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Il vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla ordinerà cinque nuovi sacerdoti Sabato 10 giugno alle 10 in cattedrale a Novara


Sabato 10 giugno alle 10 in cattedrale a Novara, il vescovo Franco Giulio Brambilla presiederà la celebrazione per l’ordinazione sacerdotale di tre diaconi che hanno concluso il loro percorso di formazione nel Seminario San Gaudenzio: don Lorenzo Armano (della parrocchia di san Giovanni Battista di Alagna); don Samuele Bracca (della parrocchia di san Pietro a Casalvolone) edon Luigi Donati (della parrocchia del Sacro Cuore e di san Quirico a Domodossola).

Con loro, saranno ordinati sacerdoti anche due diaconi dell’Istituto della Carità di Antonio Rosmini: don Camille Temon-Lenguewo e don Anselmo Elman Mammadov.

diocesi.novara.it

A Ghiffa la celebrazione diocesana della Giornata del Creato

 Sabato 3 settembre si celebra in diocesi la 17ª Giornata per la Custodia del Creato, quest’anno dedicata al tema indicato dai vescovi italiani “Prese il pane, rese grazie (Lc 22,19). Il tutto nel frammento”.

L’appuntamento è a partire dalle 9.30 presso il monastero della Santissima Trinità.


La mattina si aprirà con una riflessione proposta dalle monache benedettine del SS Sacramento e sarà dedicata ad  una passeggiata vissuta con un ritmo lento e adatto a tutti, per consentire di assaporare le bellezze della natura, sino al Sacro Monte, con l’arrivo previsto per le 12.15.

Dopo il pranzo al sacco, alle 14.30 un momento di riflessione e preghiera animato dal coro dei Work in Progress sul tema “Torniamo al gusto del pane… Rivediamo la bellezza del Creato”. La giornata si concluderà con la messa, celebrata dal vescovo Franco Giulio alle 15.30.

In diocesi la Giornata per la cura del Creato è l’appuntamento conclusivo del ciclo di pellegrinaggi dedicati a spiritualità e natura del ciclo di “Ora viene il Bello”, avviati nel mese di Luglio. 

diocesinovara.it

Quaresima 2020 «Anche con le chiese vuote, trovare lo spazio per la preghiera». Opportunità al Calvario di Domodossola

 

«Le chiese vuote e la mancanza del gesto comunitario della penitenza non significa che non debba esserci spazio per pregare, per meditare, per raccontare insieme, per dedicarci tempo, per riscoprire i legami di affetto e la bellezza di sentirci a casa nella nostra famiglia. Questo sarà anche il focolare degli affetti in cui calmare la paura di questi giorni, il luogo per stimarci a vicenda, per scoprire il valore e il dono che ciascuno è per l’altro». Lo scrive in un messaggio alla diocesi mons. Franco Giulio Brambilla, nel giorno che apre una Quaresima segnata dalle misure restrittive per il Coronavirus.
Di seuito il testo integrale del suo messaggio:

A tutti i carissimi fedeli della Diocesi di Novara
Ai carissimi sacerdoti, diaconi e religiosi,
Ai cari catechisti e ai ministri dell’educazione e della carità,
Oggi inizia la Quaresima con un segno di grande conversione: un giorno di silenzio, digiuno, preghiera e quest’anno anche di privazione del rito delle ceneri, che indica la nostra fragilità e il bisogno di riscoprire che non siamo solo bisognosi di cose, ma dobbiamo imparare di nuovo a desiderare Dio.
Le chiese vuote e la mancanza del gesto comunitario della penitenza non significa che non debba esserci spazio per pregare, per meditare, per raccontare insieme, per dedicarci tempo, per riscoprire i legami di affetto e la bellezza di sentirci a casa nella nostra famiglia. Questo sarà anche il focolare degli affetti in cui calmare la paura di questi giorni, il luogo per stimarci a vicenda, per scoprire il valore e il dono che ciascuno è per l’altro.
Mi ha colpito, tra i molti messaggi futili e talvolta di cattivo gusto che circolano in rete, quanto scrive un preside di Milano ai suoi alunni. Riferendosi al capitolo 31 de I Promessi Sposi di Manzoni scrive: «Si tratta di un testo illuminante e di straordinaria modernità che vi consiglio di leggere con attenzione in questi giorni così confusi. Dentro quelle pagine c’è già tutto, la certezza della pericolosità degli stranieri, lo scontro violento tra le autorità, la ricerca spasmodica del cosiddetto paziente zero, il disprezzo per gli esperti, la caccia agli untori, le voci incontrollate, i rimedi più assurdi, la razzia dei beni di prima necessità, l’emergenza sanitaria…». Ecco ben descritta la nostra paura, il cui rimedio può essere solo la preghiera, la prossimità, la carità e per chi è costretto a stare a casa vivere in famiglia, leggere un buon libro, ascoltare musica, fare una passeggiata e non restare chiusi in casa.
Invito tutti i sacerdoti a stare vicini con la parola e con le opere alle nostre comunità: ciascun parroco e sacerdote potrebbe inviare ogni giorno un pensiero di meditazione sulla Parola e una preghiera da recitare insieme in famiglia; inoltre dovrebbe usare il tempo per visitare i malati e, ancora, potrebbe invitare i più sensibili a recare alle persone sole, le più fragili in questo tempo di paura, il balsamo della consolazione. Invito tutti a pregare e a diffondere parole di incoraggiamento e di speranza, di fiducia e di prossimità.
Ringraziamo tutti coloro che si dedicano ad alleviare le sofferenze dei malati e a sostenere le paure dei più vulnerabili, diciamo un grande grazie ai medici, infermieri e alle persone che prestano le loro cure con competenza e amore. Manteniamo uno spirito di solidarietà e di prossimità. E camminiamo verso la Pasqua di risurrezione con passo spedito.
Il vostro Vescovo benedice tutti di cuore!
+Franco Giulio Brambilla
Vescovo di Novara

fonte: sdnovarese.it

 

Torna "Passio" (evento Diocesi Novara): Domenica 29 Marzo tappa al Calvario di Domodossola

Torna “Passio”: mercoledi’ la presentazione ufficiale
Ci saranno anche I politici novaresi, con in testa il sindaco Canelli, al rito delle ceneri, che nella tradizione della Chiesa cattolica apre il periodo della quearesima: comincerà così mercoledì 26 febbraio nella cattedrale antonelliana di Novara, l’edizione 2020 di “Passio”, il colossale programma di oltre 200 eventi tra arte, cultura, spettacolo e spiritualità promosso dalla Diocesi di Novara e dall’associazione culturale “La Nuova Regaldi” che da sedici anni, con cadenza biennale, caratterizza i mesi antecedenti la Pasqua. I particolari dell’evento di apertura, e i contenuti del programma che sarà articolato tra Novara e i principali centri della Diocesi saranno svelati solo mercoledì prossimo, 12 febbraio nella conferenza stampa ufficiale: quello che è certo è che il tema scelto per questa edizione (“Città dell’uomo e città di Dio”)  che, ispirandosi alla famosa immagine di S.Agostino ruoterà intorno alla questione del rapporto tra dimensione umana e dimensione spirituale nello spazio della società, sarò declinato attraverso gesti anche simbolici, come, appunto, quello della partecipazione della comunità politica cittadina al gesto penitenziale che apre la quaresima.
“La città dell’Uomo – scrive il vescovo nella presentazione del programma - è il luogo della socialità e dell’amicizia, la città di Dio è lo spazio della fraternità e della carità. Divise o in conflitto portano morte alla città dell’Uomo e tristezza alla città di Dio. Insieme crescono nel mirabile intreccio di cura della civiltà e desiderio di Dio”.
Numerosissimi, come detto, gli appuntamenti in programma: tra i più rilevanti i quattro “Quaresimali della cattedrale”, il 13, 20 e 27 marzo e poi il 10 aprile, venerdì santo, dedicati a quattro città: Roma (“Quando la fede si fa arte, l’Europa cristiana delle città e delle cattedrali” con lo storico medievalista Franco Cardini), Assisi (“Francesco e il francescanesimo tra povertà e ricchezza” con l’economista Stefano Zamagni), Istambul (“Cristianesimo e Islam mondi a confronto” con il domenicano Claudio Monge) e infine Gerusalemme (con la riproposizione di alcuni quadri del “Venerdì Santo” di Romagnano Sesia).

