbassando lo standard dei servizi, cercando di risparmiare sul cibo e perfino su saponette e shampoo». Al santuario invece si guarda con fiducia al futuro, cercando di riorganizzarsi al meglio e lasciando le porte aperte alla speranza, anche con una importante iniziativa economica, che Mathias Terrier racconta così: «Noi abbiamo 220 dipendenti fissi e 40/60 stagionali.

Per forza di cose abbiamo fatto ricorso alla cassa integrazione, fino a gennaio 2023. Qui lo Stato la paga al 75% ma noi abbiamo deciso comunque di integrare il restante 25%, in modo che i dipendenti prendano comunque lo stipendio di prima, anche se non lavorano per alcuni giorni».

Avvenire

Sacro Monte Calvario di Domodossola per un turismo religioso e culturale di qualità

 

(Fonte: dalla pagina Facebook del Rettore)

IL Sacro Monte del nostro territorio, Patrimonio Mondiale dell’Umanità, rappresentano un grande valore artistico, culturale e spirituale per l’intera comunità.

Il complesso del Sacro Monte Calvario di Domodossola – con le sue 15 cappelle dedicate alla Passione di Cristo - si erge sullo storico Colle di Mattarella che sovrasta il capoluogo ossolano. Non perdetevi la possibilità di trascorrere giorni di quiete e silenzio tra fede, natura ed arte: l’ospitalità è offerta tutto l’anno dalla Casa di Ospitalità Religiosa del Sacro Monte Calvario.

Ossola News

In vacanza nei luoghi che alimentano attività benefiche: per la ripartenza del turismo l'Ospitalità Religiosa lancia la Vacanza Etica

 Anche se il turismo sembra in queste settimane l'ultima delle priorità, verranno giorni migliori, in cui si tornerà a sognare viaggi e vacanze. In Italia c’è un settore dell’ospitalità già pronto alla ripartenza con una proposta che raddoppia il valore di una meritata vacanza: la Vacanza Etica.

L’Associazione Ospitalità Religiosa Italiana, con il patrocinio dell’ufficio nazionale CEI per la Pastorale del Turismo, ha selezionato settanta strutture ricettive no-profit cui introiti alimentano direttamente una serie di attività benefiche: caritatevoli, assistenziali, sociali, missionarie e naturalistiche. Delle vere e proprie “fabbriche del bene”, dove fare il semplice turista si traduce automaticamente in un aiuto agli Ultimi, ai disagiati, a chi vive nelle difficoltà o magari si prende cura della natura ferita.

Una riscoperta del valore etico di una vacanza, se un’esperienza drammatica come la pandemia ci ha insegnato a dare un peso diverso alle nostre scelte. Le possibilità sono tante e adatte ad ogni esigenza: dalle Alpi agli Appennini, dalla costa ligure a quella romagnola, dalla Sardegna al Salento, fino in Sicilia. Sul portale dell'ospitalità religiosa, è già possibile contattare, direttamente e senza intermediazione, i gestori per avere informazioni sia sugli alloggi che sulle attività benefiche.

repubblica.it



Turismo religioso, migliaia di persone per i "monasteri aperti"

 

Oltre 2800 persone hanno preso parte, in Emilia Romagna, alla seconda edizione dell’evento “Monasteri Aperti”. L’appuntamento, alla scoperta del sacro e del silenzio, si è svolto nel fine settimana del 17-18 ottobre.

Da Fidenza (Parma) a Pennabilli (Rimini) sono state oltre trenta le esperienze proposte nei luoghi di culto coinvolti nell’iniziativa che ha registrato questa straordinaria partecipazione con persone provenienti da Emilia-Romagna, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte.

È stata una due giorni che ha offerto la possibilità di andare alla scoperta di pievi e abbazie millenarie, di santuari Mariani, di dialogare con monache clarisse, di conoscere luoghi di eremitaggio, di ascoltare concerti di musica sacra con antichi organi, di imparare a scrivere codici miniati attraverso laboratori di scrittura.

“Il successo di questa seconda edizione - commenta l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini - è la conferma di una domanda, forte, di turismo ‘lento’ interessato a conoscere e fare esperienza di realtà autentiche. Questa iniziativa, che valorizza i nostri luoghi sacri e di silenzio alla riscoperta di esperienze religiose, esprime al meglio tutto quello che può offrire da questo punto di vista l’Emilia Romagna. La nostra regione da tempo è impegnata su questa strada. Va, infatti, in questa direzione l’esperienza avviata dal 2015 per valorizzare i 18 Cammini e vie di pellegrinaggio emiliano romagnoli. Un progetto leader, a livello italiano”.

