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“ANCI Piemonte Incontra” il 9 settembre a Domodossola per parlare di rappresentatività delle aree montane

“La rappresentatività della provincia montana” sarà al centro della tappa ossolona di “ANCI Piemonte Incontra”,  l’iniziativa nata con l’obiettivo di fornire supporto e risposte concrete ai Comuni piemontesi su questioni di grande attualità per il sistema degli Enti locali.

L’appuntamento si svolgerà il prossimo 9 settembre, dalle ore 17 alle 19, nella sala polifunzionale “Giovanni Falcioni” (ex Cappella Mellerio) di Domodossola, in Piazza Rovereto 4.

“Siamo lieti di organizzare ANCI Piemonte a Domodossola, che storicamente rappresenta il “capoluogo” della parte più settentrionale della provincia del VCO – spiega Stefano Costa, vicepresidente di ANCI Piemonte con delega alla montagna -. Le elezioni regionali hanno evidenziato la necessità di porre una particolare attenzione alle aree marginali e montane, soggette a spopolamento. Un tema particolarmente sentito – continua Costa – è quello della rappresentanza. Siamo in un territorio che, in occasione delle ultime consultazioni, non ha eletto nemmeno un consigliere regionale, proprio a causa di una legge elettorale regionale che penalizza le aree con una minore estensione territoriale”.

“Quello della montagna – prosegue ancora il vicepresidente Costa – è un tema prioritario per molte regioni. Penso a come la Lombardia e il Veneto hanno affrontato il tema della rappresentatività delle province di Belluno e Sondrio, alle quali è stato assegnato un proprio rappresentante in Regione indipendentemente dal numero delle preferenze. L’incontro di Domodossola – conclude – sarà una buona occasione di approfondimento e di riflessione, anche grazie all’intervento di un esperto relatore del calibro del professor Massimo Cavino, direttore del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa dell’Università del Piemonte Orientale e ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico dello stesso ateneo”.

All’evento sono invitati a partecipare i sindaci, gli amministratori e i funzionari comunali del territorio.

 anci.piemonte.it

Intervista. Alex Cittadella: «Nel cielo delle Alpi la verità dell'uomo»

 

A colloquio con lo storico e scrittore friulano: «Chi ha vissuto queste valli ne ha sempre tratto cultura e insegnamento. Oggi lo sfruttamento e la crisi ambientale ci dicono che non è più così»

Lo scrittore Alex Cittadella

Lo scrittore Alex Cittadella

«Un mondo affascinante e fantastico», quello delle Alpi, osservato con l’occhio indagatore dello storico ma anche con lo sguardo incantato di un bambino: sin dall’infanzia Alex Cittadella, 42 anni, docente nelle scuole superiori e dottore di ricerca in Storia moderna al Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio all’Università di Udine, ha iniziato ad amare le montagne grazie alla madre friulana e al papà bellunese. «Le Alpi in particolare, e la natura in generale, sono sempre state una passione nutrita dal legame affettivo, ma anche estetico: faccio camminate in tutte le stagioni, anche se prediligo quelle meno turistiche. E poi sono lo sfondo che vedo ogni giorno dalle finestre, un punto di riferimento costante», racconta Cittadella nella sua casa a Pasian di Prato, in provincia di Udine. Da pochi giorni è in libreria con Il cielo delle Alpi. Da Ötzi a Reinhold Messner, edito da Laterza in collaborazione con il Cai (Club alpino italiano), che definisce «un’intensa camminata lungo il tempo e lo spazio per immergersi nel clima alpino attraverso lo sguardo di alcuni affascinanti personaggi storici». Infatti l’autore racconta come protagonisti del passato e del presente abbiano convissuto con le trasformazioni dell’arco montuoso. E lo fa scegliendo di assumere in alcuni capitoli la prima persona, tanto che le tappe percorse so- migliano a scalate interiori colme di empatia.

Perché questa scelta stilistica?

