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Il rettore del Calvario racconta le origini della Festa di Santa Croce

 

Domenica 5 maggio il Sacro Monte Calvario di Domodossola celebra la Festa di Santa Croce, con una giornata ricca di appuntamenti. Il rettore, don Gianni Picenardi, racconta le origini delle celebrazioni dell’Invenzione della Croce, di cui abbiamo notizia fin da un passato molto lontano, e che quest’anno, per la prima volta dopo molto tempo, torna nella sua collocazione originale.

“Probabilmente fin dal settimo secolo, nella data del 3 maggio, la Chiesa commemorava il Ritrovamento o “Invenzione” della Croce di Cristo avvenuto per opera di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino”, spiega don Gianni. “Evento narrato dalla Legenda Aurea e dalla storia dell’arte, che manifesta la consapevolezza del valore salvifico di uno strumento di morte che è divenuto fonte di vita. Con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II nel 1962, nel calendario universale la festa di maggio venne soppressa per accorparla a quella dell’Esaltazione della Croce del 14 settembre. Ma rimasero alcune eccezioni. Ricordiamo quella in Terra Santa, dove la Chiesa di Gerusalemme ha voluto conservare il ricordo di questa festa che in precedenza si celebrava il 3 maggio, ma poi spostata al 7 dello stesso mese per permettere di restare all’interno del tempo pasquale”.

La tradizione è rimasta anche a Domodossola: “Al Sacro Monte Calvario, con una solenne celebrazione il 3 maggio 1735, venne ufficialmente stabilita la «Istituzione canonica della Via Crucis al Sacro Monte Calvario» e venne concesso a tutti i fedeli che avrebbero percorso e meditato la via della dolorosa passione di Cristo «tutte le indulgenze concesse da sommi pontefici a quelli che visitano i lochi sacri di terra santa …», come è riportato nell’iscrizione sull’arco del portico della seconda cappella”, prosegue il rettore. “Così pure nell’iscrizione posta nel vestibolo d’ingresso al Santuario si ricorda che questa chiesa è «Dedicata a Dio Ottimo Massimo per i trionfi della Croce ritrovata ed esaltata». Da quel lontano 1735 la festa del 3 maggio del Ritrovamento della Santa Croce è sempre stata cara ai cittadini domesi ed al popolo ossolano, e fu a lungo mantenuta e celebrata anche dopo l’arrivo del Beato Antonio Rosmini e dei Padri Rosminiani al Sacro Monte”. “Tuttavia, la riforma liturgica della Chiesa ha in parte tolto risonanza a questa festa ed ultimamente la si fece slittare al 14 settembre in occasione dell’Esaltazione della Santa Croce. Poiché però è una festa religiosa e di popolo che rinsalda una solida e preziosa tradizione cristiana, ci è sembrato importante a partire da questo anno 2024 riproporla e ricollocarla nella sua tradizionale data: la prima domenica di maggio”, conclude don Gianni. “Sarà la partecipazione del popolo di Dio, delle autorità civili e religiose ad indicarci l’opportunità di continuarla anche negli anni futuri”.

Ossola News

Novità al Calvario: trasferimento per il rettore don Michele, al suo posto don Gianni Picenardi. Torna anche don Vito Nardin

 Sono diverse le novità che interesseranno nelle prossime settimane il Sacro Monte Calvario di Domodossola. Dal 1° settembre cambio al vertice. L’attuale rettore, don Michele Botto Steglia è stato stato destinato alla parrocchia che i padri rosminiani hanno a Roma, all’Eur. Originario della provincia di Biella, don Michele era stato nominato a capo del sacro monte domese nell’estate 2020, è anche prevosto della Parrocchia del Sacro Cuore di San Quirico.

Al Calvario come rettore torna don Gianni Picenardi, attualmente impegnato presso il Centro Internazionale di studi rosminiani di Stresa.
Dopo aver guidato come preposito generale l’Istituto della Carità (era stato nominato padre generale dei rosminiani, dal 2013 al 2021) torna al Calvario di Domodossola anche Don Vito Nardin. Aveva lasciato l’incarico al vertice dei rosminiani per limiti di età, da due anni era a Rovereto, presso la casa natale di Antonio Rosmini.