Per don Tiziano Zoliincaricato per il Turismo, Sport e Tempo Libero della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna, “anche questa seconda edizione di ‘Monasteri Aperti’ è stata un’opportunità straordinaria per far conoscere, non soltanto un patrimonio culturale e artistico nel quale le pietre trasudano di spiritualità, ma anche per incontrare comunità religiose e parrocchiali che mantengono vivi questi luoghi. La grande partecipazione agli eventi, da parte di credenti e non credenti in tempi così complicati, conferma la bontà di questo format unico in Italia e ci incoraggia come Diocesi della Regione a proseguire questa preziosa collaborazione con Apt Servizi Emilia Romagna e la Regione”.

L’iniziativa "Monasteri Aperti" è stata, per i tanti che vi hanno partecipato, un’importante occasione per conoscere questo tipo di offerta turistica emiliano-romagnola che trova, nel sito Internet dedicato ai Cammini (www.camminiemiliaromagna.it ), un importante punto di riferimento per ulteriori scoperte ed esperienze.

La seconda edizione di "Monasteri Aperti" è stata promossa da Apt Servizi Emilia Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale della Regione Emilia Romagna, le Diocesi, il circuito dei Cammini dell'Emilia Romagna, con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI e la collaborazione di Associazioni e Università per conoscere e promuovere il patrimonio culturale, storico e religioso del territorio.

Fonte: Comunicato stampa

Prossima apertura Casa di Ospitalità Religiosa al Calvario: occasioni di turismo religioso per la Quaresima e la Pasqua 2020

Per questa Pasqua 2020 non sapete ancora cosa fare ma avete voglia di trascorrere qualche giorno in un luogo dove regna la pace e la tranquillità, magari in mezzo alla natura o vicino al mare, senza dover andare dall'altra parte del mondo e spendere troppo?
Se avete voglia di fare un'esperienza diversa dal solito, da soli, in compagnia di un'amica, con il partner o con i figli, perché non prendere in considerazione di soggiornare al Calvario di Domodossola?

Si tratta di struttura religiosa che accoglie chiunque purché sia disposto a seguire alcune regole che riguardano solitamente orari e convivialità; chi vuole potrà partecipare ai momenti di preghiera e di meditazione, oppure si potrà scegliere di utilizzare questi luoghi solo per dormire.
C'è anche chi arriva qui di passaggio, magari durante un pellegrinaggio a piedi o un semplice trekking.




Turismo religioso sblocco dei fondi Cipe per i cammini religiosi e la via Francigena


Decreto Milleproroghe con misure anche per il turismo, tra cui provvedimenti su concessioni demaniali, fondi per i Comuni e beni pertinenziali. In una nota a margine del provvedimento emanato dal governo, la sottosegretaria al Mibact Lorenza Bonaccorsi evidenzia come «per il turismo, che è uno dei settori traino dell’economia italiana, in soli tre mesi abbiamo cercato di riorganizzare una macchina sostanzialmente ferma che ora ha bisogno di un lavoro di grande raccordo e sinergia tra i diversi attori, a partire dalle regioni italiane».
Tra i nodi fondamentali del settore che erano fermi da anni, è stato avviato lo sblocco dei fondi Cipe per i cammini religiosi e la via Francigena, fermi dal 2016, con una dotazione di quasi 40 milioni di euro che saranno destinati a 11 regioni coinvolte per la Francigena e a 5 per i cammini religiosi.
«Stiamo lavorando, poi – ha aggiunto Bonaccorsi – per sbloccare circa 50 milioni di euro, fermi dal 2018, dedicati ai Comuni, previsti dal piano per il turismo. Fondi che rischiavano fortemente di essere persi perché incagliati nei più diversi meandri della burocrazia. Da non dimenticare poi che in legge di stabilità il bonus facciate, fortemente voluto dal ministro Dario Franceschini, è esteso anche agli alberghi che potranno così avere la possibilità di ristrutturare le proprie facciate con una detrazione fiscale del 90%».
Infine, nel Milleproroghe, «siamo riusciti a risolvere anche il problema dei cosiddetti beni pertinenziali: 250 famiglieche hanno attività commerciali sul lungomare e a cui era stato elevato in modo abnorme il costo della concessione. Nel testo, all’esame del Parlamento all’inizio dell’anno, sarà riconosciuta un’ulteriore proroga per la sospensione dei canoni demaniali e i contenziosi in essere che riguardano i porti turistici e le concessioni demaniali marittime, per la realizzazione e la gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto».
«Sono molto soddisfatta del lavoro che siamo riusciti a fare – conclude Bonaccorsi – senza neanche avere a disposizione una Direzione generale del ministero dedicata al Turismo, anche in ragione dello sforzo per riportare le deleghe del turismo di nuovo ai Beni culturali, dopo che il precedente governo le aveva spostate all’Agricoltura. Ci aspettano sfide importanti per il prossimo anno a partire dall’Anno della cultura Italia-Cina fino all’Expo di Dubai. Sono convinta che l’Italia sarà una delle protagoniste, soprattutto se riuscirà a fare un gioco di squadra e a mettere dinanzi a tutto l’interesse del Paese.»
lagenziadiviaggi.it

