I santi del 11 Novembre 2017


San MARTINO DI TOURS   Vescovo - Memoria
Sabaria (ora Szombathely, Ungheria), 316-317 - Candes (Indre-et-Loire, Francia), 8 novembre 397
Nasce in Pannonia (oggi in Ungheria) a Sabaria da pagani. Viene istruito sulla dottrina cristiana ma non viene battezzato. Figlio di un ufficiale dell'esercito romano, si arruola a sua volta, giovanissimo, nella cavalleria imperiale, prestando poi servizio in Gallia. È in quest'epoca che si colloca l'episodio famosissimo di Martino a cavallo, che con ...
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Santa MARINA DI OMURA   Vergine e martire
† Nagasaki, Giappone, 11 novembre 1634
Giapponese di nascita, già giovanissima divenne terziaria con voti privati religiosi. Fu accusata di collaborazionismo con i missionari occidentali, venne così arrestata e bruciata viva sulla santa collina di Nagasaki l'11 novembre 1634....
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San VERANO DI VENCE   Vescovo
Sec. V
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San BARTOLOMEO IL GIOVANE DI GROTTAFERRATA (O DI ROSSANO)   
Rossano, Calabria, 980 c. - 1055 c.
Nacque a Rossano (Cs) nel 980 circa da una nobile famiglia, originaria di Costantinopoli. Fu battezzato con il nome di Basilio e fu istruito ed educato dai monaci del monastero di san Giovanni Calibita di Caloveto. Da qui si spostò da giovane nel monastero di Vallelucio, presso Montecassino, dove si trovava san Nilo, dal quale non si separò pi&...
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San MENNA D'EGITTO   Eremita
† 300 circa
Nonostante la sua figura sia storicamente discussa, Menna è tuttora il santo più popolare in Egitto. Sul suo sepolcro si sviluppò una città (in arabo Karm Abu Mina), detta per i miracoli «la Lourdes paleocristiana». Secondo alcune fonti fu un militare del III secolo, che rinunciò alla carriera per farsi eremita ...
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San BERTUINO DI MALONNE   Vescovo
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San MENNA DEL SANNIO   Eremita
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San TEODORO STUDITA   Abate
Costantinopoli, 758 – Calkite, Bitinia, 11 novembre, 826
San Teodoro Studita fu un monaco cristiano divenuto famoso per la sua zelante opposizione all’iconoclastia, per la regola monastica da lui introdotta e per il gran numero di liturgie da lui composte, in particolare la “Lenten Triodion” che è ancora oggi molto usata nella Chiesa ortodossa....
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San GIOVANNI L'ELEMOSINIERE   Vescovo patriarca di Alessandria d’Egitto
Cipro, 556 - Alessandria d’Egitto, 617
San Giovanni Elemosiniere nasce intorno al 556 nell'isola di Cipro, ad Amatonte. Sin dall'infanzia si manifestarono nel piccolo Giovanni i segni della santità. Ma ubbidendo alle volontà dei suoi genitori, venne avviato agli studi e al matrimonio, sebbene egli fosse riluttante. Ebbe due figli che, però, prematuramente morirono insieme alla moglie. Libero da o...
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Beata VINCENZA MARIA (LUIGIA) POLONI   Religiosa
Verona, 26 gennaio 1802 - 11 novembre 1855
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Beata ALICE (MARIA JADWIGA) KOTOWSKA   Vergine e martire
Varsavia, Polonia, 20 novembre 1899 - Piasnica presso Wejherowo, Polonia, 11 novembre 1939
La beata Alice (al secolo Maria Jadwiga Kotowska), professa della Congregazione delle Suore della Resurrezione di Nostro Signore Gesu' Cristo, nacque a Varsavia, Polonia, il 20 novembre 1899 e morì a Piasnica presso Wejherowo l'11 novembre 1939. Fu beatificata da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi....
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Beato VINCENZO EUGENIO BOSSILKOV   Martire
Belene (Bulgaria), 16 novembre 1900 - Sofia (Bulgaria), 11 novembre 1952
Vincenzo nasce a Belene (Bulgaria) nel 1900. La sua famiglia apparteine alla minoranza cattolica di rito latino nella diocesi di Nicopoli. A 11 anni viene mandato a Ores, nella scuola dei Padri Passionisti. Qui nasce la sua vocazione che verrà coltivata con dieci anni di studio in Belgio e Olanda. Entra nella congregazione con il nome di Eugenio e div...
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Dalla via Francigena ai sentieri del Dürer, arriva il Portale dei Cammini


