«Clemente Rebora e Reggio»: convegno al Museo diocesano

Sabato 30 settembre alle 21; il vescovo Massimo è tra i relatori
Come aveva annunciato in Ghiara nel Pontificale di avvio dell’anno pastorale, il vescovo Massimo Camisasca partecipa sabato 30 settembre alle 21, nella Sala conferenze del Museo diocesano, a Reggio, in via Vittorio Veneto 6, al convegno “Clemente Rebora e Reggio”, organizzato nell’ambito della XII Settimana della salute mentale da Comune di Reggio Emilia, Servizio Sanitario della Regione Emilia-Romagna e Centro di Storia della Psichiatria San Lazzaro, in collaborazione con la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla.
Nato a Milano nel 1885, Clemente Rebora ebbe un’educazione laica e compì studi letterari e filosofici; si prestò poi con dedizione all’insegnamento, in istituti tecnici e in scuole serali popolari. Collaborò a “La Voce”, per le edizioni della quale apparve nel 1913 il libro “Frammenti lirici”.
Rebora partecipò alla Grande Guerra come ufficiale di fanteria e riportò un grave trauma nervoso in seguito a un’esplosione. Cent’anni fa veniva ricoverato anche all’ospedale San Lazzaro di Reggio Emilia.
Il suo inquieto bisogno di fede e di verità lo portò a una conversione al cattolicesimo, maturata nel 1929, con un conseguente abbandono della poesia e un ingresso nel Collegio Rosmini di Stresa. Nella casa rosminiana di Domodossola fu ordinato sacerdote nel 1936. Svolse intensamente il suo ministero religioso fino alla morte, avvenuta a Stresa il 1° novembre 1957.
Il convegno di sabato vuole quindi rendere omaggio a questa importante e un po’ dimenticata figura di poeta e presbitero.

Questo il programma del convegno: dalle 21 gli interventi di saluto del Vescovo e del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, quindi dalle 21.30 si succederanno tre relatori: monsignor Massimo Camisasca su “Clemente Rebora uomo di lettere e di fede e la Milano del suo tempo”, Gaddomaria Grassi su “L’ospedale psichiatrico di Reggio Emilia nella Grande Guerra e il ricovero di Clemente Rebora”, quindi Gino Ruozzi su “Clemente Rebora poeta e soldato”.
Clemente Rebora
tratto da laliberta.info

Nel 20° della morte di Madre Teresa al Calvario preghiera presso la statua della Santa

Al Sacro Monte Calvario è presente una statua in grandezza naturale di Madre Teresa di Calcutta. Il 5 Settembre 2017 ricorreva il ventesimo anniversario della morte di Madre Teresa di Calcutta mentre un anno fa entrò a far parte della schiera dei Santi. La statua della fondatrice delle missionarie della Carità è stata scolpita in marmo di Crevoladossola dall'artista Angelo Danini di Mergozzo è stata sistemata nel 2003 in occasione del 175° anno della Fondazione dell'Istituto della Carità del Beato Antonio Rosmini. E' stata collocata nel centro di spiritualità rosminiana come esempio che anima la carità. Su una targa vicino alla statua si legge un pensiero di Madre Teresa di Calcutta. “Il frutto del silenzio è la preghiera, il frutto della preghiera è la fede, il frutto della fede è l'amore, il frutto dell'amore è il servizio, il frutto del servizio è la pace. Senza Dio siamo troppo poveri per aiutare i poveri ricordati io sono soltanto una povera donna che prega”. I padri Rosminiani hanno sostato davanti alla statua per un momento di preghiera personale.
tratto da ossola24.it

Rosminiani Sacra di San Michele: nuovi progetti per la futura candidatura a Patrimonio dell'Umanità