Ospitalità 2020 al Calvario: apertura dal 16 Febbraio

A partire dal 16 Febbraio 2020 e fino al 31 Ottobre 2020 apertura annuale dellla Casa di Ospitalità del Calvario

Quaresima e Pasqua 2020 al Sacro Monte Calvario di Domodossola

La casa di ospitalità religiosa dei Padri Rosminiani osserva il periodo di chiusura stagionale fino al 15 Febbraio 2020 compreso. 
Apertura ospitalità dal 16 febbraio 2020

Marzo 2020

Per tutta la Quaresima, ogni domenica, è possibile partecipare alla Via Crucis solenne lungo la via delle cappelle, alle h. 15.00. E' possibile per gruppi animare la Via Crucis e trascorrere la giornata o il week end al Calvario, con possibilità di ospitalità, vitto e alloggio.

→ 1 Mar /  I Domenica di Quaresima h. 15.00 Via Crucis lungo la Via delle Cappelle animata dal Vicariato Ossola. Segue S. Messa

 → 8 Mar /  II Domenica di Quaresima  h. 15.00 Via Crucis lungo la Via delle Cappelle. Segue S. Messa

→ 15 Mar / III Domenica di QUARESIMA h. 15.00 Via Crucis lungo la Via delle Cappelle. Segue S. Messa

→ 22 Mar /  IV DOMENICA DI QUARESIMA h. 15.00 Via Crucis lungo la Via delle Cappelle  animata dalla Parrocchia del Beato Antonio Rosmini di Milano.. Segue S. Messa


→ 29 Mar / V Domenica di Quaresima h. 15.00 Via Crucis lungo la Via delle Cappelle. Segue S. Messa


Aprile 2020

→ 5 Apr / Domenica delle Palme. Inizio della Settimana Santa.
h. 10 S. Messa Solenne con Benedizione degli Ulivi alla Grotta di Lourdes e Canto del “Passio”
/h. 15.00 Via Crucis lungo la Via delle Cappelle animata dalla Parrocchia di Calice. Seguono la S. Messa e Concerto di inizio della Settimana di Passione.
→ 9-12 Apr /Solenne Triduo Pasquale. Possibilità di pernottamento con vitto e alloggio. Si raccomandano il silenzio e il raccoglimento.

Turismo religioso: analisi, dati e prospettive future



Il turismo religioso, per la letteratura tradizionale può essere inserito nella categoria (o meglio come sottocategoria) del turismo culturale. Tale pensiero si è oggi modificato, visto il potere economico e sociale che il turismo religioso ha assunto in questi ultimi anni.

Le motivazioni di tale affermazioni per gli studiosi di sociologia sono da rinvenirsi nella capacità del turismo religioso ad accorpare sia i turisti in senso stretto che i pellegrini. Se si analizzano le origini storiche che spingevano gli individui a intraprendere un viaggio verso mete di culto, si evidenzia, infatti, come questa forma di viaggio sia antichissima, si ritrovano esempi già nell’età pre romana.

I pellegrinaggi, in senso stretto, erano pratiche che venivano svolte già dal 300 dC, anche se le forme più organizzate si fanno risalire al periodo del medio Evo con i Templari e con i viaggi verso al Terra Santa. Una evoluzione del pellegrinaggio si è avuto con il Gran Tour e con lo sviluppo del viaggio per motivi di studio. Il concetto stesso di viaggio si è ampliato, le persone si muovevano non solo per andare verso mete sacre o per il commercio ma anche per svago o per cultura.
Turismo religioso e pellegrinaggio: analogie e differenze

Analizzando le diverse accezioni che si danno al termine turismo religioso si può constatare come, non univoca sia la definizione, molto spesso si tende a usare i termine pellegrinaggio e turismo religioso come sinonimi. Secondo Costa “il pellegrinaggio è una forma di pratica di fede che si svolge ai vari livelli nei santuari, nelle case del pellegrino, nelle abbazie, nei monasteri e nei conventi.