Da quelli dedicati ai santi, a quelli dei briganti, fino al cammino di Dante esiliato o al sentiero del pittore tedesco Albrecht Dürer. E' ilportale www.camminiditalia.it , presentato al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo a Roma, alla presenza del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, del coordinatore Commissione Turismo e Industria Alberghiera della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, Giovanni Lolli, e al direttore generale del Turismo del Mibact, Francesco Palumbo.
Si tratta della prima mappatura ufficiale dei cammini d’Italia, un contenitore di percorsi e itinerari pensato come una rete di mobilità slow che al momento contiene oltre 40 cammini: ci sono quelli dedicati ai santi, come i cammini francescani, laureatani e benedettini, quelli dedicati ai briganti come il sentiero che attraversa l’Aspromonte, il cammino di Dante che attraversa i luoghi dove Dante visse in esilio e scrisse la Divina Commedia, il sentiero della Pace che ripercorre luoghi e memorie della Prima Guerra Mondiale, e ancora la Via Appia, la Via Francigena, la Via degli Dei, il cammino di San Vicinio, la Via degli Abati, il sentiero Liguria, la Via Romea Germanica, il Sentiero del Dürer e tanti altri.
"Sempre più persone partono in viaggio cercando qualcosa in più di una semplice vacanza. L’Atlante dei Cammini - ha dichiarato Franceschini - è pensato per quei viaggiatori che desiderano vivere un’autentica esperienza nel nostro Paese, immergendosi a passo lento in quel patrimonio diffuso fatto di arte, buon cibo, paesaggio e spiritualità che costituisce il carattere originale e l’essenza dell’Italia".
www.camminiditalia.it è dunque uno strumento per viaggiatori e turisti, una vera e propria infrastruttura intermodale di vie verdi in cui si potrà scegliere di muoversi lungo l’Italia a piedi, in bicicletta, a cavallo o con altre forme di mobilità dolce sostenibile,promuovendo una nuova dimensione turistica. L’idea di realizzare un portale unico dedicato ai cammini è nata durante l’anno Nazionale dei Cammini 2016 proclamato con una direttiva del Mibact e che ha visto insieme impegnati Stato, Regioni, Comuni, Enti locali, pubblico e privato per valorizzare 6600 chilometri di cammini naturalistici, religiosi, culturali e spirituali che attraversano l’intero Paese, una fetta d’Italia poco conosciuta, ma fondamentale nell’offerta del turismo lento italiano.
Il Comitato, composto da ministero, regioni, province autonome e Anci, ha elaborato i criteri per ammettere nel portale dei Cammini i singoli itinerari proposti dalle Regioni stesse. Il Comitato tuttora continua a vagliare ulteriori, nuove proposte avanzate da regioni e province autonome. Il portale www.camminiditalia.it fornisce, per la prima volta, una visione di insieme dei percorsi che attraversano il nostro Paese, e permette di conoscere le connessioni tra i vari itinerari con nuove modalità di percorribilità.
L’implementazione e lo sviluppo di nuovi modelli di fruizione e gestione sostenibile garantiranno e favoriranno l’integrazione ambientale – paesaggistica, con attività agricole, artigianali e turistico-culturali del sistema Paese così come indicato nel Piano Strategico del Turismo 2017-2022.
"L'esperienza dei Cammini d'Italia ha avuto il merito di esaltare lo spirito collaborativo tra il ministero del Turismo e le Regioni italiane in un rinnovato clima di confronto e crescita comune. Partendo da questa importante esperienza - ha dichiarato Lolli - le Regioni sono tornate a recitare un ruolo di primo piano nella gestione e organizzazione dell'offerta turistica de mercato italiano".
"Il Comitato, di cui fanno parte il Mibact, le regioni e l’Anci, ha identificato i Cammini d’Italia, al fine di realizzare l’Atlante Digitale, uno strumento dinamico e in costante aggiornamento. Tra gli undici requisiti necessari per rientrare nell’Atlante - ha spiegato Palumbo - sono di particolare importanza la fruibilità dei percorsi, la segnaletica orizzontale e/o verticale, la descrizione online della tappa, i servizi di alloggio e ristorazione entro i 5 km dal Cammino, la manutenzione del percorso garantita dagli Enti locali, la georeferenziazione ed un sito in cui sono raccolte le principali informazioni per i viaggiatori".
adnkronos