Alla Sacra di San Michele, venerdì 15 Settembre 2017, la firma del protocollo d’intesa tra la Regione, i padri Rosminiani e i Comuni che circondano il monumento simbolo del Piemonte per il miglioramento dell’offerta turistica e della viabilità della zona. Con l’assessore regionale al turismo Antonella Parigi e il Rettore della sacra, Padre Giuseppe Bagattini, erano presenti i sindaci dei Comuni di Avigliana Andrea Archinà, Chiusa San Michele Fabrizio Borgesa e Sant’Ambrogio Dario Fracchia, e per la Val Sangone il presidente dell’Unione Montana e sindaco di Giaveno, Carlo Giacone, il sindaco di Valgioie Claudio Grosso e il Consigliere regionale Alfredo Monaco. “La Sacra è importantissima dal punto di vista turistico, ma non dimentichiamo il suo valore culturale e spirituale”, ha detto Parigi. Con la firma del protocollo, prende il via un tavolo di lavoro in cui i sindaci presenteranno progetti in rete in vista della presentazione del dossier di candidatura dell’Abbazia all’Unesco per il riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità. Nella foto, da sinistra: Alfredo Monaco, Andrea Archinà, Fabrizio Borgesa, Antonella Parigi, Padre Giuseppe Bagattini, Dario Fracchia, Carlo Giacone, Claudio Grosso e il responsabile provinciale dei Rosminiani
e.b.

Calvario la festa patronale del Santissimo Crocefisso

Giornata di festa al Calvario il 17 Settembre 2017 per la tradizionale festa patronale del Santuario del SS. Crocifisso. Alle 10.45 si è svolta la messa solenne nel Santuario del Santissimo Crocifisso e la professione perpetua degli scolastici rosminiani Davide Busoni e Ludovico Gadaleta. La messa è stata animata dalla Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario.  Alle 12.30 si è tenuto il pranzo seguito alle 14 dal concerto sul Piazzale delle Cappelle offerto dal Civico Corpo Musicale di Domodossola. Alle 14.30 i vespri solenni, processione e benedizione della città con la reliquia della s. Croce dal “Belvedere” del castello. A seguire: incanto delle offerte sul Piazzale delle Cappelle, spettacolo teatrale con il coinvolgimento di bambini e ragazzi, offerto dall’Associazione “PETRA”  e merenda per tutti presso il Circolo ACLI S. Croce. Alle 17.30 la messa nel santuario e alle 21 il concerto in Sala Bozzetti di Gerardo Gennari al pianoforte.  
La festa è stata realizzata in collaborazione con: Parrocchia del S. Cuore di Gesù e di S. Quirico, Oratorio di Calice, Gruppo Feste di Calice, Centro di Spiritualità Rosminiana, Riserva Naturale Speciale del S. Monte Calvario, Cappella Musicale del S. Monte Calvario, Circolo ACLI S. Croce, A.N.A. Gruppo di Calice, A.I.B. di Domodossola, Ascritti Rosminiani, Volontari del S. Monte Calvario, Gruppo “Le Primule di Calice”, Gruppo Arsciol di Vagna, Gruppo Folk Città di Domodossola, Civico Corpo Musicale di Domodossola, Associazione Petra.

Benedetta la nuova chiesa di Gabi Valle

Tantissima gente il 10 Settembre 2017 a Gabi Valle per l'inaugurazione e la benedizione della nuova chiesetta in legno sorta in sostituzione di un edificio ormai fatiscente.  La messa è stata presieduta dal vicario territoriale don Vincenzo Barone e concelebrata dai padri Rosminiani don Pierluigi Giroli e dal padre generale dei Rosminiani don Vito Nardin. Alla messa erano presenti anche il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi, il presidente del consiglio Carlo Valentini, l'assessore ai lavori pubblici Franco Falciola e la consigliera Gabriella Giacomello. Durante la cerimonia è stata rinnovata anche la dedicazione della chiesa a Maria Santissima Madre di Dio.  Padre Pierluigi Giroli ha ringraziato per il contributo le diverse associazioni, i gruppi che sono particolarmente legati alla chiesetta e il Comune. “Si potrebbe mettere ad ogni pezzo di legno ad ogni piastrella il nome di una persona- ha detto Padre Giroli – essendo questa chiesa il frutto di tante persone che ci hanno messo il cuore”.   Don Vincenzo Barone ha sottolineato l'importanza della chiesa che non è costituita solo dai muri ma anche dalla comunità dei fedeli ed infine ha indicato  Maria come modello perfetto per la vita cristiana. Dopo la messa animata dalla corale di Calice è seguito l'incanto delle offerte, l'aperitivo preparato dal gruppo alpini di Calice e dall'Avis e il pranzo.   
ossola24.it