Per turismo religioso si deve intendere, invece, un’attività economico-sociale da organizzare e promuovere, il turista religioso, a differenza del turista e delpellegrino, non ha un’identità teologico-pastorale come tipo particolare di viaggiatore (Costa N.,1998).

Quindi ciò che li differenzia in modo sostanziale sono le motivazioni per cui essi intraprendono un viaggio. Le motivazioni del turista possono essere sintetizzate con la voglia di divertimento, di evasione, di relax .

Ma nella accezione più moderna la figura del pellegrino in visita ad un luogo sacro si sdoppia in due sottofigure tipiche che sono quella del pellegrino escursionista e quella del pellegrino turista. Il primo visita la località nell’arco di una giornata e non soggiorna nelle strutture ricettive; il secondo vi soggiorna e di conseguenza viene classificato come un turista, ed è così che nasce la forma di turismo religioso.

Il turismo religioso oggi può essere, quindi, considerato quale macrosistema in cui far rientrare il turista in senso stretto e il pellegrino.

Una sintesi che ci fa comprendere come il turismo e il pellegrinaggio possono essere accomunati lo fornisce Nocifora che definisce:

"turismo religioso quella pratica turistica che ha come meta luoghi che hanno una forte connotazione religiosa ma la cui motivazione è eminentemente culturale e/o spirituale, quando non direttamente etnica, o naturalistica, o a carattere etico/ sociale, ma non religiosa in senso stretto".
fonte: formazioneturismo.com

Turismo Religioso: spiritualità nel cuore dell'Italia

La Penisola è una delle mete privilegiate del segmento: i numeri di un fenomeno in crescita


Sono 330 milioni i turisti che ogni anno si muovono nel mondo per fede, con un giro d’affari che si attesta sui 18 miliardi di dollari e che mostra un fortissimo trend di crescita. Il 20 per cento della popolazione mondiale nel corso dell’anno si sposta per un pellegrinaggio in chiese, santuari, eremi e altri luoghi di culto.

I nuovi pellegrini
Gli ultimi dati prodotti da Unwto, Isnart e Aorl aiutano anche a identificare chi sono i pellegrini del Terzo Millennio. Innanzitutto l’età: non sono giovanissimi, ma non si inquadrano neppure nell’immagine un po’ naive del torpedone di devoti. Per il 41,4 per cento, infatti, i componenti di un pellegrinaggio sono compresi nella fascia d’età fra i 30 e i 50 anni; il 32,7 per cento viaggia con il proprio partner mentre il 19,7 per cento sceglie la compagnia di un gruppo di amici. Il pellegrinaggio solitario è scelto solo dal 9,8 per cento dei turisti, mentre il 13,3 per cento decide di effettuare i viaggi dello spirito insieme alla famiglia.
Dato molto interessante per il mercato del turismo intermediato, il 20 per cento dei pellegrini sceglie un tour organizzato e il 44,4 per cento si affida a tour operator e agenzie per non avere problemi nel corso della vacanza e potersi concentrare sul proprio percorso spirituale.

Il quadro nazionale
L’Italia è meta classica di pellegrinaggio, non fosse altro che per la Città del Vaticano. La sola basilica di San Pietro a Roma accoglie ogni anno 11 milioni di visitatori, che contribuiscono a creare oltre 30 milioni di presenze nella Penisola. 
Ma non c’è solo San Pietro. L’Italia è anche la terra di San Francesco, e la sua Assisi è meta di numerosi pellegrini che arrivano a visitare la Porziuncola e la grande Basilica da tutto il mondo. Assisi attrae ogni anno 5 milioni di visitatori sulle orme del patrono d’Italia. Grande devozione si muove anche intorno a un’altra figura di santo italiano, San Pio da Pietrelcina. Nel santuario di San Giovanni Rotondo, dove visse e operò il santo, ogni anno accorrono 5,6 milioni di fedeli. 
E ancora, il santurio mariano di Loreto, nelle Marche, richiama 4 milioni di visitatori l’anno, mentre a Padova la devozione a Sant’Antonio porta in città 3 milioni di pellegrini l’anno, quasi quanti ne arrivano per venerare la Madonna a Pompei.
I numeri, insomma sono decisamente rilevanti e, grazie anche al nuovo stimolo dato dalla ripertura di diversi cammini, che ha riportato sugli antichi sentieri non solo i fedeli, ma anche gli appassionati di trekking alla ricerca di momenti di riflessione e solitudine, sono ancora in crescita.