Il 2019 sarà l'anno del Turismo lento


Il 2016 è stato l'anno nazionale dei cammini, il 2017 l'anno nazionale dei borghi e il 2018 sarà l'anno del cibo italiano. Per il 2019, anticipa il ministro dei Beni culturali e turismo, Dario Franceschini, in occasione della presentazione del nuovo portale dei cammini del Mibact, si tratterà dell'anno del turismo lento.
E' da oggi online l’Atlante digitale dei cammini, il nuovo portale del Mibact dedicato a chi vuole viaggiare in Italia a passo lento.
Si tratta della prima mappatura ufficiale dei cammini d’Italia, un contenitore di percorsi e itinerari pensato come una rete di mobilità slow che al momento contiene oltre 40 cammini: ci sono quelli dedicati ai santi, come i cammini francescani, laureatani e benedettini, quelli dedicati aibriganti come il sentiero che attraversa l’Aspromonte, il cammino di Dante che attraversa i luoghi dove Dante visse in esilio e scrisse la Divina Commedia, il sentiero della Pace che ripercorre luoghi e memorie della Prima Guerra Mondiale, e ancora la Via Appia, la Via Francigena, la Via degli Dei, il cammino di San Vicinio, la Via degli Abati, il sentiero Liguria, la Via Romea Germanica, il Sentiero del Dürer e tanti altri. 
www.camminiditalia.it è dunque uno strumento per viaggiatori e turisti, una vera e propria infrastruttura intermodale di vie verdi in cui si potrà scegliere la possibilità di muoversi lungo l’Italia a piedi, in bicicletta, a cavallo o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, promuovendo una nuova dimensione turistica.
L’idea di realizzare un portale unico dedicato ai cammini è nata durante l’anno Nazionale dei Cammini 2016 proclamato con una direttiva del Mibact e che ha visto insieme impegnati Stato, Regioni, Comuni, Enti locali, pubblico e privato per valorizzare 6600 chilometri di cammini naturalistici, religiosi, culturali e spirituali che attraversano l’intero Paese, una fetta d’Italia poco conosciuta, ma fondamentale nell’offerta del turismo lento italiano.
Il Comitato, composto da Ministero, Regioni, Province autonome ed ANCI, ha elaborato i criteri per ammettere nel Portale dei Cammini i singoli itinerari proposti dalle Regioni stesse. Il Comitato tuttora continua a vagliare ulteriori, nuove proposte avanzate da regioni e province autonome.
Tra gli undici requisiti necessari per rientrare nell’Atlante, sono di particolare importanza la fruibilità dei percorsi, la segnaletica orizzontale e/o verticale, la descrizione online della tappa, i servizi di alloggio e ristorazione entro i 5 km dal Cammino, la manutenzione del percorso garantita dagli Enti locali, la georeferenziazione ed un sito in cui sono raccolte le principali informazioni per i viaggiatori.
Sempre più persone partono in viaggio cercando qualcosa in più di una semplice vacanza. L’Atlante dei Cammini - commenta Dario Franceschini - è pensato per quei viaggiatori che desiderano vivere un’autentica esperienza nel nostro Paese, immergendosi a passo lento in quel patrimonio diffuso fatto di arte, buon cibo, paesaggio e spiritualità che costituisce il carattere originale e l’essenza dell’Italia”.
Il 2019 Anno del turismo lento sarà un ulteriore modo dunque per valorizzare i territori italiani meno conosciuti dal turismo internazionale e rilanciarli in chiave sostenibile favorendo esperienze di viaggio innovative, dai treni storici a alta panoramicità, agli itinerari culturali, ai cammini, alle ciclovie, ai viaggi a cavallo.
Il Portale fornisce, infatti, una visione di insieme dei percorsi che attraversano il nostro Paese, e permette di conoscere le connessioni tra i vari itinerari con nuove modalità di percorribilità. 
tratto da hospitality-news.it