Papa Francesco cita il Beato Rosmini


“Sentirsi peccatori è la prima condizione per ricevere lo sguardo di misericordia di Gesù”. Lo ha ricordato il Papa nelle sue meditazioni mattutine condivise nel corso della messa celebrata presso Casa Santa Marta. Il pontefice, inoltre, ha messo in guardia i fedeli presenti alla celebrazione, e i cristiani più in generale, a “non rimanere chiusi nella gabbia dei sacrifici e dei precetti” poiché, ha sottolineato, “solo Gesù ci salva”. Pertanto, nella continua ricerca di Gesù, il primo passo di ogni uomo e ogni donna è proprio il saper riconoscere i propri peccati: questo il punto di partenza per una conversione individuale e comunitaria. Poi, la riflessione sugli scandali dei nostri giorni, presenti – ha rammentato Bergoglio – anche nella Chiesa.
Il Papa ripercorrendo l’episodio evangelico della conversione di san Matteo, ha ricordato la guarigione del paralitico avvenuta per mano di Gesù e il suo incontro con Matteo, seduto al banco delle imposte. “Faceva pagare le tasse al popolo di Israele per darle, poi, ai romani e per questo era disprezzato, considerato un traditore della Patria”, ha detto Francesco “Gesù lo guardò, gli disse: ‘Seguimi’. E lui si alzò e lo seguì, come narra il Vangelo odierno. Da una parte, lo sguardo di San Matteo, uno sguardo sfiduciato: guardava ‘di lato’, ‘con un occhio Dio’, ‘con l’altro il denaro’, ‘aggrappato ai soldi come lo dipinse il Caravaggio’, e anche con uno sguardo scontroso. Dall’altra, lo sguardo misericordioso di Gesù che – ha ricordato il Pontefcie – lo ha guardato con tanto amore. La resistenza di quell’uomo che voleva i soldi, “cade”: si alzò e lo seguì. È la lotta fra la misericordia e il peccato”. Per il Papa, dunque, l’amore di Gesù è potuto entrare nel cuore di quell’uomo perché “sapeva di essere peccatore”, sapeva di “non essere ben voluto da nessuno”, anche disprezzato. E proprio “quella coscienza di peccatore aprì la porta alla misericordia di Gesù”. Quindi, “lasciò tutto e se ne andò”. Questo è l’incontro fra il peccatore e Gesù.
Francesco, quindi, ha esortato i fedeli a riconoscersi peccatori, non in astratto ma con “peccati concreti”, ha detto. “Lasciamoci guardare da Gesù con quello sguardo misericordioso pieno di amore”, ha proseguito soffermandosi poi gli scandali del nostro presente. “Ce ne sono tanti, tanti – ha riflettuto – e sempre, anche nella Chiesa oggi. Dicono: ‘No, non si può, è tutto chiaro, è tutto, no, no … Sono peccatori quelli, dobbiamo allontanarli’. Anche tanti santi sono stati perseguitati o sospettati. Pensiamo a Santa Giovanna D’Arco, mandata al rogo, perché pensavano fosse una strega e condannata. Una santa! Pensate a Santa Teresa, sospettata di eresia, pensate al Beato Rosmini. ‘Misericordia, Io voglio, e non sacrifici’. E la porta per incontrare Gesù è riconoscersi come siamo, la verità. Peccatori. E Lui viene, e ci incontriamo. È tanto bello incontrare Gesù!”.