Quattro mostre, numerosissimi spettacoli di teatro e musica (a Novara il luogo per questi eventi sarà la chiesa dei frati cappuccini a San Nazzaro alla Costa) e, come in ogni edizione una grande opera d’arte riprodotta in formato gigante e esposta per tutta la durata della manifestazione in piazza Duomo. L’opera scelta quest’anno è La Passione di Cristo di Hans Memling, pittore tedesco di formazione fiamminga.
fonte: newsnovara.it

Sabato 16 Giugno l’ordinazione sacerdotale di don Davide rosminiano della Val Bognanco

Sabato 16 giugno 2018 alle 10, nella basilica di San Gaudenzio a Novara, per la preghiera e l’imposizione delle mani del vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla saranno ordinati presbiteri don Davide Busoni e don Luca Favero.
Don Davide Busoni, rosminiano, è originario della val Bognanco ed è cresciuto a Domodossola. Compirà 28 anni proprio il giorno della sua ordinazione presbiterale. Dopo le scuole – medie e superiori – nelle scuole rosminiane del centro ossolano e un anno di studi di filosofia a Bologna, nel 2010 ha iniziato il noviziato all’Istituto della Carità fondato dal beato Antonio Rosmini.  Ha vissuto il percorso di formazione sacerdotale al Collegio San Giovanni a Porta latina di Roma facendo gli studi teologici alla Pontificia Università Lateranense.
fonte: diocesinovara.it
don Davide Busoni e don Luca Favero

CONVEGNO A CANNOBIO Sabato 7 Ottobre 2017 sul SERVO DI DIO DI MONS. FRANCESCO FASOLA



GLI AMICI DEL SERVO DI DIO DI MONS. FRANCESCO FASOLA e LA Parrocchia S. Antonio di Piazza Armerina ORGANIZZANO UN CONVEGNO A CANNOBIO Sabato 7 Ottobre 2017 ore 9,30 presso Hotel il Portico dal tema ‘‘ In ascolto del Padre con il suo Servo Francesco’’. Relatore: S.E. Mons. Ignazio Zambito Vescovo Emerito di Patti. Previsto anche l'intervento di S.E. Mons. Calogero Peri Vescovo di Caltagirone. Alle Ore 12:00: Celebrazione Eucaristica presso il Santuario della SS. Pietà.
Responsabili del Comitato sono Ettore e Ada Paternicò. L'assistente spirituale il Sacerdote Umberto Pedi.

Francesco Fasola nasce il 23 febbraio del 1898 a Maggiora (Novara). Educatore di giovani, padre che genera altri pastori, chiama tutti per nome come Gesù buon Pastore, conosce bene l’odore delle pecore, perché vive con loro e per loro. Carattere aperto, sereno, sempre sorridente, a chi lo incontra trasmette fiducia e speranza. Chiede la benedizione prima di darla. Si preoccupa delle periferie sia geografiche che esistenziali, con una carità pastorale molto concreta e fattiva. Con il suo infaticabile zelo si reca anche negli angoli più remoti delle diocesi, preferendo l’incontro interpersonale a quello delle masse, che pure gli corrono incontro con fiducia. Il suo grande amore a Maria, Madre di Dio, lo rende gioioso anche nelle prove. Usa un linguaggio semplice e, affinché il suo pensiero venga assimilato, lo presenta in forma di dialogo. Partecipa a tutte le sessioni del Concilio Vaticano II, ne vive lo spirito pastorale di apertura e di dialogo, promuove lo studio dei documenti e l’applicazione delle sue normative nelle diverse diocesi di cui è pastore. Valorizza i mass-media per l’evangelizzazione e affascinato dal carisma di Alberione, diventa membro dell’Istituto Gesù Sacerdote. Muore il 1° luglio 1988. 