I monaci Vallombrosani di San Lanfranco e le attività culturali

Domenica 12 novembre alle 15.30, l'Associazione Amici di Lanfranco terrà presso il Teatro San Riccardo Pampuri della Domus Pacis, in Via San Lanfranco Beccari a Pavia, un incontro su I monaci Vallombrosani di San Lanfranco e le attività culturali.
La conferenza avrà come relatore il professor Gualtiero Tacchini, esperto della cultura dei monaci vallombrosani, fondatori del complesso abbaziale di San Lanfranco.
La Congregazione vallombrosana è un ramo dell’ordine dei monaci benedettini fondato da san Giovanni Gualberto nel 1039, con sede principale l’abbazia di Vallombrosa, in provincia diFirenze.
Dal 1039 al 1330 la diffusione dell’ordine in Italia ed Europa, sotto la guida dell'abate maggiore, fu simboleggiata dall'annuale raduno a Vallombrosa dei superiori e dallo scambio di monaci nelcentro e nord Italia fino alla Sardegna.
Nel 1500 l'epoca della commenda, che vedeva la nomina come abate di un monastero di un estraneo da parte della sede apostolica, fu un periodo di profonda decadenza sia per le comunità che per la congregazione e, solo dopo il Concilio di Trento avvenne una ripresa spirituale e un grande sviluppo economico che lasciò una traccia profonda nelle abbazie vallombrosane.
Con le successive soppressioni attuate dalle autorità statali, il 10 ottobre 1810 per la prima volta i monaci furono costretti ad abbandonare  l'abbazia di Vallombrosa e vi tornarono solo nel 1818 con15 sacerdoti e 16 fratelli.
Inoltre i monaci vallombrosani persero anche il monastero di San Michele presso la badia diPassignano, che nella cripta conserva i resti di san Giovanni Gualberto in un antico reliquario.
Nel 1866, come conseguenza delle leggi italiane riguardanti la soppressione degli istituti religiosi, ai monaci venne tolta nuovamente l'abbazia di Vallombrosa, che nel 1869 divenne la sede del primo Istituto Forestale d'Italia.
I monaci dell’abbazia rimasero a Pescia, in provincia di Pistoia, fino a quando nel 1949 non tornarono a Vallombrosa dopo la concessione del monastero alla congregazione da parte delloStato.
Dal 1986 il complesso è di nuovo dei monaci che l’hanno riportato agli antichi splendori.
Da vedere sono il refettorio monastico con un’immensa Ultima cena dipinta dal Ghirlandaio e la cucina, ancora con gli arredi originari del Quattrocento.
L'evento è nel contesto del progetto di turismo religioso Crocevia d’Europa tra Pavia, Lodi, Milano, Como, realizzato grazie al contributo di Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia.
L'ingresso sarà libero fino a esaurimento dei posti ed eventuali offerte verranno impiegate per proseguire i restauri dell'Abbazia di San Lanfranco in Pavia.
paviafree.it

Tra le meraviglie dell'Umbria. Sulle orme di Francesco



Un libro illustrato del Touring illustra il Cammino sulle tracce del Santo. Tra foreste secolari, colline coperte di ulivi e città raccolte sui Colli. L'itinerario, e l'opera, nella sintesi dell'autore
Foreste secolari, colline coperte di olivi, rupi aspre e selvagge, città raccolte sui colli. L’Umbria di oggi non è molto diversa dalla terra dove, esattamente otto secoli fa, si mossero i passi di Francesco. Circa 15 anni fa, grazie alla passione e al lavoro di appassionati dei cammini e della regione Umbria, è nata la Via di Francesco: un percorso che, in 22 tappe, collega il santuario della Verna a Roma, toccando tutti i luoghi fondamentali della storia francescana. Da Sansepolcro a Gubbio, da Assisi a Trevi, Spoleto e ai monasteri della valle di Rieti, questo viaggio di più di 430 chilometri attraversa paesaggi molto diversi, che portano dal silenzio delle foreste dell’appennino al mare di ulivi argentati della Valle Umbra, fino ai piedi delle rocce del Terminillo e ai dolci colli della Sabina. Lungo la via, s’incontrano eremi, alberi monumentali, monasteri, chiesette e castelli diruti dove la suggestione della predicazione, o dell’isolamento del patrono d’Italia sembrano essere ancora oggi ben presenti e forti nell’aria, nel rumore dell’acqua che scorre, nel canto degli uccelli. Chi ha percorso il ben più celebre Cammino di Santiago qui si troverà certamente a casa, anche se va detto che la Via di Francesco è a tratti decisamente più faticosa dello storico itinerario spagnolo a causa dei dislivelli molto più accentuati e dei saliscendi necessari per muoversi attraverso le colline umbre.

