Il maltempo di questi giorni ha sradicato uno degli antichi alberi nel parco del Sacro Monte Calvario. Il tronco fortunatamente non ha danneggiato nessuna costruzione, ed è stato tagliato per consentire il passaggio.
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DAL 9 NOVEMBRE Corso di turismo religioso: investire sulla formazione per il rilancio del settore
La Diocesi di Milano, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano e la Scuola Beato Angelico, in partnership con Confguide-Gitec, rinnovano il loro impegno ad offrire qualificati corsi di formazione. Dopo i corsi sulla Milano medievale e rinascimentale, ora si affronta l'epoca di san Carlo Borromeo. Le iscrizioni sono aperte.
Il settore del turismo è tra i più penalizzati a causa della pandemia. La Diocesi di Milano, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano e la Scuola Beato Angelico, in partnership con Confguide-Gitec rinnovano il loro impegno ad offrire qualificati corsi di formazione in turismo religioso. Decidere un investimento di energie nella cultura e nella formazione, in un periodo di crisi quale quello che stiamo affrontando, è un atto di speranza, di investimento sul futuro del paese, di resilienza civile. Per la chiesa vuole essere un segno di attenzione e di cura per il settore turistico e per una sua ancor più qualificata ripresa.
Alta Formazione di Turismo religioso
La Diocesi di Milano, l’Istituto di Scienze Religiose di Milano, la Scuola Beato Angelico e ConfGuide-GITEC organizzano da quattro anni un Corso di Turismo Religioso sui “Luoghi di memoria cristiana nelle terre ambrosiane”. Dopo aver affrontato la Milano di Ambrogio (2017), la Milano cristiana attraverso il medioevo (2018) la Milano cristiana del Rinascimento (2019) ora è la volta della Milano Borromaica. Il percorso si completerà nei prossimi anni affrontando Settecento e Ottocento (2021) e il Novecento (2022).
Milano Borromaica (Autunno 2020)
Il concilio di Trento segna un vero e proprio spartiacque nella relazione tra la Chiesa e le arti. Le realizzazioni monumentali, le trasformazioni architettoniche e le prescrizioni iconografiche che ne conseguono ancora determinano largamente l’attuale morfologia dei luoghi di culto e il paesaggio ecclesiastico lombardo. Gli Arcivescovi Carlo e Federico Borromeo ne sono tra i più autorevoli e riconosciuti interpreti. Il corso di turismo religioso sui luoghi della memoria cristiana nelle terre ambrosiane cerca quest’anno di offrire alcune chiavi di lettura del periodo, intrecciando le vicende ecclesiali, la storia, la liturgia, l’architettura e le arti con la presentazione di alcuni edifici esemplari, dai casi più noti come le trasformazioni del Duomo e la Chiesa di San Fedele, ad alcuni gioielli meno conosciuti come San Paolo Converso, Sant’Alessandro e la Certosa di Garegnano. Il corso si articola in cinque giornate di lezione, sia al mattino che al pomeriggio, tenute da studiosi del periodo. Per difficoltà tecniche legate alla sicurezza medica non sono previste come di consueto le visite guidate condotte da specialisti ma le sole relazioni frontali.
9 novembre 2020: La Milano Borromaica nel contesto
30 novembre 2020: Carlo e Federico Borromeo
14 dicembre 2020: Architettura sacra
11 gennaio 2021: Exempla: La Certosa di Garegnano, San Fedele, San Paolo Converso, Sant’Alessandro
25 gennaio 2021: Le Arti
Le lezioni saranno videoriprese e messe a disposizione dei corsisti, anche a favore di chi fosse impossibilitato a partecipare in presenza.
Comitato scientifico: Don Umberto Bordoni, Prof.sa Rita Capurro, Prof.sa Emanuela Fogliadini, Mons. Marco Navoni
Sede: Palazzo Castiglioni, Corso Venezia, 47 Milano
Orario lezioni: 9.30 – 11.00, 11.30 – 13.00, 14.00 – 15.30, 16.00 – 17.30
Turismo religioso, migliaia di persone per i "monasteri aperti"
Oltre 2800 persone hanno preso parte, in Emilia Romagna, alla seconda edizione dell’evento “Monasteri Aperti”. L’appuntamento, alla scoperta del sacro e del silenzio, si è svolto nel fine settimana del 17-18 ottobre.
Da Fidenza (Parma) a Pennabilli (Rimini) sono state oltre trenta le esperienze proposte nei luoghi di culto coinvolti nell’iniziativa che ha registrato questa straordinaria partecipazione con persone provenienti da Emilia-Romagna, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte.