Una sfida d’immedesimazione che può piacere o no, insolita anche per l’editore, con l’obiettivo di avvicinare questi personaggi ai lettori, di sentirli più contemporanei, facendo capire il loro modo di costruire e di approcciarsi alla natura, che si ricostruisce dai reperti ritrovati. Quando ho cominciato a scrivere, mi è venuto di raccontare dall’interno Ötzi (vissuto nel Neolitico oltre 5.300 anni fa e ritrovato mummificato nel ’91 nella Val Senales, ndr), ma anche il condottiero cartaginese Annibale che valicò le Alpi nel 218 a.C. e il popolo dei Walser che ancora vive a 2 mila metri sul Monte Rosa. Entrando nelle loro epoche, volevo esprimere la soggettività del loro vissuto nel percepire la natura esterna, il loro rapporto intimo e più genuino con l’ambiente circostante, nella loro veste di testimoni diretti di un mondo prezioso, enigmatico e affascinante. Sotto quel cielo delle Alpi che, per chiunque percorra la nostra più elevata catena montuosa in auto, in bicicletta o a piedi, lungo il fondovalle, sui costoni o sulle cime, appare come una finestra sull’infinito, uno sguardo sull’eternità.

Ha scelto di indagare anche le Alpi di scrittori come Mario Rigoni Stern e Pierluigi Cappello, di esploratori come Walter Bonatti e Reinhold Messner, di artisti come Leonardo da Vinci.

Le Alpi sono al centro della riflessione pittorica di Leonardo: con lui si apre un percorso nuovo di attenzione e osservazione del clima alpino dal punto di vista naturalistico e artistico. Gli faranno da successori de Saussure con il suo approccio radicalmente scientifico e William Turner, che si innamorerà così profondamente dei paesaggi e del clima da trascorrere diversi soggiorni di studio sulle Alpi, producendo centinaia di disegni, acquerelli e opere artistiche in un periodo segnato dalle imprese di Napoleone Bonaparte. Giovanni Segantini, con la sua resa della luce e dei colori dell’Engadina e dei Grigioni, è autore di alcuni fra i dipinti di alta montagna più innovativi e rilevanti della storia dell’arte. Fino all’amore di Rigoni Stern per l’Altipiano di Asiago e ai versi di Pierluigi Cappello, capaci di esprimere l’interiorità più profonda del cielo sopra le Alpi Carniche. Gli alpinisti Bonatti e Messner hanno levato un grido intenso e accorato in difesa dell’ambiente primigenio della maestosa catena, mantenendo sempre un atteggiamento di assoluto rispetto nei suoi confronti.

Di recente la tragedia della Marmolada ci ha messo davanti agli effetti drammatici del riscaldamento globale: questa presa di coscienza c’è stata anche in passato per altri disastri ambientali? Pecchiamo di scarsa lungimiranza?

Gli ultimi 150 anni hanno determinato una svolta epocale nella storia climatica della Terra: l’azione dell’uomo sta determinando il più repentino e profondo mutamento climatico che il nostro pianeta abbia conosciuto da centinaia di migliaia di anni. Rispetto ai cambiamenti precedenti, ora il ruolo dell’uomo è assolutamente accertato e determinante. In passato, invece, le persone guardavano alle vette con una reverenza quasi sacrale, avevano un rapporto rispettoso e diretto con l’ambiente anche quando i ghiacciai avanzavano distruggendo pascoli e paesi: si sentivano parte di quell’ambiente e capivano che se lo avessero utilizzato male avrebbero avuto delle conseguenze negative. Sapevano di dover mantenere alti pascoli e boschi in determinate condizioni perché le generazioni successive potessero utilizzarli. Nell’epoca contemporanea concretamente si fa poco, nonostante i dati siano devastanti, come i climatologi ci ricordano da 40-50 anni. Eppure sfruttiamo il territorio per un profitto immediato, senza ragionare a livello comunitario. Spero molto che a partire dalle scuole si incida sulle nuove generazioni, più sensibili nei confronti dell’ambiente.

Avvenire

CODICE ETICO DEL TURISMO ACCESSIBILE IN MONTAGNA

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CODICE ETICO DEL TURISMO ACCESSIBILE IN MONTAGNA 
Sulla base dei principi sanciti dall’art.16 della Costituzione della Repubblica Italiana, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la Convenzione O.N.U. sul diritto alle Persone con disabilità, il Manifesto per la promozione del Turismo Accessibile, si definiscono gli articoli del Codice etico del Turismo Accessibile in Montagna, laddove accessibilità è da intendersi come coinvolgimento di tutta la filiera turistica a livello nazionale e locale e comprende: il sistema dei trasporti, la ricettività, la ristorazione, la cultura, il tempo libero e lo sport. 

