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Si apre ufficialmente sabato 29 giugno 2019 alle ore 21.15, presso i giardini del torrione nel parco del S. Monte Calvario di Domodossola il festival “Oxilia - teatro e musica per la terra d’Ossola, II ed”

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Organizzato dalla Cappella Musicale del S. Monte Calvario, in collaborazione con Compagnia Dellozio. Il festival si aprirà con lo spettacolo Skua 1940, con la regia di Robi Lombardi e prodotto da Laribalta Artgroup di Novara. Uno spettacolo tratto da una storia vera, che narra le vicende di due equipaggi delle aviazioni tedesca e inglese, che nell’aprile del 1940 si abbattono a vicenda e trovano rifugio in una baracca isolata e lontana da qualsiasi segno di civilizzazione nel raggio di centinaia di chilometri. Malgrado l'ostilità reciproca, i nemici sono costretti a collaborare per sopravvivere alle condizioni ambientali avverse e alla scarsità di viveri. La convivenza forzata produrrà effetti inaspettati. Skua 1940 vede la regia cimentarsi con una storia drammatica, trattata con una intelligente e ben dosata ironia, che ne fa uno spettacolo dalle molte sfaccettature e in grado di parlare a vari livelli. La tragicità della guerra lascia scorre quasi senza che ce ne accorgiamo nel meccanismo della sterzata comica, caricando i personaggi di Skua di ritmo e piacevolezza, facendoli diventare più umani. Ci sono momenti divertenti e situazioni tragiche, la crudezza della guerra accanto al comico che scaturisce, inatteso, in condizioni estreme. Regia: Robi Lombardi Con Andrea Gattinoni, Federico Spaltini, Matteo Chippari, Matteo Minetti, Matteo Morigi Supervisione musicale: Luca Lombardi Adattamento: Matteo Chippari Costumi: Daria Pasinetti Scenotecnica: Giacomo Concina Lo spettacolo si svolgerà presso i giardini del torrione nel parco del Sacro Monte Calvario di Domodossola. Ingresso a offerta libera. In caso di maltempo la rappresentazione verrà spostata presso la sala Bozzetti, all’interno del convento dei P.P. Rosminiani del Sacro Monte Calvario. L’inaugurazione ufciale è stata preceduta dalla rievocazione storica “Peregrinatio Sancti Antonii”, che ha commemorato l’arrivo del quadro miracoloso del santuario di Anzino, in Valle Anzasca. Con questa iniziativa tra sacro e popolare Oxilia ha voluto manifestare il proprio profondo legame con il territorio e la volontà di collaborare con tutte le realtà che in esso operano. L’evento ha infatti goduto di una straordinaria partecipazione di pubblico. Il festival proseguirà poi il 5 luglio con un concerto per l’inaugurazione della mostra “La stanza in cui mi piace star solo” presso Palazzo Silva a Domodossola e la sera del 6 luglio con il concerto di San Quirico per i trent’anni dell’omonima Camerata Strumentale. Tutte le informazioni sul sito www.oxilia.it. 

Si apre ufficialmente venerdì 22 giugno alle ore 21.15, presso i giardini del torrione nel parco del S. Monte Calvario di Domodossola il festival “Oxilia - teatro e musica per la terra d’Ossola, I ed”

Organizzato dalla Cappella Musicale del S. Monte Calvario, in collaborazione con Compagnia Dellozio e Cabiria Teatro. Il festival si aprirà con lo spettacolo Misura per Misura, di W. Shakespeare, diretto da Mariano Arenella, co-prodotto appositamente da Compagnia Dellozio e Cabiria Teatro in occasione della prima edizione della manifestazione. La commedia facente parte del gruppo dei cosiddetti Problem Plays del drammaturgo inglese, pone al centro della propria attenzione il contrasto tra l’applicazione letterale e sterile della legge e il servizio che essa dovrebbe rendere all’essere umano; Shakespeare risulta ancora pienamente attuale per comprendere il rapporto tra l’uomo e le regole, che spesso sembrano stritolarci ma senza le quali saremmo persi, in eterna “lotta tra preghiere opposte”. Lo spettacolo avrà come cornice le splendide rovine del torrione nei giardini del convento del Sacro Monte e prevede un ingresso a offerta libera. Attraverso questo allestimento il festival intende porsi dunque come luogo di produzione teatrale e di elaborazione artistica, oltre che nella sua naturale funzione di contenitore per spettacoli di pregio riconosciuti a livello nazionale che occuperanno altre serate della rassegna nei tre week end dedicati al teatro. Il primo di questi sarà Loro - la vera storia del più famoso caso di rapimento alieno in Italia, di e con Maurizio Patella, collaborazione alla drammaturgia di Antonio Paolacci, presso il Foro Boario di Crodo, domenica 24 giugno alle ore 21.15. Uno spettacolo di narrazione su un improbabile quanto imprevisto incontro fra un metronotte genovese e gli esseri venuti dallo spazio. La serata prevede un biglietto di ingresso acquistabile in prevendita sul sito www.billetto.it oppure direttamente al botteghino la sera dello spettacolo; sono previste riduzioni per studenti, giovani fno ai 26 anni, compagnie teatrali, soci del circolo ufologico VCO, over 65. Tutte le informazioni sul sito internet del festival.

