“Rosminianesimo Filosofico” Pubblicato da Edizioni Mimesis il volume di Samuele Francesco Tadini



Il seme, come immagine della Parola di Dio, ha trovato terreno fertile nel cuore del beato Antonio Rosmini (1797-1855). In esso la Parola ha trovato piena accoglienza perché in totale obbedienza al Vangelo. E questo nonostante la sua vita fosse stata caratterizzata da molteplici difficoltà e ostacoli. In specie dopo la beatificazione del Roveretano avvenuta dieci anni fa a Novara il 18 novembre 2007, sono sorti in Italia e all’estero trascinati dall’entusiasmo - e non è esagerazione - una vera e propria galassia tra centri culturali e pubblicazioni con riferimento al pensiero e alla figura di Rosmini. 

Per avere un’idea della dimensione di un fenomeno prettamente rosminiano, un dato soprattutto che fa impressione, la mole di pubblicazioni concernenti gli studi rosminiani dal 1814 al 2010, stando alla Bibliografia rosminiana prodotta da padre Cirillo Bergamaschi, è di 16294 contributi nazionali ed internazionali, che sommati sempre al periodo 2010 i 2111 tra le varie edizioni delle opere e delle lettere rosminiane ecco superare l’incredibile cifra di 18405. Il che vuol dire arrivare al 2017 e superare le 20 mila pubblicazioni, confronto che potrebbe reggere solamente con imponenti autori come Platone o Sant’Agostino. «L’ampiezza dell’opera di Rosmini e della bibliografia che lo riguarda sono, a mia conoscenza, un evento culturale unico in assoluto», afferma Pier Paolo Ottonello. 

Ora per evitare derive poche lusinghiere, sviamenti o storture inopportune riguardante la figura del beato Rosmini è stato dato il via (era in cantiere da qualche anno) alla pubblicazione dell’annuario Rosminianesimo Filosofico, a cura di Samuele Francesco Tadini, edito dall’Edizione Mimesis, nella collana La nuova rosminiana. È una vera e propria mappatura mondiale di tutte le interpretazioni date al pensiero rosminiano nella storia del rosminianesimo. Si comincia con Inghilterra, Messico, Spagna e Russia. «Rosminianesimo filosofico - spiega la redazione composta da Samuele Tadini, Ludovico Gadaleta e Jacob Buganza - costituisce un autentico osservatorio di natura storico-teoretico, grazie al quale vengono mappate tutte le interpretazioni del pensiero rosminiano». 

In totale il volume è suddiviso in tre sezioni, «dedicate rispettivamente alla storia del rosminianesimo filosofico, al confronto del pensiero rosminiano con i pensatori d’ogni tempo, e alle recensioni inerenti i volumi di area rosminiana, i quali, nel corso del tempo, hanno contribuito a generare filoni teoretici diversificati alla luce di un comune riferimento alla teoresi rosminiana». 

I contributi del primo volume 2016 sono stati realizzati nella sezione I da: Samuele Tadini coordinatore e curatore di Rosminianesimo filosofico (Il rosminianesimo in Gran Bretagna nel XIX secolo); Ludovico Gadaleta, direttore della biblioteca del Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa (“Il cibo del mio intelletto”: William Seth Agar pioniere del rosminianesimo inglese); Jacob Buganza, docente di filosofia morale presso l’Università Veracruzana in Messico (El rosminianismo en Mexico, prima parte); Alessandro F. Sivak, già docente di Storia della filosofia russa all’Università di San Pietroburgo (Λόγος contro Ratio ovvero Antonio Rosmini nella filosofia russa. Vladimir Ern e la sua interpretazione del pensiero rosminiano). 