L’ospitalità
Un fenomeno che non piace molto al mondo del turismo organizzato, ma che va tenuto in considerazione, è quello dell’ospitalità nelle strutture religiose. Il segmento è in grande evoluzione, e sta progressivamente uscendo dalla zona grigia che lo aveva spesso associato a un’offerta cheap ma fuori dalla regole. E sta iniziando a diventare un vero e proprio asset da tenere in considerazione, soprattutto oggi che le esigenze dei nuovi pellegrini indicano una sempre maggiore preferenza per strutture che consentano loro di vivere appieno l’esperienza. Secondo l’Ori, associazione a servizio della Cei per l’ospitalità religiosa, sono stati 5,6 milioni i turisti che hanno scelto nel 2019 di soggiornare in una struttura associata, 3,3 milioni dei quali stranieri.
ttgitalia.com

A piedi sulle strade della fede... Il Calvario riscoperto come momento di riflessione

In principio c'è stata la riscoperta del Cammino di Santiago, che da più di trent'anni si presenta come un itinerario alla ricerca di se stessi e delle radici della propria fede. Poi, negli anni, si sono susseguiti interventi per rimettere in ordine le antiche vie dei pellegrini in Italia e nel mondo, e oggi si assiste ad un vero e proprio boom di viaggiatori sulle tracce degli antichi percorsi che dal Medioevo venivano solcati per raggiungere i luoghi della fede.
La via leader indiscussa continua ad essere quello che conduce al santuario di San Giacomo a Compostela: questo storico cammino religioso vede la presenza di 300mila persone ogni anno, che percorrono gli oltre 800 chilometri a piedi o in bicicletta, partendo dalla Francia, dalla Spagna o dal Portogallo. Ma una buona popolarità ha acquisito anche la via Francigena, che parte dalla Francia e arriva in Italia, attraversando la Svizzera. Punto di inizio di questo cammino è Berry au Bac, una cittadina situata nei pressi di Reims nella Francia orientale, proseguendo per Chavanges, Orges e Richebourg, passando per le località svizzere di Losanna, Saint Maurice e il Passo del Colle del Gran San Bernardo, per raggiungere l'Italia. Qui si incontrano Pont Saint Martin, Pavia e San Gimignano, per arrivare infine a Roma dopo una camminata di quasi 1800 chilometri.
Sempre in Italia, interessante il cammino storico del sentiero degli Abati, 190 chilometri tra l'Emilia Romagna e la Toscana, un itinerario estremamente impegnativo che tocca luoghi come Canevino, Bobbio, Castana e Pontremoli. Caratterizzato da un forte sentimento religioso il cammino della Via di Francesco, un percorso che consente di seguire i passi del santo da La Verna fino a Greccio, 3 giorni di cammino visitando Assisi, Perugia, Spoleto e la bellissima Spello.
Altri itinerari per un viaggio a piedi sono la via Benedicti, 300 chilometri da Norcia alla valle del Liri fino a Montecassino e il Cammino di San Giorgio Vescovo in Sardegna, 200 chilometri per scoprire Arbatax e le zone interne dell'isola.
Tornando in Europa, ci sono percorsi poco battuti da scoprire. La Svezia ospita il Pilgrim Trail, che ricalca gli antichi pellegrinaggi religiosi tipici del Medioevo, mentre la Norvegia propone il sentiero di San Olaf Way, una camminata di 650 chilometri da Oslo a Trondheim. In Polonia è possibile raggiungere a piedi il santuario di Jasna Gora, meta di pellegrinaggio per oltre 4 milioni di persone ogni anno per arrivare alla città di Czestochowa. Zaino in spalla si può intraprendere anche il sentiero di San Paolo, in Turchia, poco segnalato ma di grande suggestione, composto da 500 chilometri da Perge a Yalvac.
E per chi è in cerca di un'altra spiritualità, sul lato indiano dell'Himalaya è presente il cammino di Ladakh, un percorso tra luoghi di culto buddisti e antichi monasteri.