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Lutto per don Michele Botto Steglia Rettore del Sacro Monte Calvario, è mancato il papà

La comunità di Selve Marcone e quella religiosa, in particolare la famiglia Rosminiana, in lutto per la scomparsa di Gianpiero Botto Steglia, avvenuta ieri all'ospedale di Ponderano. Botto Steglia, mancato all'età di 81 anni, era il papà di don Michele,  46 anni, da tre anni Rettore della Comunità rosminiana del Sacro Monte Calvario di Domodossola.

L'addio a Selve Marconi di Gianpiero Botto Steglia

E' proprio don Michele, con la sorella Chiara e il marito Umberto Mazzia, e la mamma Ida Greggio hanno annunciato la scomparsa. Con loro le amate nipoti Veronica e Victoria, la cognata Luciana, il figlioccio Fulvio.

I funerali sono stati celebrati mercoledì  5 luglio alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di Selve Marcone.

Dai famigliari un ringraziamento al personale e ai volontari della Croce rossa, ai medici e al personale della Dialisi e Cavs dell'ospedale di Pondenrano oltre che al dottor Maurizio Aimone.

Fedeli al Calvario per la via Crucis delle parrocchie dell'Ossola.

Si è svolta domenica pomeriggio la via Crucis Vicariale al Sacro Monte Calvario. Con il vicario episcopale don Vincenzo Barone, il rettore del Sacro Monte Michele Botto Steglia, diversi sacerdoti di Domodossola e dintorni e numerosi fedeli.

Durante il cammino è stata proposta la “Via Crucis con Maria”: i fedeli si sono lasciati guidare nella preghiera dall'esempio, dalle parole e dagli atteggiamenti della Vergine. “La Passione di Gesù è il più grande dramma d'amore. Maria è la Madre – è stato ricordato - che ha vissuto tutta la Passione del figlio”. La proposta è stata quindi quella di un cammino di conversione guardando alla Vergine Maria.

Il corteo molto raccolto e silenzioso ha percorso le quattordici stazioni. Al termine è seguita la messa al Santuario del Santissimo Crocifisso presieduta da don Botto Steglia e concelebrata da padre Vincenzo Coscia. È consuetudine che la prima via Crucis domenicale sia aperta dalle parrocchie dell'Ossola, nelle prossime settimane si alterneranno altri gruppi. Il 5 marzo la via Crucis sarà animata e guidata per la prima volta da un gruppo di detenuti del carcere di Verbania.

La tradizione del cammino devozionale della via Crucis al Calvario è molto antica risale al 1735; la Rivoluzione francese del 1789 impedì la pratica. Con l'arrivo di Antonio Rosmini e la fondazione dell'Istituto della Carità nel 1828 fu proprio grazie ad un prete rosminiano, don Luigi Gentili che venne ripresa questa pratica in particolare nelle domeniche di Quaresima, usanza interrotta soltanto a causa della pandemia tre anni fa.

Ossola News

Centro di Spiritualità / Ospitalità Religiosa


La Casa del Sacro Monte Calvario è un luogo ideale per organizzare ritiri, esercizi spirituali, incontri di gruppo, vacanze e fine settimana di condivisione, corsi biblici, meditazioni, discernimento, presentazioni, convegni, concerti musicali, incontri e vacanze studio.

Durante la permanenza al Sacro Monte Calvario è possibile sperimentare la pace e silenzio di un luogo completamente immerso nella natura e tranquillità, circondato da un ampio giardino realizzato sui resti di un antico castello medievale.

La casa dispone di quattro aree notte distinte e gestibili in modo indipendente. Sono presenti camere singole e doppie, tutte dotate di bagno interno con acqua calda, doccia, sanitari.

Il Sacro Monte Calvario di Domodossola vi aspetta per un soggiorno di qualche giorno, di una giornata o per una visita di qualche ora.


Recettività 

- ospitalità: 60 posti letto in camere con servizi: triple, doppie e singole; 

- convegni nella sala Bozzetti da 100 posti; 

- ritiri ed esercizi spirituali anche per più gruppi contemporaneamente; 

- rimessa auto in parcheggio interrato per 50 posti auto; 

- mostre ed esposizioni nella sala Gaddo; brevi filmati documentari nella sala multimediale Clemente Rebora.

L’accoglienza dei gruppi rimane sospesa nel periodo invernale dal 1 novembre al 15 febbraio

Centro di Spiritualità Rosminiana
Borgata Sacro Monte Calvario, 8
28845 Domodossola (VB)
Tel: 0324242010
Fax: 0324340342

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