fonte: ossola24.it

oxilia

Verbania Lago Maggiore LetterAltura 2017. Leggere storie e parole sul treno. Dal 14 al 17 settembre



LEGGERE
I libri innanzitutto, come elemento essenziale e punto di partenza e di riferimento per un festival di letteratura.
Il Festival 2017 di LetterAltura propone l’incontro con autori di libri interessanti e diversi tra loro: romanzi, reportages e testimonianze giornalistiche, saggi filosofici e scientifici, guide di viaggio…
C’è quindi la possibilità, dialogando con chi scrive, di conoscere la varietà della scrittura, da quella narrativa a quella riflessiva, dalla descrizione della realtà alla libertà della fantasia, dalla tradizione dei classici letterari alle nuove forme del blog e dei social network.
Ma il libro non è solo scrittura e testo: può essere illustrato e completato da fotografie o acquarelli, oppure può diventare esso stesso un oggetto di sperimentazione artistica.
E la lettura può avere dimensioni diverse da quella individuale: il Festival in particolare propone l’esperienza della lettura ad alta voce, nei momenti di animazione per i bambini, presentando un progetto per gli studenti delle medie e delle superiori, ospitando un corso avanzato di lettura espressiva.

STORIE
Molti degli ospiti vengono al Festival a raccontare delle storie. Possono essere le loro storie personali di alpinisti, viaggiatori, esploratori di un mondo da percorrere con lentezza e attenzione, apprezzando la bellezza della natura, di un giardino, della montagna. Ma possono essere le realtà tragiche della storia, ripercorse in un viaggio con gli studenti, o quelle drammatiche e attuali, raccontate da giornalisti che non hanno timore di denunciare le situazioni di sofferenza e di violazione dei diritti umani, in Messico, in Turchia, nei Balcani.
Ci sono poi le storie collettive, come quelle legate alla stazione di Bellinzona, alla ferrovia che attraversa la Val Vigezzo o a quella che un tempo saliva da Intra fino
a Premeno.
La narrazione diventa anche cinema che sa raccontare le persone e i luoghi, come dimostra il film girato in Val Grande.

E PAROLE
La parola stessa può diventare oggetto di attenzione, con la lettura e l’ascolto, ma può essere anche occasione di divertimento.
Sono le parole del racconto teatrale, nella forma intensa del monologo, o delle canzoni che parlano di treni e viaggi in ferrovia.
Sono il ritmo delle filastrocche o gli elementi dei giochi enigmistici.
E assieme alla parola, il silenzio.
Il Festival propone l’incontro con chi ha fondato l’Accademia del Silenzio, con l’intento di far riscoprire un valore prezioso, da vivere ritrovando se stessi, da soli o in una passeggiata condivisa tra i fiori o nel buio della notte.

SUL TRENO
Il tema centrale del Festival 2017 di LetterAltura è il treno.
È stato scelto come specifica dimensione del viaggio e si è rivelato un “veicolo” di idee, collegamenti e direzioni ricche di spunti, tra passato presente e futuro e nel rapporto tra la realtà del territorio verbanese, estesa a tutto il Verbano, il Cusio, l’Ossola e il Ticino, e quella del mondo intero, anche nelle regioni più lontane e per questo affascinanti.
Il treno come tema letterario e artistico in generale, come sviluppo storico e tecnologico, nel suo rapporto, positivo o negativo, con la natura e il paesaggio.
Il treno come elemento appunto di narrazione o di riflessione sul viaggiare, ma occasione per ragionare anche sugli aspetti ambientali in rapporto con i cambiamenti climatici, come modalità sostenibile di viaggio e di trasporto.
Nelle città le reti ferroviarie e le stazioni sono componenti urbanistiche da ripensare, magari con un progetto di grande architettura, come quello presentato nel Festival da un incontro e una mostra fotografica.
Il fascino del treno si traduce nell’ammirazione di modellini e plastici, ma i laboratori permettono ai bambini, nei giorni del festival, di costruire locomotive e vagoni con materiali semplici e tanta fantasia.
E non manca un treno “vero”: il TGG di LetterAltura, il Trenino da Giardino a Giardino che per tre giorni unisce Intra a Pallanza, passando accanto ai più bei giardini che si affacciano lungo il lago.