ttgitalia.com

Turismo religioso: il nuovo pellegrino diventa viaggiatore

Sopra i cinquant'anni, tende a tenere sotto controllo i costi, ma desidera i comfort di un servizio di buon livello. Non si muove in grandi gruppi e, dell'esperienza, apprezza sempre di più la dimensione individuale rispetto a quella comunitaria. Quando poi la destinazione lo consente, è interessato a conoscere la cultura dei luoghi che attraversa entrando anche in contatto con le altre fedi. 
È il turista religioso, profilo a cui guardano con attenzione diversi operatori della Penisola che per questo tipo di viaggiatore mettono a punto programmazioni ad hoc che, senza correre dietro a mode o a tendenze passeggere, sono in continua evoluzione.
"Rispetto al passato si è un po' perso il senso del gruppo - sottolinea Sara Rusconi, responsabile reparto pellegrinaggi e gruppi di Rusconi Viaggi -. Dalle parrocchie non si parte più riempiendo pullman interi da 50/60 posti. La maggior parte delle richieste che arrivano sono individuali che poi noi aggreghiamo". Simile l'esperienza di Silvano Mezzenzana, vice presidente di Duomo Viaggi. "È sicuramente più presente l'attenzione al singolo. Una dimensione che si sposa con una spiritualità più intima e profonda, ma anche con una maggiore richiesta di quei pellegrinaggi che, come i Cammini, si fanno da soli o in piccola compagnia". 
Ma a cambiare sono anche, per Barbara Chiodi, direttore di Brevivet, i contenuti stessi del viaggio. "Si pone sempre più attenzione ai contenuti biblici e pastorali. Sia nei santuari mariani che nei luoghi della fede bisogna sempre porre molta cura al particolare per non deludere le aspettative del fedele". Il quale, malgrado non sia disposto a spendere cifre da capogiro, è comunque alla ricerca di soluzioni confortevoli. 
"Trattandosi spesso di viaggi impegnativi, ricchi di visite e camminate, si tende a scegliere sistemazioni comode, ma non di lusso" evidenzia Rusconi. Quando è possibile si cerca poi di privilegiare le strutture che, a vario titolo, sono riconducibili alla Chiesa. "In Terra Santa ci rivolgiamo di solito alle pensioni gestite dai francescani o dalla comunità cristiana locale e in ogni caso - aggiunge Mezzenzana - cerchiamo sempre di avere un interlocutore della Chiesa". 
Ma se i pellegrinaggi nei grandi santuari mariani d'Europa lasciano poco spazio all'approfondimento culturale, è nei luoghi devozionali in Medio Oriente che quest'aspetto acquista rilevanza. "A Lourdes - osserva Rusconi - si va esclusivamente per pregare, mentre in destinazioni come l'Armenia, il Libano e la Giordania biblica, si riesce più facilmente a fondere l'aspetto spirituale con l'approfondimento archeologico". 
Gli sforzi degli operatori vanno anche verso una maggiore connotazione interconfessionale dell'esperienza. "Da un paio di anni - interviene Chiodi - abbiamo introdotto un nuovo segmento Cultura e Religione che, appunto, vuole spingere i nostri viaggiatori alla scoperta delle radici delle culture religiose".
ttgitalia

Turismo Religioso in Val d'Ossola legato al Sacro Monte Calvario

Rendere omaggio al Crocifisso venerato al Calvario (Domenica 15 Settembre 2019 si svolgerà la tradizionale Festa patronale del Santuario del SS. Crocifisso al Calvario di Domodossola) nel modo più devoto e rispettoso possibile e cioè promuovendo la valorizzazione dei “suoi” luoghi e mettendo in campo tutte le iniziative possibili per favorire anche lo sviluppo di un turismo religioso legato al Sacro Monte Calvario di cui, tutta la Val d'Ossola, ogni giorno di più, scopre la valenza religiosa, storica e culturale”.

Al Sacro Monte per scoprire la Via Crucis e le Cappelle, il Santuario, il Convento dei Padri Rosminiani con la cella del Beato Rosmini, i suoi giardini e l’Orto Botanico Agrario.


Sacro Monte Calvario Domodossola Centro di Spiritualità e Ospitalità Religiosa Rosminiana a Domodossola (VB) per un turismo di qualità

Recettività 
- ospitalità: 55 posti letto circa in camere con servizi: triple, doppie e singole;
- convegni nella sala Bozzetti da 100 posti;
- ritiri ed esercizi spirituali anche per più gruppi contemporaneamente;
- rimessa auto in parcheggio interrato per 50 posti auto;
- mostre ed esposizioni nella sala Gaddo; brevi filmati documentari nella sala multimediale Clemente Rebora.
L’accoglienza dei gruppi rimane sospesa nel periodo invernale
dal 1 novembre al 15 febbraio

Dotazioni:
- servizi e doccia in camera,
- accesso e camera per disabili,
- ascensori, sala lettura,
- sala tv, cappelle, refettorio,
- ampio parco riservato.