CONVEGNO A CANNOBIO Sabato 7 Ottobre 2017 sul SERVO DI DIO DI MONS. FRANCESCO FASOLA



GLI AMICI DEL SERVO DI DIO DI MONS. FRANCESCO FASOLA e LA Parrocchia S. Antonio di Piazza Armerina ORGANIZZANO UN CONVEGNO A CANNOBIO Sabato 7 Ottobre 2017 ore 9,30 presso Hotel il Portico dal tema ‘‘ In ascolto del Padre con il suo Servo Francesco’’. Relatore: S.E. Mons. Ignazio Zambito Vescovo Emerito di Patti. Previsto anche l'intervento di S.E. Mons. Calogero Peri Vescovo di Caltagirone. Alle Ore 12:00: Celebrazione Eucaristica presso il Santuario della SS. Pietà.
Responsabili del Comitato sono Ettore e Ada Paternicò. L'assistente spirituale il Sacerdote Umberto Pedi.

Francesco Fasola nasce il 23 febbraio del 1898 a Maggiora (Novara). Educatore di giovani, padre che genera altri pastori, chiama tutti per nome come Gesù buon Pastore, conosce bene l’odore delle pecore, perché vive con loro e per loro. Carattere aperto, sereno, sempre sorridente, a chi lo incontra trasmette fiducia e speranza. Chiede la benedizione prima di darla. Si preoccupa delle periferie sia geografiche che esistenziali, con una carità pastorale molto concreta e fattiva. Con il suo infaticabile zelo si reca anche negli angoli più remoti delle diocesi, preferendo l’incontro interpersonale a quello delle masse, che pure gli corrono incontro con fiducia. Il suo grande amore a Maria, Madre di Dio, lo rende gioioso anche nelle prove. Usa un linguaggio semplice e, affinché il suo pensiero venga assimilato, lo presenta in forma di dialogo. Partecipa a tutte le sessioni del Concilio Vaticano II, ne vive lo spirito pastorale di apertura e di dialogo, promuove lo studio dei documenti e l’applicazione delle sue normative nelle diverse diocesi di cui è pastore. Valorizza i mass-media per l’evangelizzazione e affascinato dal carisma di Alberione, diventa membro dell’Istituto Gesù Sacerdote. Muore il 1° luglio 1988. 

Servo di Dio Francesco Fasola

Verbania Lago Maggiore LetterAltura 2017. Leggere storie e parole sul treno. Dal 14 al 17 settembre



LEGGERE
I libri innanzitutto, come elemento essenziale e punto di partenza e di riferimento per un festival di letteratura.
Il Festival 2017 di LetterAltura propone l’incontro con autori di libri interessanti e diversi tra loro: romanzi, reportages e testimonianze giornalistiche, saggi filosofici e scientifici, guide di viaggio…
C’è quindi la possibilità, dialogando con chi scrive, di conoscere la varietà della scrittura, da quella narrativa a quella riflessiva, dalla descrizione della realtà alla libertà della fantasia, dalla tradizione dei classici letterari alle nuove forme del blog e dei social network.
Ma il libro non è solo scrittura e testo: può essere illustrato e completato da fotografie o acquarelli, oppure può diventare esso stesso un oggetto di sperimentazione artistica.
E la lettura può avere dimensioni diverse da quella individuale: il Festival in particolare propone l’esperienza della lettura ad alta voce, nei momenti di animazione per i bambini, presentando un progetto per gli studenti delle medie e delle superiori, ospitando un corso avanzato di lettura espressiva.