Sull'Appennino tra Umbria e Marche nasce il 'Manifesto del Cammino'

Il 3, 4 e 5 agosto il cuore dell’Appennino umbro-marchigiano, intorno al valico di Colfiorito, diventa la fantastica Terra di Mezzo grazie al 15mo Montelago Celtic Festival che quest'anno unisce le forze con il 7° Festival europeo della via Francigena collective project, in un evento che si terrà il 5 agosto alle 19.
Nel corso di un incontro/performance su 'Turismo nomade: dalla paura al cammino, alla bellezza appenninica', Sandro Polci, direttore del Festival Europeo della Via Francigena, proporrà la realizzazione condivisa del 'Manifesto del Cammino Avvenire'. Nel corso dell'incontro verrà realizzata una tela lunga oltre 100 metri in cui 1.000 piedi lasceranno l’impronta-assenso per il turismo viandante d’Appennino.
“Jean Giono, noto scrittore francese, scrisse -ricorda Polci- che 'il sole non è mai così bello quanto nel giorno che ci si mette in cammino'. Così noi camminiamo (e facciamo musica, cultura, teatro) come una 'Compagnia viandante' per un turismo nuovo dei nostri splendidi Appennini. Bruce Chatwin ricorda che 'la vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi' e noi lo proponiamo nei nostri luoghi del cuore e della mente”.
Inoltre, da novembre 2017 a marzo 2018 si realizzerà il progetto Epicentro attivato e voluto dal 'Montelago Celtic Festival' con l’intento di rivitalizzare culturalmente l’area appenninica del recente terremoto. Si tratta di un grande Festival contenitore che per tutta la stagione autunno/inverno 2017/2018 sarà itinerante nei comuni del cratere sismico e porterà artisti, musicisti e scrittori di fama nazionale che si sono dati disponibili ad esibizioni gratuite, a contatto con gli sfollati e le comunità disgregate.
Per pagare service audio/luci, Siae, stampa e diffusione promozionale, affitto generatori e tensostrutture, rimborsi spese, vitto e alloggio per gli artisti si è attivata una catena di donazioni di cui 'Montelago Celtic Festival' ne è portavoce e attivista.
Al progetto hanno aderito le attività imprenditoriali, le associazioni culturali e tutte le amministrazioni comunali dell’area del cratere poste a cavallo della zona appenninica delle regioni Umbria e Marche. Il territorio in questione comprende: in Umbria l’area montana che va da Assisi al valico di Colfiorito, la valle di Norcia e Cascia, la Valnerina e l’altopiano di Colfiorito; nelle Marche il sud dell’Alta Valle del Chienti fino a Caldarola, l’alta valle del Fiastrone e del Fiastrella fino a Sarnano, l’area montana che da Ascoli Piceno arriva ai confini regionali con l’Abruzzo, l’area dei Parchi Nazionali dei Monti Sibillini e del Gran Sasso- Monti della Laga.
Il progetto vuole valorizzare i tratti culturali e antropologici di un territorio avente fin dal passato forti elementi in comune come le attività economiche pastorali, agricole e di sfruttamento del bosco, e conseguentemente culturali (artistiche, folkloriche, gastronomiche, religiose) che hanno caratterizzato questi luoghi per secoli.
Gli indirizzi di sviluppo economico dell’ultimo dopoguerra hanno penalizzato le comunità montane creando una evidente emigrazione delle popolazioni verso le città e i poli industriali. E dopo lo spopolamento e quindi l’abbattimento dei servizi, si è verificato un quasi totale abbandono delle attività produttive legate alle risorse della montagna e a caduta si è avviata la fase dell’incuria territoriale. Solo nell’ultimo decennio si stava verificando un’inversione di tendenza.
La crisi del modello urbano-metropolitano e industriale stava facendo riemergere il potenziale dell’entroterra, che nel frattempo, complice anche l’abbandono subito che non ha incentivato un’espansione edile e industriale e uno sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, ha mantenuto quasi inalterate le qualità primarie che lo hanno sempre contraddistinto. Il progetto vuol ripartire dal potenziale insito nella bellezza stessa delle montagne, lavorando perché cultura e tradizioni di queste terre non siano lasciate morire ma possano essere la base di un futuro progresso, sano e responsabile.
adnkronos