È stata una due giorni che ha offerto la possibilità di andare alla scoperta di pievi e abbazie millenarie, di santuari Mariani, di dialogare con monache clarisse, di conoscere luoghi di eremitaggio, di ascoltare concerti di musica sacra con antichi organi, di imparare a scrivere codici miniati attraverso laboratori di scrittura.
“Il successo di questa seconda edizione - commenta l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini - è la conferma di una domanda, forte, di turismo ‘lento’ interessato a conoscere e fare esperienza di realtà autentiche. Questa iniziativa, che valorizza i nostri luoghi sacri e di silenzio alla riscoperta di esperienze religiose, esprime al meglio tutto quello che può offrire da questo punto di vista l’Emilia Romagna. La nostra regione da tempo è impegnata su questa strada. Va, infatti, in questa direzione l’esperienza avviata dal 2015 per valorizzare i 18 Cammini e vie di pellegrinaggio emiliano romagnoli. Un progetto leader, a livello italiano”.
Per don Tiziano Zoli, incaricato per il Turismo, Sport e Tempo Libero della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna, “anche questa seconda edizione di ‘Monasteri Aperti’ è stata un’opportunità straordinaria per far conoscere, non soltanto un patrimonio culturale e artistico nel quale le pietre trasudano di spiritualità, ma anche per incontrare comunità religiose e parrocchiali che mantengono vivi questi luoghi. La grande partecipazione agli eventi, da parte di credenti e non credenti in tempi così complicati, conferma la bontà di questo format unico in Italia e ci incoraggia come Diocesi della Regione a proseguire questa preziosa collaborazione con Apt Servizi Emilia Romagna e la Regione”.
L’iniziativa "Monasteri Aperti" è stata, per i tanti che vi hanno partecipato, un’importante occasione per conoscere questo tipo di offerta turistica emiliano-romagnola che trova, nel sito Internet dedicato ai Cammini (www.camminiemiliaromagna.it ), un importante punto di riferimento per ulteriori scoperte ed esperienze.
La seconda edizione di "Monasteri Aperti" è stata promossa da Apt Servizi Emilia Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale della Regione Emilia Romagna, le Diocesi, il circuito dei Cammini dell'Emilia Romagna, con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI e la collaborazione di Associazioni e Università per conoscere e promuovere il patrimonio culturale, storico e religioso del territorio.
I Sacri Monti, paesaggi della devozione
«Ho ammirato ovunque nei miei viaggi magnifici monumenti, chiese riccamente decorate, musei riccamente dotati. Tutte queste scoperte ti rendono consapevole della meravigliosa capacità dell’uomo di renderle belle…Ci viene fatto credere che viviamo in un mondo ostile e violento. Io ho incontrato solo accoglienze fraterne, sorrisi, gentilezza».
Gérard Chrétien, con le sue osservazioni di pellegrino in arrivo, a piedi da Reims ( 1387 chilometri in 57 giorni), partecipa all’intenso lavoro di Franco Grosso e Renata Lodari, autori della guida topografica ll Devoto Cammino dei Sacri Monti, dal Piemonte alla Lombardia, pubblicata da Libreria Geografica per National Geographic Maps, che viene presentata sabato 17 ottobre alle 11 al Municipio di Orta San Giulio
Entrambi gli autori vantano una profonda conoscenza dell’area: Grosso, come vicepresidente della Rete dei Cammini, promotore del territorio e mappatore di tracciati a piedi, e Renata Lodari come esperta di giardini storici e Commissario speciale dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti.
Si cammina su un itinerario di 700 chilometri che collegano i Sacri Monti fra Piemonte e Lombardia (sito Unesco). Come osserva la Lodari, il supporto cartografico, animato da numerose fotografie «si inserisce bene nell’attuale contesto del turismo lento, in questo caso intimamente legato anche alla dimensione spirituale dei complessi religiosi più importanti del Nord d’Italia».
Da Varallo Sesia a Locarno
La devozione è stata la spinta propulsiva per tessere la vasta rete di complessi religiosi composti di cappelle e santuari. Sono stati realizzati tra il 1486 e il 1712, ai piedi della Alpi, a Varallo Sesia Crea, Orta San Giulio, Varese, Oropa, Ossuccio, Ghiffa, Domodossola, Belmonte, e in Svizzera, a Brissago e Locarno (Svizzera). E, poiché le vie del Signore sono infinite, non mancano i collegamenti con altri cammini che hanno accolto i passi dei pellegrini fin dall’antichità tra cui la via Francigena, il Cammino di San Bernardo, la Via Francisca, la Via Francigena Renana
Una magnifica cartolina italiana
Alla fede si è aggiunto ultimamente anche l’apprezzamento per la spettacolarità del paesaggio che ha attratto altri viandanti curiosi di immergersi in questa magnifica cartolina italiana: si attraversano boschi e borghi storici come Carmine Superiore, frazione di Cannobio, un villaggio di origine medioevale appeso ad uno sperone roccioso sul Lago Maggiore, raggiungibile soltanto a piedi.