STORIE
Molti degli ospiti vengono al Festival a raccontare delle storie. Possono essere le loro storie personali di alpinisti, viaggiatori, esploratori di un mondo da percorrere con lentezza e attenzione, apprezzando la bellezza della natura, di un giardino, della montagna. Ma possono essere le realtà tragiche della storia, ripercorse in un viaggio con gli studenti, o quelle drammatiche e attuali, raccontate da giornalisti che non hanno timore di denunciare le situazioni di sofferenza e di violazione dei diritti umani, in Messico, in Turchia, nei Balcani.
Ci sono poi le storie collettive, come quelle legate alla stazione di Bellinzona, alla ferrovia che attraversa la Val Vigezzo o a quella che un tempo saliva da Intra fino
a Premeno.
La narrazione diventa anche cinema che sa raccontare le persone e i luoghi, come dimostra il film girato in Val Grande.

E PAROLE
La parola stessa può diventare oggetto di attenzione, con la lettura e l’ascolto, ma può essere anche occasione di divertimento.
Sono le parole del racconto teatrale, nella forma intensa del monologo, o delle canzoni che parlano di treni e viaggi in ferrovia.
Sono il ritmo delle filastrocche o gli elementi dei giochi enigmistici.
E assieme alla parola, il silenzio.
Il Festival propone l’incontro con chi ha fondato l’Accademia del Silenzio, con l’intento di far riscoprire un valore prezioso, da vivere ritrovando se stessi, da soli o in una passeggiata condivisa tra i fiori o nel buio della notte.

SUL TRENO
Il tema centrale del Festival 2017 di LetterAltura è il treno.
È stato scelto come specifica dimensione del viaggio e si è rivelato un “veicolo” di idee, collegamenti e direzioni ricche di spunti, tra passato presente e futuro e nel rapporto tra la realtà del territorio verbanese, estesa a tutto il Verbano, il Cusio, l’Ossola e il Ticino, e quella del mondo intero, anche nelle regioni più lontane e per questo affascinanti.
Il treno come tema letterario e artistico in generale, come sviluppo storico e tecnologico, nel suo rapporto, positivo o negativo, con la natura e il paesaggio.
Il treno come elemento appunto di narrazione o di riflessione sul viaggiare, ma occasione per ragionare anche sugli aspetti ambientali in rapporto con i cambiamenti climatici, come modalità sostenibile di viaggio e di trasporto.
Nelle città le reti ferroviarie e le stazioni sono componenti urbanistiche da ripensare, magari con un progetto di grande architettura, come quello presentato nel Festival da un incontro e una mostra fotografica.
Il fascino del treno si traduce nell’ammirazione di modellini e plastici, ma i laboratori permettono ai bambini, nei giorni del festival, di costruire locomotive e vagoni con materiali semplici e tanta fantasia.
E non manca un treno “vero”: il TGG di LetterAltura, il Trenino da Giardino a Giardino che per tre giorni unisce Intra a Pallanza, passando accanto ai più bei giardini che si affacciano lungo il lago.

Monastero di Bose: convegno sul dono dell'ospitalità

E’ dedicata a ‘Il Dono dell’ospitalità’ la 25.ma edizione dei Convegni internazionali di spiritualità ortodossa in programma dal 6 al 9 settembre al Monastero di Bose. Gli interventi del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e del Patriarca di Alessandria e di tutta l’Africa, Theodoros II, apriranno domani mattina quattro giornate di riflessione ecumenica sulla dimensione spirituale dell’ospitalità. La tradizione dell’oriente cristiano, l’insegnamento dei padri, l’esempio del monachesimo, ma anche le esperienze delle chiese ortodosse oggi, aiuteranno anche a ridestare la coscienza dei cristiani rispetto al dramma attuale dell’immigrazione.
radio vaticana

Santuario luogo del sacro, meta di pellegrinaggi patrimonio della fede corso Laurea Magistrale in Scienze Religiose