La sezione II è a cura di: Inge-Bert Täljedal, emerito ed ex Rettore dell’Università di Umeå in Svezia (Reid, Rosmini, Mill, and Kripke on proper names); Margherita Giua, insegnante e avvocato (“Capacità del desiderio umano” e “Capabilities” nella filosofia della politica ed economia. Breve studio su A. Rosmini e A. Sen, prima parte); Fernando Bellelli, collaboratore presso il dipartimento di educazione e scienze umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Rosmini e l’Epistemologia delle scienze sperimentali e umane. Rileggere Stoppani con Tanzella-Nitti). Infine la sezione III con Stefania Zanardi, collaboratrice presso il dipartimento di filosofia dell’Università di Genova (Analisi di un’opera “Classica” dedicata al giovane Rosmini. Luigi Bulferetti, Antonio Rosmini nella Restaurazione). 

L’avvio di questo progetto arduo e complesso è stato possibile «grazie al munifico sostegno finanziario della parrocchia Santa Maria Nascente e San Giorgio di Bodio Lomnago in ricordo dell’amico Francesco Piero Macchi, che ha fatto del lavoro una cultura dei rapporti umani che ci richiama la carità del beato Antonio Rosmini. E naturalmente in pieno concerto con il dottor Lorenzo Airoldi, che si è creata una redazione stabile, nel contesto del Rosmini Institute (con sede a Varese, ndr)», spiega Tadini.  

Uno dei pregi nel pubblicare Rosminianesimo filosofico (la più importante pubblicazione in ambito rosminiano del 2017), indipendentemente dalle sue connotazioni o categorizzazioni offerte dai termini “filosofico” o “teologico”, sarà quello di suscitare l’interesse di filosofi, teologi, e uomini di cultura (un esempio su tutti pensiamo a Eugenio Scalfari) ben al di là dei confini puramente geografici dell’Italia e dell’Europa. Perché come riconobbe Thomas Davidson il traghettatore di Rosmini negli Stati Uniti le intuizioni e riflessioni di Rosmini diventano a questo punto “esportabili”. L’auspicio è che si possa inaugurare, pertanto, una nuova stagione culturale nel mondo e nella Chiesa, l’unica realtà oggi capace di suscitare un autentico pensare (e ciò accade quando si tengono fuori logiche mondane di affarismi) dopo il palese fallimento di una cultura moderna e contemporanea che ha fatto della ragione e della fede un amico da controllare e un nemico da abbattere. 

Rosminianesimo Filosofico - Anno I (A cura di Samuele Francesco Tadini, edito dall’Edizione Mimesis, nella collana La nuova rosminiana - 2017, pp. 415, euro 28.00)

Concerti d'Estate 2017 Sala Bozzetti al S. Monte Calvario, venerdì 11 agosto, ore 21.00

La Cappella Musicale del S. Monte Calvario e i PP. Rosminiani, nell’ambito della stagione concertistica 2017, propongono i 
“CONCERTI D’ESTATE”

Ada Bracchi: pianoforte, Giuseppe Magliocca: clarinetto

In programma musiche di Franz Xavier Mozart, Pëtr Il'ič Čajkovskij,

Felix Mendelssohn, Franz Liszt, Anton Rubinstein, George Bizet e Pietro Mascagni


Il prestigio e la fama che godono Ada Bracchi e Giuseppe Magliocca travalicano i confini nazionali per estendersi in Europa. Le sonorità, ora vellutate, ora taglienti, del clarinetto di Giuseppe Magliocca penetrano nell’animo di chi ascolta creando un’emozione ogni volta diversa e struggente; il suo timbro è delicato e poetico ed evoca acquarelli legati a squarci tipicamente romantici; il suo virtuosismo, mai gelido o di maniera, si avventura attraverso percorsi che destano ammirazione ed entusiasmo…….. Il pianismo di Ada Bracchi è tra i più efficaci e significativi nella vita musicale italiana dei nostri giorni. Gesto nobile e fraseggio elegante costituiscono delle peculiarità costanti nell’approccio interpretativo dell’artista romana. È in grado di dominare sapientemente un repertorio vastissimo che partendo dal Barocco giunge fino al Novecento………… La perfetta simbiosi creata dai due eccellenti interpreti non poteva che tradursi in una lettura del tutto innovativa ed originale delle partiture eseguite: ricerca analitica, gusto raffinato e perfetta intesa elettiva sono elementi pregiati che scaturiscono dalla brillante musicalità di Giuseppe Magliocca e Ada Bracchi.
Albino Taggeo: compositore e critico musicale