La Casa del Sacro Monte Calvario è un luogo ideale per organizzare ritiri, esercizi spirituali, incontri di gruppo, vacanze e fine settimana di condivisione, corsi biblici, meditazioni, discernimento, presentazioni, convegni, concerti musicali, incontri e vacanze studio.

Durante la permanenza al Sacro Monte Calvario è possibile sperimentare la pace e silenzio di un luogo completamente immerso nella natura e tranquillità, circondato da un ampio giardino realizzato sui resti di un antico castello medievale.

La casa dispone di quattro aree notte distinte e gestibili in modo indipendente. Sono presenti camere singole e doppie, tutte dotate di bagno interno con acqua calda, doccia, sanitari.

Il Sacro Monte Calvario di Domodossola vi aspetta per un soggiorno di qualche giorno, di una giornata o per una visita di qualche ora.

Apertura annuale: dal  15 Febbraio al 31 Ottobre

Centro di Spiritualità Rosminiana
Borgata Sacro Monte Calvario, 8
28845 Domodossola (VB)

La Via Francigena come il Sacro Monte Calvario verso il Patrimonio Unesco. Il cammino della candidatura


Spesso la Casa di Ospitalità del Sacro Monte Calvario ospita pellegrini della Via Francigena.

Il riconoscimento è atteso entro il 2020, intanto le regioni italiane è da tempo che si impegnano per valorizzare il percorso spirituale e turistico della Francigena, che fin dall’antichità collega Italia, Svizzera, Francia e Inghilterra.

Un itinerario sacro congiungeva il Nord Europa a Roma, una strada che nel corso del Medioevo fu percorsa sia da quei pellegrini intenti a muoversi dalla Francia verso sud, direzione San Pietro (e perché no proseguire verso la Terrasanta attraverso i porti pugliesi di Bari e Brindisi), sia da quelli che da sud muovevano verso nord per raggiungere Santiago di Compostela in Spagna. Celebre la sua funzione commerciale e strategica per il trasporto verso il nord Europa delle merci provenienti dall’Oriente e scambiarle nelle fiere della zona di Champagne, con i panni di Fiandra e di Brabante. Si tratta della Via Francigena, “la strada originata dalla Francia”, il cui itinerario è pronto a riconquistare la sua centralità con il riconoscimento a Patrimonio Unesco entro il 2020.

Lo Straordinario risiede nel Cammino delle Persone Comuni. (Paulo Coelho)



Via Francigena


I pellegrinaggi nel corso della storia sono stati tanti e diversi. Per lo più pratiche religiose che consistono nel recarsi, individualmente o collettivamente, presso un luogo sacro per compiervi atti religiosi, anche a scopo votivo o penitenziale. Un’attività piuttosto diffusa in moltissime religioni fin dall’epoca antica: in Egitto, nella religione ebraica antica (pellegrinaggio rituale a Gerusalemme in occasione della Pasqua e di altre feste), nell’antica Grecia (verso i santuari e gli oracoli), come pure nella religione induista postvedica (in luoghi religiosi, fiumi sacri, come il Gange, per purificarsi, ecc.). Nel cristianesimo, questa pratica è antichissima e ha come meta ambita la Terrasanta, palcoscenico sacro dell’attività redentrice di Gesù Cristo, e Roma, dove sono poste le tombe degli apostoli; il culto delle reliquie e i miracoli locali hanno dato vita ad altre mete per i pellegrini (per es. Santiago de Compostela, Loreto, Lourdes, Fatima ecc.). Nella religione musulmana diviene obbligatorio il pellegrinaggio alla Mecca (hagg), da intraprendere almeno una volta nella vita per ogni musulmano che disponga di capacità fisica e di mezzi. 
Oggi a muovere i pellegrini, oltre a motivi legati alla religioni, ecco un forte senso di spiritualità, il desiderio di umanità e di pace, l’amore e la passione per lo sport, la voglia di avventura, la sete di nuove conoscenze e l’ambizione della scoperta, l’esigenza di fondersi con natura e paesaggi incontaminati. I pellegrini, qualcuno li definirebbe i “conquistatori dell’inutile”, noi no. Uscire dalla città e affrontare zone impervie, rinunciare per un periodo più o meno lungo allo scorrere ordinario dell’esistenza, proiettandosi in un’impresa spesso ardua, prefiggendosi lo scopo di raggiungere una meta, dalla quale far ritorno a casa ritemprato e con rinnovata linfa per affrontare le sfide quotidiane: ecco, chi è il pellegrino, anche quello in cammino sulla Francigena.