Fin dalle epoche più antiche il santuario ha rappresentato un luogo speciale carico di sacralità, in cui si manifestava o si diceva presente e operante la divinità. Pertanto non esiste religione che prescinda da un luogo siffatto, compreso il cristianesimo che pure è sorto, dopo l’ascesa al cielo di Cristo, come religione della tomba vuota (nella storia cristiana i santuari sono perciò il luogo dei martiri, dei santi, di Maria).
Ma chi o che cosa ha stabilito quel luogo; ovvero, chi è all’origine del santuario: Dio o chi in suo nome sceglie in terra un sito dove attendere l’uomo; o l’uomo che ha bisogno di lasciare il suo mondo per stare con Dio? È  questo il mistero del santuario; un mistero che mobilita l’umanità di tutti i tempi (quella che al santuario non cessa di pellegrinare), e che i poteri del mondo hanno spesso dovuto “governare”, non potendo ignorarlo o reprimerlo.  A ben pensare, anche il luogo sul monte in cui Dio diede a Mosè  “le tavole di pietra con le leggi e i comandamenti” (cf. Es 24,12), divenne un santuario: perfino la Lex fundamentalis  da cui dipende l’umana convivenza è connessa con un santuario.
Ben si sa del resto che il santuario identifica non solo le religioni ma anche le società e i popoli, e anzi esprime al meglio (anche attraverso i manufatti) la loro creatività, e quindi le diverse civiltà: così, mentre in Oriente, la moschea riassume il mondo dell’Islam; in Occidente, la chiesa rappresenta il mondo romano-cattolico, e la pagoda, in Asia, quello buddista.

Volendo quindi - perché il tempo è venuto - penetrare a fondo il mistero del santuario,  non sarà esagerato chiamare a raccolta tutti i saperi ad esso pertinenti: in primis, la teologia, ossia la scienza che studia la Rivelazione (attraverso le sue molteplici discipline: biblica, dogmatica, liturgica, spirituale e altre); poi, la storia religiosa, che non può non occuparsi dell’uomo che va in cerca di Dio fin da questo mondo (il pellegrinaggio è un’opzione forte, anche per le religioni monoteiste); le scienze dell’interiorità, che devono scandagliare, sul piano antropologico, il senso dell’andare, del vedere, del toccare (guai a non studiare le reliquie), o del semplice dire: “Signore, eccomi”.  
Essendo poi il santuario quasi sempre innalzato dalle mani dell’uomo, in un luogo significante,  vanno considerate le arti che lo costruiscono e lo decorano, le scienze dello spazio o del territorio che lo riguardano, le norme religiose e civili che lo reggono, e così via. Occorre dunque familiarizzarsi con l’architettura e la decorazione del santuario (che comprende anche gli ex voto), con la geografia e l’ambiente cui afferisce, con la legislazione che lo riguarda in quanto meta di pellegrinaggi (è da studiare, ad esempio, il Codice del turismo religioso), con le sue ricadute sul piano dell’economia locale e internazionale, ecc.

Il Corso di laurea magistrale, dedicato ai santuari (unico al mondo), intende offrire ai corsisti un approccio interdisciplinare e insieme scientifico alle molteplici fenomenologie santuariali. E ciò per rendere un servizio a molti: a chi è semplicemente interessato ad approfondire, in un settore-chiave, le proprie conoscenze; a chi già opera o intende operare dentro i santuari in più mansioni (nella pastoralità religiosa, nell’amministrazione, nella conservazione dei beni artistici, nel turismo); a chi già si dedica o intende dedicarsi a illustrarli e a farli conoscere (si tratta degli operatori turistici e culturali); a chi insegna religione nelle scuole di ogni ordine e grado (occorre far conoscere agli allievi, partendo dal proprio territorio, quel monumento di fede e di cultura che si chiama santuario).

Il Biennio di specializzazione si rivolge: 
  • a persone inviate dai singoli santuari interessati alla propria promozione.