L’attività concertistica della Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario è sostenuta dall’Istituto della Carità – PP. Rosminiani, dalla Riserva Naturale Speciale Regionale del S. Monte Calvario, dall’Assessorato alla Cultura della Città di Domodossola, con la Fondazione CRT.
fonte: comunicato stampa

Sull'Appennino tra Umbria e Marche nasce il 'Manifesto del Cammino'

Il 3, 4 e 5 agosto il cuore dell’Appennino umbro-marchigiano, intorno al valico di Colfiorito, diventa la fantastica Terra di Mezzo grazie al 15mo Montelago Celtic Festival che quest'anno unisce le forze con il 7° Festival europeo della via Francigena collective project, in un evento che si terrà il 5 agosto alle 19.
Nel corso di un incontro/performance su 'Turismo nomade: dalla paura al cammino, alla bellezza appenninica', Sandro Polci, direttore del Festival Europeo della Via Francigena, proporrà la realizzazione condivisa del 'Manifesto del Cammino Avvenire'. Nel corso dell'incontro verrà realizzata una tela lunga oltre 100 metri in cui 1.000 piedi lasceranno l’impronta-assenso per il turismo viandante d’Appennino.
“Jean Giono, noto scrittore francese, scrisse -ricorda Polci- che 'il sole non è mai così bello quanto nel giorno che ci si mette in cammino'. Così noi camminiamo (e facciamo musica, cultura, teatro) come una 'Compagnia viandante' per un turismo nuovo dei nostri splendidi Appennini. Bruce Chatwin ricorda che 'la vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi' e noi lo proponiamo nei nostri luoghi del cuore e della mente”.
Inoltre, da novembre 2017 a marzo 2018 si realizzerà il progetto Epicentro attivato e voluto dal 'Montelago Celtic Festival' con l’intento di rivitalizzare culturalmente l’area appenninica del recente terremoto. Si tratta di un grande Festival contenitore che per tutta la stagione autunno/inverno 2017/2018 sarà itinerante nei comuni del cratere sismico e porterà artisti, musicisti e scrittori di fama nazionale che si sono dati disponibili ad esibizioni gratuite, a contatto con gli sfollati e le comunità disgregate.
Per pagare service audio/luci, Siae, stampa e diffusione promozionale, affitto generatori e tensostrutture, rimborsi spese, vitto e alloggio per gli artisti si è attivata una catena di donazioni di cui 'Montelago Celtic Festival' ne è portavoce e attivista.
Al progetto hanno aderito le attività imprenditoriali, le associazioni culturali e tutte le amministrazioni comunali dell’area del cratere poste a cavallo della zona appenninica delle regioni Umbria e Marche. Il territorio in questione comprende: in Umbria l’area montana che va da Assisi al valico di Colfiorito, la valle di Norcia e Cascia, la Valnerina e l’altopiano di Colfiorito; nelle Marche il sud dell’Alta Valle del Chienti fino a Caldarola, l’alta valle del Fiastrone e del Fiastrella fino a Sarnano, l’area montana che da Ascoli Piceno arriva ai confini regionali con l’Abruzzo, l’area dei Parchi Nazionali dei Monti Sibillini e del Gran Sasso- Monti della Laga.
Il progetto vuole valorizzare i tratti culturali e antropologici di un territorio avente fin dal passato forti elementi in comune come le attività economiche pastorali, agricole e di sfruttamento del bosco, e conseguentemente culturali (artistiche, folkloriche, gastronomiche, religiose) che hanno caratterizzato questi luoghi per secoli.
Gli indirizzi di sviluppo economico dell’ultimo dopoguerra hanno penalizzato le comunità montane creando una evidente emigrazione delle popolazioni verso le città e i poli industriali. E dopo lo spopolamento e quindi l’abbattimento dei servizi, si è verificato un quasi totale abbandono delle attività produttive legate alle risorse della montagna e a caduta si è avviata la fase dell’incuria territoriale. Solo nell’ultimo decennio si stava verificando un’inversione di tendenza.
La crisi del modello urbano-metropolitano e industriale stava facendo riemergere il potenziale dell’entroterra, che nel frattempo, complice anche l’abbandono subito che non ha incentivato un’espansione edile e industriale e uno sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, ha mantenuto quasi inalterate le qualità primarie che lo hanno sempre contraddistinto. Il progetto vuol ripartire dal potenziale insito nella bellezza stessa delle montagne, lavorando perché cultura e tradizioni di queste terre non siano lasciate morire ma possano essere la base di un futuro progresso, sano e responsabile.
adnkronos