Comunque, se affrontato con un certo allenamento, la giusta tranquillità e un’attrezzatura adeguata, la via di Francesco è un itinerario ragionevole e alla portata di chiunque abbia una certa dimestichezza con il camminare nella natura. In caso di stanchezza o problemi fisici, va ricordato che è facile spezzare il tragitto oppure concedersi un giorno di sosta in più, per poi avere la possibilità di riprendere il cammino con rinnovata lena ed entusiasmo. Questo percorso non presenta difficoltà particolari né problemi di segnaletica (anche se va detto che il tratto tra Rieti e Roma è decisamente meno segnalato e curato rispetto alle tappe umbre e laziali precedenti, anche se la situazione sta migliorando) e basta un po’ di attenzione per riuscire, giorno dopo giorno, a raggiungere tranquillamente la meta prefissata. L’importante, come sempre accade lungo cammini di questa lunghezza e di pari impegno, è dosare le forze e lasciare a casa la fretta: la lentezza e la costanza saranno certamente le due qualità che la via richiederà al camminatore. Come per i cammini più antichi e strutturati, anche su questo percorso esiste una Credenziale, cioè una specie di “passaporto” su cui il camminatore/pellegrino potrà far mettere un timbro ogni sera, come testimonianza del viaggio compiuto, per poi ricevere, una volta ad Assisi oppure a Roma, il Testimonium, cioè l’attestato ufficiale che certifica in latino il viaggio compiuto.
 
Dalla nascita di questo itinerario a oggi molte cose sono cambiate tra le valli, i borghi e i colli della Toscana, dell’Umbria e del Lazio. La rete di accoglienza – che può essere “povera” per chi si accontenta di un letto a castello in una foresteria oppure più normalmente turistica tra alberghi, bed & breakfast o agriturismi – si è estesa sempre più. Così come la possibilità di fare la spesa, riposarsi con uno spuntino o sedersi alla tavola di una trattoria sul far della sera. I numeri e le statistiche di quest’ultimo anno fotografano infatti una situazione in rapida evoluzione: nel Sacro Convento di Assisi più di 7.000 camminatori hanno ritirato negli ultimi mesi il loro Testimonium e quindi, se sommiamo a questi anche tutti i pellegrini diretti a Roma, non è azzardato parlare di circa 15.000 presenze sulla via. Un numero non da poco, in grado di cambiare decisamente la vita dei più piccoli tra i borghi attraversati dall’itinerario francescano, e di rendere familiari a tutti le figure dei camminatori che, sul far della sera, passeggiano nei centri storici con i loro sandali e le facce scottate dal sole. Da notare anche la notevole presenza di camminatori stranieri: americani, tedeschi, brasiliani, francesi e inglesi costituiscono una parte importante del flusso di pellegrini, grazie anche alla presenza sul mercato di guide escursionistiche in inglese e tedesco. I tratti più battuti dell’itinerario sono certamente le tappe da Gubbio a Valfabbrica e da qui ad Assisi, che si raggiunge attraversando il maestoso bosco gestito dal FAI ai piedi della basilica, poi la salita verso l’Eremo delle Carceri e la lunga camminata sulle pendici del monte Subasio, che conduce a Spello e a Trevi. Senza dimenticare il percorso ad anello che, nella valle del Velino e a due passi da Rieti, congiunge in due o tre giorni di cammino i conventi francescani di Fonte Colombo, Greccio, Poggio Bustone e La Foresta.


Le stagioni più adatte a una camminata di questo tipo sono la primavera e l’inizio dell’autunno, già che in estate il caldo può rendere faticoso il viaggio e l’inverno porta il freddo e spesso la neve alle quote più elevate. Non bisogna sottovalutare un cammino di questa portata: l’attrezzatura di chi si mette in viaggio dovrà essere adeguata, con scarpe da trekking, un buono zaino, giacche in pile e in goretex contro il maltempo, bastoncini telescopici da trekking per chi è abituato ad utilizzarli. E soprattutto con un po’ di allenamento, perché trovarsi a camminare 5 o 6 ore al giorno, per un periodo abbastanza lungo, sarà certamente faticoso e richiederà all’organismo uno sforzo di adattamento a un ritmo di vita particolare e inconsueto. Sulla Via di Francesco sono state pubblicate diverse guide, tra cui “La Via di Francesco” di Gianluigi Bettin e Paolo Giulietti (ed. San Paolo), “Di qui passò Francesco” di Angela Serracchioli (ed. Terre di Mezzo) e il taccuino/guida dedicato per camminatori alla via dal Touring Club Italiano. Molte le informazioni utili che si possono trovare in rete sul sito www.viadifrancesco.it, mentre www.francescosways.eu offre una serie di possibilità di alloggio, pacchetti organizzati di diversa durata o il servizio di trasporto dei bagagli da un punto tappa al seguente.
 
Libro illustrato. La Via di Francesco, di Fabrizio Ardito ed edito da Touring, è un volume fotografico dedicato al cammino francescano e alle sue varianti in Toscana, Umbria e Lazio. Il libro è stato realizzato in collaborazione con la Regione Umbria e Sviluppumbria, è in libreria dal 15 ottobre. Pag. 160, 29,90 euro.

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