Modalità di accesso   
  • Costituisce titolo di accesso diretto al Biennio Specialistico il diploma triennale in Scienze Religiose conseguito presso gli Istituti Superiori di Scienze Religiose delle Facoltà Teologiche Italiane e il Baccalaureato in Teologia conseguito presso una Facoltà Teologica.
  • Coloro che sono in possesso di altro diploma di laurea triennale o quadriennale e non hanno compiuto studi teologici, possono iscriversi come ordinari, dopo aver frequentato, con profitto, un corso di teologia come integrazione alla Laurea Magistrale, attivato dallo stesso Istituto.
  • Per coloro che non hanno compiuto studi teologici è prevista l’attivazione di un percorso propedeutico alla teologia.
  • In base a quanto prevedono lo Statuto e il Regolamento dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose, il corso è possibile frequentarlo come studente ordinario, straordinario, ospite e uditore:
    • si considera studente ordinario, chi intende conseguire la laurea magistrale, ed è in possesso dei titoli per iscriversi al biennio, e in regola con gli esami;
    • si considera studente straordinario, colui che in itinere può raggiungere i requisiti necessari per conseguire la laurea;
    • si considera studente ospite, chi provenendo da altri ISSR, intende frequentare determinati corsi;
    • si considera studente uditore, chi intende approfondire la propria cultura religiosa.
  • La frequenza, per chi intende conseguire la laurea, è obbligatoria.
  • Prevedendo lezioni in loco, il corso sarà a numero chiuso, limite massimo sarà di 50 iscritti.
  • Sono previste borse di studio annuali.
  • Le lezioni e i seminari possono essere impartiti anche in inglese, oltre che in italiano.
  • Coloro che, in regola con i requisiti di iscrizione e di frequenza, abbiano superato le varie prove prescritte (esami ed elaborato scritto) conseguiranno la laurea magistrale in Scienze religiose rilasciata dalla Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” di Roma.

Organizzazione Biennio
Il Biennio, si svolgerà dal martedì pomeriggio al giovedì mattina, da ottobre a maggio.
Esso è articolato in sei ambiti di interesse, che verranno svolti con le seguenti modalità:
- corsi frontali e seminari affidati a specialisti italiani e stranieri;
- corsi modulari, alcune lezioni tenute in santuari o chiese di particolare interesse architettonico ed artistico, e che vanno a completare i corsi frontali;
- seminari su testi e documenti particolarmente significativi, che descrivono le origini dei santuari, come ad esempio il Codex Calixtinus di Santiago de Compostela o il Processus di Monte Berico).

Crediti
I corsi, in corrispondenza a quanto richiesto dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, hanno un valore di 60 crediti (ECTS) per anno, per un totale complessivo di 120 crediti (ECTS)

A completamento di questi corsi, sono previsti:
  • approfondimenti, con visite guidate a singoli santuari dell’Italia (Monte Berico, Pompei, S. Antonio di Padova, Loreto, Sacri Monti, ecc.), e del mondo (da Santiago, a Gerusalemme, a Lourdes, ecc.).

Finalità   
Il corso di Laurea Magisteriale si propone:
  • di formare nuove figure professionali nei diversi settori del mondo storico-artistico-culturale e del turismo religioso e non;
  • di contribuire alla progettazione di itinerari santuariali di livello regionale.