Articolo 1 DIRITTO AL TURISMO Il diritto al turismo delle persone con disabilità è definito dall’art. 30 della Convenzione ONU. Nell’ottica di una partecipazione egualitaria alla vita culturale, alla ricreazione, al tempo libero e allo sport deve essere garantito e assicurato che le persone con disabilità e con esigenze specifiche abbiano accesso alle attività e ai luoghi turistici, sportivi, ricreativi e culturali. 

Articolo 2 ACCOGLIENZA COME RISPETTO DEI DIRITTI Gli attori territoriali pubblici e privati operanti nelle aree del GAL Laghi e Monti del Verbano Cusio Ossola s’impegnano a rispettare l’uguaglianza degli esseri umani e fornire pari opportunità, sostenendo i diritti umani e soprattutto i diritti di coloro che manifestano esigenze specifiche: bambini, anziani, persone con disabilità etc. tenendo conto delle differenti caratteristiche fisiche, senso-percettive, comunicative, relazionali, intellettive, psichiche di tutte le persone. Gli attori territoriali s’impegnano a conoscere le esigenze dei turisti, dei loro stili di vita, gusti e aspettative, per poter offrire la migliore accoglienza possibile nel rispetto delle esigenze di tutti. S’impegnano a promuovere attività di formazione specifica e continua a favore di tutti i soggetti che operano nella filiera del turismo accessibile. 

Articolo 3 TUTELA DEL PATRIMONIO E ACCESSIBILITÀ La tutela, protezione e conservazione, e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, con particolare riferimento a quello naturale montano e a quello immateriale locale (saperi, tradizioni, creatività montani) non deve risultare un ostacolo concettuale al miglioramento del grado di fruibilità e al ricorso alla tecnologia in chiave di accessibilità e fruibilità del patrimonio stesso. 

Articolo 4 ACCESSIBILITÀ COME AMPLIAMENTO DELLA FRUIZIONE Gli attori territoriali devono impegnarsi per un’accessibilità onnicomprensiva ispirata ai principi dell’Universal Design: accessibilità strutturale e senso-percettiva (per favorire l’autonomia), accessibilità dell’esperienza (per partecipare e svolgere attività e fruire dei servizi), accessibilità dell’informazione (per reperire informazioni chiare e affidabili), accessibilità della comunicazione (interagire attraverso una pluralità di modalità di comunicazione). In qualsiasi tipo di intervento e in qualsiasi attività e servizio, si devono gradualmente attuare “elementi” di accessibilità, intesa nelle diverse sfumature di cui sopra, calibrati sulle caratteristiche e peculiarità dell’intervento, dell’attività, del servizio. 

Articolo 5 RISORSE ECONOMICHE PER IL TURISMO ACCESSIBILE Le risorse economiche destinate al turismo e alla cultura dovranno prevedere l'impegno di quote per migliorare l’accessibilità dove già presente e incrementarla laddove necessario perché insufficiente o del tutto assente. 

Articolo 6 COINVOLGIMENTO DEGLI ABITANTI Gli attori territoriali promuovono il coinvolgimento degli abitanti al fine di creare le migliori condizioni di accoglienza e accessibilità in ogni parte possibile del territorio. Nelle attività di coinvolgimento degli abitanti dovrà essere prevista la partecipazione di gruppi di lavoro partecipati dalle persone con disabilità e con esigenze specifiche e dalle organizzazioni che le rappresentano 

Articolo 7 TRASPARENZA Gli attori territoriali s’impegnano ad attivare servizi di informazione finalizzati a fornire ai turisti informazioni dettagliate, obiettive e complete sui luoghi di destinazione, sulle condizioni di viaggio, di accoglienza e di soggiorno. 

Articolo 8 COMUNICAZIONE INCLUSIVA Gli attori territoriali s’impegnano a promuovere strategie comunicative inclusive basate su una pluralità di modalità comunicative e sull’uso di un linguaggio appropriato e non discriminante, che abbia le caratteristiche della leggibilità, visibilità e comprensibilità, inserita negli ordinari canali di strumenti di informazione e promozione come valore aggiunto in termini di qualità dell’offerta. La segnaletica e la cartellonistica atta a far conoscere i patrimoni ambientali, naturali e culturali dei territori dovrà essere predisposta sempre in un'ottica di fruizione da parte dei turisti con esigenze specifiche, coniugando, laddove necessario, l’utilizzo di nuove e appropriate tecnologie. 