“Convention sugli itinerari e cammini religiosi” per rilanciare il turismo


‘Convention sugli itinerari e cammini religiosi, culturali e del tempo libero’, è questo il nome dell’evento promosso a Foggia durante la conferenza stampa (sede della Provincia) per rilanciare il turismo della Capitanata in un territorio dalle “forti potenzialità inespresse”.
Hanno preso parte all’appuntamento Francesco Miglio, presidente della Provincia di Foggia;Costanzo Cascavilla, sindaco di San Giovanni Rotondo, Rocky Malatesta, consulente di PugliaPromozione, Pasquale Pazienza, delegato per la Puglia della SISTUR (Società Italiana di Scienze del Turismo) e Gaetano Cusenza, presidente dell’ACF (Associazione Comuni Foggiani).
Un nuovo modo di fare turismo può sicuramente rilanciare il nostro territorio – ha dichiarato il sindaco Cascavilla – ecco perché questo evento rappresenta una grande sfida e un’opportunità per l’intera Provincia di Foggia. E’ questa l’occasione giusta per creare una rete tra amministratori, operatori turistici, enti e associazioni da cui elaborare una piattaforma di sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno da presentare al Governo centrale, che punti sui temi dei cammini, della mobilità lenta e dello sviluppo”.
Anche PugliaPromozione ha appoggiato l’evento perché come ha aggiunto Rochy Malatesta crede fortemente nella nascita di un vero sistema dei cammini nella Regione Puglia che possa raggruppare tutte le associazioni che da anni lavorano in questo settore, con il supporto dei Comuni e di tanti altri Enti locali”.
Evento clou della manifestazione, che si terrà a partire da domani fino al 29 luglio, sarà sicuramente l’incontro di Giovedì 27 a San Giovanni Rotondo, una giornata di studi, dibattiti e approfondimenti: a partire dalle 9.00 e fino alle 18.00, presso l’Auditorium “Maria Pyle”, coordinati dal giornalista di Rai Uno Franco Di Mare parteciperanno esperti del settore, autorevoli rappresentanti di diversi siti europei di interesse religioso come Wadowice, Czestochowa, Lourdes, Fatima, Loreto, Assisi e Pietrelcina, giornalistiblogger specializzati e tour operator provenienti da Russia, America, Germania, Bosnia, Ungheria, Croazia, Spagna e Irlanda.
I vari appuntamenti sono organizzati dal Comune di San Giovanni Rotondo in collaborazione con gli enti locali dei Monti Dauni, e finanziati da MiBACT, Regione Puglia e PugliaPromozione e godono del supporto, tra gli altri, della Provincia di FoggiaEnte Parco Nazionale del Gargano,Associazione Europea delle Vie FrancigeneAssociazione Comuni FoggianiSISTUR (Società Italiana di Scienze del Turismo) e Osservatorio nazionale sul Turismo religioso della CEI.
restoalsud.it