Primo Anno

  1. Il santuario nella storia delle Religioni (9 Ects)
    1. I santuari dell’antichità. Tradizioni cultuali, culturali, giuridiche e artistiche (4 Ects)
    2. I santuari cristiani (5 Ects)

  1. Il pellegrinaggio in ambito monoteista: tra “istituzione” e opzione di fede (12 Ects)
    1. Il pellegrinaggio e il santuario nella tradizione biblica (3 Ects)
    2. Il pellegrinaggio nel Cristianesimo (dal rifiuto dottrinale alla pratica individuale e di massa fino alla fine del Medioevo) (4 Ects)
    3. Il santuario e il pellegrinaggio nell’Islam (tra precetto e devozione) (3 Ects)
    4. L’identità spirituale del pellegrino (2 Ects)

  1. Liturgia, culto e pietà popolare (7 Ects)
    1. Antropologia del rito (3 Ects)
    2. Il culto dei santi, reliquie e miracoli (4 Ects)

  1. Mariologia (6 Ects)
    1. Le apparizioni (3 Ects)
    2. L’immagine cultuale di Maria (3 Ects)

  1. Arte e cultura (14 Ects)
    1.   L’edilizia sacra e la decorazione figurativa-simbolica agli albori del cristianesimo (3 Ects)
    2. L’architettura dei santuari: dallo stile mendicante alle grandi cattedrali (4 Ects)
    3. Iconologia e iconografia del mondo santuariale (4 Ects)
    4. Gli Ex-voto (3 Ects)

  1. Legislazione e gestione dei santuari (3 Ects)
    1. Santuario e beni culturali (3 Ects)

  1. Seminari (6 Ects)
    1. Estentica simbolica ed esperienza del sacro (3 Ects)
    2. L’architettura sacra tra cultura e società (3 Ects)

Secondo Anno

  1. Il santuario oggi (13 Ects)
    1.  Il santuario laboratorio di ecumenismo (3 Ects)
    2.  Il santuario crocevia del dialogo interreligioso (3 Ects)
    3.  Il santuario e il suo territorio (4 Ects)
    4.  Il santuario luogo di guarigione (2 Ects)

  1. Il pellegrinaggio come via dell’unità (8 Ects)
    1.   Le grandi vie dei pellegrinaggi medievali una riscoperta che apre a nuovi percorsi (3 Ects)
    2.   L’etica del pellegrinaggio (2 Ects)
    3.   Il turismo religioso e le forme culturali (3 Ects)

  1. Liturgia, culto e pietà popolare (6 Ects)
    1.   Religiosità popolare e devozione mariana (3 Ects)
    2.   Il fenomeno religioso: norme, soggettività, conflittualità e devianza (3 Ects)

  1. Mariologia (3 Ects)
    1.   La figura di Maria nell’Oriente cristiano (3 Ects)
    2. Immagine teologica di Maria (3 Ects)

  1. Arte e cultura (3 Ects)
    1. Il linguaggio musicale (3 Ects)
    2. Il santuario patrimonio da valorizzare (4 Ects)

  1. Legislazione e gestione dei santuari (3 Ects)
    1. I codici del turismo religioso in Occidente e le normative di accesso ai santuari ebraici e musulmani (3 Ects)

  1. Didattica museale e tirocinio (13 Ects)
    1. Il santuario, laboratorio di progettualità e di culture (4 Ects)
    2. Il Linguaggio visivo dell’arte (3 Ects)
    3. Metodologia  della comunicazione didattica (3 Ects)
    4. Dire, Raccontare, Trasmettere: il linguaggio della Comunicazione tra senso comune e strumento di lavoro (3 Ects)

8.   Seminari (7 Ects)
8.1   Luoghi e territori: visite guidate a santuari italiani e stranieri (3 Ects)
A completamento di questi corsi, sono previsti:

  • approfondimenti, con visite guidate a singoli santuari dell’Italia (Monte Berico, Pompei, S. Antonio di Padova, Loreto, Sacri Monti, ecc.), e del mondo (da Santiago, a Gerusalemme, a Lourdes, ecc.);
  • progettazione di itinerari santuariali di livello regionale;
  • tirocinio nei vari musei;
seminari su testi e documenti particolarmente significativi, specie i documenti delle origini di grandi santuari (ad esempio il Codex Callistinus) e meno grandi santuari (ad esempio, lo stessoProcesso di Monte Berico).
fonte: http://www.issrmonteberico.it/