Articolo 9 APPLICAZIONE DEI PRINCIPI I responsabili pubblici e privati dello sviluppo turistico nel proprio territorio di competenza collaboreranno nell’applicazione di questi principi controllandone la loro effettiva applicazione.

Italia dimenticata / L'abolizione delle Province sta desertificando la montagna


La montagna brucia e le riflessioni si dividono fra le colpe dovute all'incuria e quelle dei balordi. In Valsusa ci vorranno più di dieci anni per ricostruire, ma la sensazione è che non tutto sia più come prima. Chi abita la montagna non ha più la forza di gestire il bosco, di pulirlo e poi manca la massa di abitanti che un tempo teneva a bada le emergenze. Nello scorso week end sono stato in quella Valsassina dominata dal monte Resegone, sopra Lecco, a vedere i tramonti rossi della sera. Ma i paesi sembravano spettrali: poca gente, nonostante una giornata di sole, bellissima. L'inverno da queste parti è sempre più triste, dicono gli anziani, che non vedono più il flusso turistico di un tempo, quel via vai di milanesi che portavano i danée. Eppure le strade sono più comode e veloci di pochi anni fa, ma è venuto a mancare l'anello forte dell'amministrazione di prossimità, la Provincia. Sono state abolite le Province, ma forse no, secondo il solito equivoco all'italiana; in ogni caso sono incapaci di intervenire capillarmente, di promuovere un territorio, di occuparsi della cosa pubblica come si dovrebbe. Con la scusa del risparmio si è incentivata la desertificazione della periferia e anche della montagna. E nessuno vuole prendersi carico di una situazione che balza agli onori delle cronache solo quando nevica, si incendia un bosco o accade una tragedia. La signora che vende il taleggio non ti parla più di qualità del latte, alpeggi e curiosità intorno al suo prodotto che rimane sempre buono. Non fa più racconti: si lamenta. Ma i giovani che hanno aperto il "Pan Cafè" a Moggio Valsassina vendono le torte a fette, buonissime, e ti compongono una torta con sei tipi diversi. E sono pieni di gente, dalla mattina alla sera. Anche Michela e Stefano del "Faggio Rosso" di Baiedo di Pasturo hanno investito in un locale tutto nuovo, che ora festeggia i 10 anni. Ha l'ambiente di una baita con la stube dove servono polenta e cervo in salmì, pizzoccheri e scapinasc, ma fanno anche la pizza. Attilio Locatelli, che ha creato la cascina Coldognetta a Barzio, ha messo in rete una serie di aziende agricole e nel suo agriturismo i prodotti sono biologici e delle cascine intorno. Cosa ha mosso queste tre micro-imprese, lontane dai riflettori della città o del lago, se non un attaccamento alla propria terra? Anche se non basta, perché ciò che li accomuna è la distinzione qualitativa. Solo qui puoi trovare quei sapori, quel clima, quel silenzio. Ma chi promuove la loro impresa? Chi li indica come esempi virtuosi che andrebbero imitati? L'appello di questa settimana è impegnativo: la montagna è dimenticata da troppo tempo e l'azzeramento dei livelli intermedi non fa che accelerare una morte annunciata. È questa l'Italia che vogliamo?
Avvenire

TURISMO ACCESSIBILE. Convegno a Rovereto (TN), il 3 dicembre


L’Accademia della Montagna del Trentino organizza per venerdì 3 dicembre, il convegno Turismo accessibile: verso un Trentino per tutti.

L’incontro, che si aprirà alle ore 9 a Rovereto (TN), presso la sala Caritro di Piazza Rosmini, intende tracciare un quadro sullo stato attuale del Turismo Accessibile e immaginare sviluppi futuri.

Si parlerà del progetto Montagna accessibile e dei marchi Open, marchi di qualità in materia di accessibilità prodotti dalla Provincia Autonoma di Trento con l’obiettivo di garantire un elevato standard e di quello che è stato fatto per mappare, strutture percorsi e eventi accessibili.

Nel corso del convegno, le testimonianze di professionisti della montagna per la disabilità e di realtà che lavorano per l’organizzazione di vacanze a misura di disabili.