Ci si inerpica su sentieri di montagna e strade come la Panoramica Zegna (Biella), nell’oasi che in primavera si infiamma con la fioritura dei rododendri. O si visita il Parco Naturale Campo dei Fiori (Varese) con la sua “Cittadella delle Scienze della Natura”. E ancora, si costeggiano ruscelli, canali, le dolci colline dei vigneti del Monferrato e, in primavera, il grande mare a quadretti della risaie tra Vercelli e Novara. Poi i laghi, Maggiore, Varese, Como e, fra tutti, il più intimo, il lago d’Orta apprezzato anche dai cicloamatori per la sua ciclabile di 40km.che lo incorona.
L’arte che fa impressione
In ciascun complesso devozionale si sono cimentati, nei secoli, importanti artisti e artigiani da Gaudenzio Ferrari a Guttuso impressionando i pellegrini con la suggestione delle loro opere che rappresentano la Passione di Cristo.
Scrive Gérard Chrétien: «Ho pensato ad una sorta di catechesi a grandezza naturale, dove le statue e gli affreschi sono così reali che a volte ho avuto la sensazione di vivere le scene rappresentate».
E si passa anche nelle vicinanze di«laboratori» eccezionali come le cave di Candoglia famose per il pregiato marmo rosa impiegato, fin dal 1387, per la costruzione, e oggi per il restauro, del Duomo di Milano. Impressionante anche il Colosso di San Carlo Borromeo (detto il Sancarlone), realizzato a fine Seicento, per volere del cardinale Federico Borromeo.
Piccoli spunti per un’esperienza da gustare anche a tappe, apprezzando di ogni territorio anche le singole comunità con le rispettive qualità di accoglienza e buona tavola.
lastampa.it
Lungo le strade dedicate ai Santi 10 proposte per festeggiare la giornata nazionale del camminare
Si celebra l'11 ottobre la giornata nazionale del camminare, un modo ecologico e sano di scoprire il nostro territorio. L'evento è stato ideato dall'associazione Federtrek, che sostiene l'escursionismo come stile di vita sostenibile e consapevole, ed è promosso anche in collaborazione con enti locali. In Italia i cammini sono numerosi e ricoprono più di settemila chilometri da percorrere lungo sentieri e tracciati ben segnalati. Tra questi alcuni sono dedicati ai Santi e sono vie di fede, percorse un tempo dai pellegrini e oggi dagli amanti del trekking che vogliono godere della bellezza dei paesaggi e dei ricchi borghi che incontrano. Ecco dieci proposte di cammini, alcuni famosi e altri poco conosciuti ma pur sempre di grande importanza storico-culturale, da Nord a Sud. Come in tutti i tradizionali pellegrinaggi, anche per questi itinerari vengono rilasciati attestati di partecipazione con date e timbri dei luoghi di ospitalità a ogni tappa.
Cammino di sant'Antonio. E' un percorso di grande ispirazione religiosa che ripercorre alcuni dei luoghi più significativi della vita di sant'Antonio di Padova. L'itinerario misura 388 chilometri e collega Padova, città dove riposa il Santo, a La Verna, in provincia di Arezzo, dove si trova un celebre santuario francescano; il cammino, compiuto da frate Antonio nel 1231, si percorre in 21 tappe e lungo le sue 3 varianti attraversa bellissimi paesaggi e luoghi di culto pieni di misticismo come l'Eremo di Montepaolo, dove il Santo fece un ritiro spirituale, o la Basilica di Padova dove fu sepolto.
Info: ilcamminodisantantonio.it Cammino di san Romualdo. Durante la sua vita l'abate ravennate Romualdo, fondatore dell'eremo di Camaldoli, esplorò le zone più selvagge degli Appennini tra Umbria e Marche, dove fondò abbazie e monasteri. Gli stessi che oggi si ammirano lungo il cammino a lui dedicato: è un percorso abbastanza impegnativo ma straordinariamente bello che si può fare in 8 tappe e che parte da Ravenna, luogo natio del Santo, e termina al sacro eremo di Camaldoli, in provincia di Arezzo.