Servo di Dio Francesco Fasola

GMG Domodossola ospiterà il prosssimo 8 aprile la Veglia delle Palme 2017


La Giornata Mondiale della Gioventù è l’incontro internazionale di spiritualità e cultura dei giovani cattolici. Il Papa invita i giovani di tutto il mondo a vivere la GMG in un grande raduno internazionale ogni due o tre anni (l’ultima si è svolta nell’estate 2016 a Cracovia e la prossima sarà a Panama nel 2019), mentre nelle diocesi si celebra ogni anno in occasione della Domenica delle Palme. Nella Diocesi di Novara è tradizione che l’evento venga ospitato ogni anno in una città diversa: i giovani, dalle città di tutto il territorio diocesano si ritrovano quindi il giorno che precede la Domenica delle Palme per vivere insieme al vescovo Franco Giulio Brambilla una piccola GMG locale.
GRANDI COSE IN ME, TEMA DELLA VEGLIA 2017
Tema della Veglia delle Palme 2017 è “Grandi cose in me”. Papa Francesco ha invitato i giovani a vivere le GMG del triennio che li porterà al raduno mondiale di Panama, mettendo al centro della riflessione la figura della Vergine Maria come un modello da imitare. “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente” (Lc 1,49) è il versetto del Vangelo di Luca che sarà al centro dell’incontro diocesano dei giovani del prossimo 8 aprile. «La Veglia non è un evento sporadico, ma la tappa di un cammino, in cui i giovani, con Maria e in Maria, sono chiamati a rileggere la propria storia alla luce della fede – ha detto don Marco Masoni, direttore dell’ufficio di pastorale giovanile della diocesi di Novara -. Mi sembra bello e significativo sottolineare, che durante la serata di preghiera i giovani della nostra diocesi saranno posti sotto la protezione della Vergine del Sangue di Re così cara a tutti i fedeli della nostra Chiesa. Una copia del quadro giungerà a Domodossola dal santuario di Re nel pomeriggio accompagnata da un gruppo di giovani che con una fiaccolata attraverseranno tutti i comuni interessati».
IL PROGRAMMA DELLA VEGLIA A DOMODOSSOLA
A presentare il programma è stato don Riccardo Zaninetti, vicedirettore dell’ufficio diocesano per la pastorale giovanile e coadiutore della parrocchia di Domodossola. L’evento avrà inizio sabato 8 aprile con la fiaccolata dal Santuario della Madonna di Re alle 13.30, che arriverà alle 16.30 in piazza Mercato a Domodossola. Nel pomeriggio, dalle 16.30 alle 19, nella chiesa di San Giuseppe ci sarà l’Adorazione, in piazza Mercato lo stand “Rivivi la tua GMG: lascia la tua impronta” e nei luoghi della storia di Domodossola visite guidate dai giovani.
Alle 17.15 e alle 18.30 si terranno due spettacoli di artisti di strada in piazza Rovereto e in piazza Chiossi, mentre alle 19 ci sarà lo spettacolo in piazza Mercato di Wanda Circus, che ha organizzato il Giubileo dei Circensi a Roma. Alle 19.30 ci sarà la cena offerta dalla Pro Loco di Domodossola (con prenotazione presso l’Ufficio di Pastorale Giovanile entro il 29 marzo, via mail a giovani@diocesinovara.it). La Veglia di preghiera con il vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla incomincerà alle 20.45 in via Rosmini davanti al Santuario della Madonna della Neve.
«Ringraziamo l’amministrazione comunale e la Proloco per la collaborazione che hanno dato all’evento – ha detto don Zaninetti -. E ringraziamo gli alunni e gli insegnanti delle scuole della città che collaboreranno ad accogliere, nel pomeriggio i partecipanti».
LA CITTA’ SI PREPARA AD ACCOGLIERE IL POPOLO DELLA GMG
Un lavoro di rete nell’organizzazione, sottolineato anche dal sindaco Lucio Pizzi e dal vicesindaco Angelo Tandurella: «Ci stiamo preparando ad accogliere 1500 giovani dalla provincia del Vco, di Novara e dalla Valsesia ed è un onore ospitare un evento di questo tipo – hanno detto -. Per farlo, il Comune farà rete con le scuole superiori ad indirizzo turistico, i cui alunni e insegnanti saranno a disposizione dei ragazzi che ospiteremo il prossimo 8 aprile, guidandoli alla scoperta della storia e delle bellezze di Domodossola. Per fare della Gmg diocesana, un grande evento di fede, ma anche di cultura».
fonte: vcoazzurratv