La Via Francigena nel corso della storia. La Francigena non è solo una via sacra, ma una vera e propria testimonianza, la traccia battuta delle tappe del cammino dell’arcivescovo di Canterbury, Sigerico, recatosi a Roma nel 990 per ricevere il pallio dal papa. L’arcivescovo annota sui suoi appunti di viaggio le città e i punti di ristoro che dal cuore della cristianità lo riaccompagneranno verso casa. Circa 1.800 chilometri di tragitto ripartito in 79 tratti; un cammino che si dipana attraverso Italia, Svizzera, Francia e Inghilterra. La Via Francigena, assieme alle sue varianti, diviene uno scenario ove pullulano e si fondono culture, costumi, merci, rappresentando un luogo di transito ma anche di formazione dell’identità europea. Oggi ci si arriva a piedi o in bicicletta. Diversi i pellegrini, chi ha compiuto in Spagna il Cammino di Santiago almeno una volta e vuole mettersi alla prova con un percorso diverso e chi la vuole fare tutta da Canterbury. Chi viene in gruppo e chi cerca la pace interiore. Alla Grangia benedettina di Orio Litta, piccolo Comune in provincia di Lodi, sulla tappa numero 39 della via Francigena Canterbury-Roma da giugno a settembre in media giungono 1.100 pellegrini ogni anno. Numeri rilevanti per la Francigena che è ormai quotatissima a livello europeo.



Via Francigena del Sud

La candidatura a Patrimonio dell’Umanità Unesco. Il dossier per la candidatura a Patrimonio dell’Unesco ha già riscosso l’approvazione dal ministero dei Beni Culturali. Questo è frutto dell’intesa tra sette Regioni (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio, Valle d’Aosta, con il coordinamento della Toscana), intente a far riconoscere a livello mondiale un Cammino che tocca un centinaio di Comuni in Europa. “Il riconoscimento della via Francigena come Patrimonio Unesco sarà la definitiva consacrazione di un percorso antico e importante”, chiarisce il vicepresidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene e sindaco di Orio Litta Francesco Ferrari. “Dal 2001 continuiamo a sostenere l’importanza di un percorso spirituale e turistico che ha un enorme valore per tanti pellegrini. È un’avventura che noi sindaci del Lodigiano abbiamo portato avanti con forza sin da quando non c’erano le infrastrutture lungo la Via. E come Lodigiano abbiamo anche investito creando i due ostelli, a Corte Sant’Andrea e Orio Litta, per accogliere i pellegrini. Dopo tanti anni finalmente siamo vicini a un riconoscimento”.

L’impegno delle regioni italiane. Le Regioni s’impegnano, firmando il protocollo, a stilare insieme il tracciato del cammino da presentare, esaminando autenticità e completezza degli elementi storico-artistici e architettonici ancora presenti e che potranno così essere introdotti nella candidatura. A tal fine ci si potrà anche avvalere di un partner come l’AEVF (Associazione Europea delle Vie Francigene), organismo riconosciuto dal Consiglio d’Europa che predisporrà uno studio di fattibilità per selezionare la tratta da candidare all’Unesco, gli interventi prioritari a tutela del tracciato e le fasi operative del progetto (tempi, costi). “Sono già ripresi i contatti con le istituzioni di Francia, Inghilterra e Svizzera per poter chiudere l’iter burocratico”, evidenzia il vice presidente dell’AEVF Francesco Ferrari. “C’è già stato un incontro a Parigi e un altro si terrà a settembre. Ci auguriamo di concludere tutti i passaggi per poter protocollare una richiesta entro il 2020”.

Ecco dunque chi è il camminatore. È una persona che fa della propria vita – nel suo insieme o in brevi periodi – un simbolo di ciò che è l’esistenza di tutti. Sperimenta la condizione particolare di chi lascia alla proprie spalle la certezza di un rifugio per proiettarsi, in modo più o meno evidente, in un’avventura che comporta anche il rischio e comunque la necessità di adattarsi a diverse circostanze. Sente con particolare importanza il legame con la terra che calpesta, passo dopo passo, fino quasi a identificarsi con essa, quando i suoi passi stanchi, dopo ore e ore di marcia, sembrano attratti irresistibilmente dalla forza del suolo. E comprende che se esiste un inizio esiste anche una fine, ma anche, come diceva Tiziano Terzani, che ogni fine è un nuovo inizio. (Andrea Bellavite)

L’obiettivo non è la meta, ma il viaggio, il Cammino in quanto tale. Seguiremo con passione il cammino di quest’importante e significativa candidatura.



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