Cammino di san Benedetto. E' dedicato al monaco umbro, fondatore dell'Ordine religioso che porta il suo nome; parte da Norcia, città natale del Santo, e termina all'abbazia di Montecassino, monastero in provincia di Frosinone. Si cammina nella natura e tra i borghi medievali di Umbria e Lazio per 300 chilometri, suddivisi in 16 tappe, lungo sentieri, vie secondarie e strade sterrate. Il cammino attraversa i tre più importanti luoghi benedettini: la natia Norcia, Subiaco dove il Santo fondò alcuni monasteri, e Montecassino, dove trascorse l'ultima parte della vita e scrisse la nota Regola. Info: camminodibenedetto.it Via di Francesco. Sono numerose le strade che ripercorrono i passi e i luoghi simbolo del santo patrono d'Italia, Francesco di Assisi; questa, in particolare, parte da Roma o, più a nord, da La Verna e raggiunge Assisi, nel cuore dell'Umbria. È un cammino molto frequentato dai pellegrini, che percorrono i suoi 500 chilometri; è diviso in 22 tappe e con due possibili varianti. Info: viadifrancesco.it Cammino dei Protomartiri francescani. E' uno storico percorso religioso dedicato ai Protomartiri, cioè i primi cristiani martirizzati, Berardo, Ottone, Accursio, Adiuto e Pietro. Adatto a tutti, è lungo 100 chilometri e unisce in Umbria Terni ad Amelia passando per Narni e per tutti quei borghi da cui provenivano i primi martiri. Punto centrale del percorso è Terni e in particolare il santuario della Chiesa di sant'Antonio da Padova, dove sono conservate le spoglie dei cinque santi. Info: camminoprotomartiri.it Cammino Francescano della Marca. Misura 167 chilometri e collega in 9 tappe Assisi ad Ascoli Piceno lungo una delle vie usate da san Francesco per predicare nelle Marche 800 anni fa. I paesaggi che si attraversano sono bellissimi, punteggiati da eremi, monasteri e castelli, con l'Appennino umbro-marchigiano e il parco nazionale dei monti Sibillini all'orizzonte. Info: camminofrancescanodellamarca.it Cammino di santa Barbara. E' un percorso non religioso ma è un antico e suggestivo cammino tra le ex miniere del Sulcis, a sudovest della Sardegna, dedicato a santa Barbara, patrona dei minatori. Lungo 500 chilometri e diviso in 30 tappe, il cammino circolare parte e finisce a Iglesias, inoltrandosi tra le spiagge, le montagne, le chiesette dedicate al culto della Santa e le miniere nel Parco geominerario storico ambientale della Sardegna, patrimonio dell'Umanità. L'itinerario segue gli antichi percorsi dei minatori, lungo i sentieri che li portavano alle miniere e le vecchie mulattiere usate per il trasporto di zinco, piombo, carbone e argento. Info: camminominerariodisantabarbara.org Cammino di san Giorgio Vescovo. E' anch'esso in Sardegna e si snoda per 300 chilometri e 12 tappe tra Cagliari e le montagne interne dell'Ogliastra, in provincia di Nuoro. E' dedicato al vescovo di Suelli e ripercorre i luoghi che evangelizzò e dove, secondo la tradizione, fece numerosi miracoli. Il Santo è sepolto nella cattedrale di Suelli, nel sud della Sardegna, dove c'è un piccolo santuario, venerato dai fedeli. Il cammino prevede tratti facili e altri più impegnativi ma di grande bellezza. Info: camminodisangiorgiovescovo.it Cammino di san Francesco di Paola. Si snoda in Calabria ed è un percorso diviso in due diversi itinerari, che seguono le tracce del Santo, nato a Paola e fondatore dell'Ordine dei frati Minimi. Il primo cammino - la via del Giovane - è lungo 49 chilometri, e si percorre in 3 tappe; si parte da san Marco Argentano, antico centro dove il Santo si ritirò per un anno, e si arriva a Paola, in provincia di Cosenza. L'altro percorso -la via dell'Eremita - è lungo 62 chilometri, sempre su tre tappe, e unisce i santuari di Paterno Calabro e di Paola, luoghi cari a Francesco. Info: ilcamminodisanfrancesco.it Cammino di san Nicolò Politi. Si procede intorno all'Etna tra paesaggi incredibili e mistici seguendo i passi di san Nicolò Politi, eremita che fuggì da una vita laica trovando rifugio in una antica grotta nell'attuale contrada Aspicuddu, alle falde del vulcano, da dove viaggiò evangelizzando e facendo miracoli.
Il trekking del Santo è un percorso di 100 chilometri diviso in 6 tappe che collega il parco dell'Etna a quello dei Nebrodi, nella Sicilia settentrionale, precisamente da Adrano, luogo natio, ad Alcara Li Fusi. (ANSA)