Cardinale Corti: ho imparato che cosa è la fede anche da Rosmini

Esistono oggi modelli che ci inducono a riscoprire e avere fede? «Sì, ci sono, e sono fra noi, basta cercarli» dice il neocardinale Renato Corti. Il vescovo emerito di Novara è tornato per un giorno nella Cattedrale della sua città, per celebrare messa e incontrare i fedeli che gli sono stati vicini oltre 25 anni. Ricevuta la berretta da Francesco, il neo porporato (l’unico italiano nominato durante l’ultimo Concistoro) ha voluto dedicare una giornata, così come aveva promesso, alla città piemontese, accolto dall’attuale vescovo Franco Giulio Brambilla, vicepresidente della Cei. Entrambi lombardi e originari del Lecchese, entrambi cresciuti e fortemente legati al cardinal Martini. 

«Parlare di fede oggi - dice Corti - non è facile, anche se tutti proclamiamo il proposito di vivere quella grande fede evocabile soltanto in alcune figure. Ma oggi in che situazione ci troviamo? Pensando a noi ci accorgiamo che molte realtà sono lontane dal Vangelo e dalla fede, sino a farci dubitare. Tanto da esclamare: questi fatti del mondo ci distanziano da Gesù, me lo fanno sentire come un maestro di oltre duemila anni fa. Che cosa rispondere a questi dubbi e interrogativi, che dire a chi vacilla sulla fede?». 

Il cardinale cita tre persone e tre situazioni diverse. La prima: «Un prete albanese che il 19 di novembre, durante il Concistoro, era accanto a me. Avrei voluto inginocchiarmi e baciargli i piedi, lui ha rischiato la pelle per la fede. Arrestato nella notte di Natale del ’63 come nemico del popolo, venne condannato a morte, pena poi commutata in 25 anni di lavori forzati durissimi. Nonostante si trovasse in quell’abisso non ha mai perso la fede. Noi,invece, la feriamo semplicemente per qualche sciocchezza. Lui è riuscito a dire messa tutti i giorni, è stato liberato nel ’90». Corti si riferisce Ernest Simoni, l’unico sacerdote, ancora vivente, testimone della persecuzione del regime di Enver Hoxha, che proclamò l’Albania il primo Stato ateo al mondo. Nato a Scutari, visse 11.107 giorni di prigione e lavori forzati (muratore, minatore, poi addetto alle fognature). E anche l’unico prete nominato cardinale dal Papa. «Di fronte a un uomo così - aggiunge Corti - che cosa dovrei dire di me stesso, che non ho fatto nulla. Ecco uomini dell’oggi, che testimoniano la fede, esistono, sono il futuro della Chiesa». 

L’altro modello indicato è ancora un sacerdote sconosciuto, don Giuseppe Rossi. «Un pretino - lo definisce - che fu parroco a Castiglione Ossola, ai confini con la Svizzera. Fu ucciso dai nazifascisti nel ’45, avrebbe potuto nascondersi e fuggire, ma gli stavano a cuore i giovani del suo paese e rimase. Durante la mia missione vescovile nella diocesi novarese, tutti gli anni salivo lassù per ricordarlo con i parrocchiani». 

Infine, ma non ultimo, Antonio Rosmini, l’abate beatificato proprio a Novara nel 2007, durante l’episcopato di Corti. «Rivolgendosi a Dio diceva: disponi di me come più ti piace, mi offro e sacrifico il sangue e la vita per il tuo amore. Il giorno in cui morì, il primo luglio, era la festa del preziosissimo sangue. E ora - conclude Corti - che ho addosso un abito color sangue ho motivo in più per dare spazio a figure come queste».  
lastampa.it