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L’ultimo abbraccio al rosminiano padre Umberto Muratore





Stresa e tutta la famiglia dei Rosminiani ha dato ieri pomeriggio l’addio a padre Umberto Muratore, morto mercoledì all’età di 80 anni. La camera ardente era stata allestita a Villa Ducale: lì per 37 anni (fino allo scorso agosto) aveva guidato il Centro internazionale di studi Rosminiani, facendone un punto di riferimento per filosofi e teologi di tutto il mondo che vogliono approfondire il pensiero di Antonio Rosmini. La camera ardente era nello stesso luogo dove nel luglio del 1855 era stata allestita quella del beato sacerdote originario di Rovereto.

Da lì ieri è partito il corteo verso la parrocchiale di Stresa dove è stato celebrato il funerale. A presiedere la liturgia il padre generale dei Rosminiani, don Marco Tanghetti. Con lui il parroco di Stresa don Gianluca Villa, il vicario episcopale dei laghi don Gianmario Lanfranchini e molti preti. Non c’era il vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla, del quale è stata letto un messaggio. E’ stata espressa anche la vicinanza della città con breve scritto del sindaco Marcella Severino. Padre Muratore è stato ricordato per le doti di pensatore, scrittore e studioso, accompagnate sempre da un tratto umano e di vicinanza con chi aveva accanto. Tutta la sua vita l’ha dedicata a Rosmini.

Era nato in Calabria e a 16 anni era entrato nell’Istituto della carità a Domodossola. Poi la laurea in filosofia nel 1970, l’ordinazione sacerdotale nel 1972 e dal 1985 l’incarico al Centro studi. Era stato tra le figure più impegnate nella riabilitazione del pensiero di Rosmini che portò alla beatificazione.

lastampa.it

Oggi l'addio a padre Umberto Muratore



“La bontà paterna di Dio ci colma di beni in tutta la vita e in modo speciale nell'ora della nostra morte”. Con questa frase del Beato Antonio Rosmini i padri rosminiani del Centro Internazionale di Stresa, ai quali si uniscono il rettore del Sacro Monte Calvario don Michele Botto, i padri che si trovano a Domodossola, chiedono preghiere per l'anima di padre Umberto Muratore.

La camera ardente sarà allestita il Centro Internazionale di Studi Rosminiani da oggi giovedì 29 dicembre. Le esequie si terranno venerdì 30 dicembre alle ore 15.30 nella chiesa parrocchiale; il corteo partirà dalla Villa Ducale.

Padre Muratore era nato ad Acquaro, in provincia di Vibo Valentia, nel 1942; terzo di quattro figli, due dei quali vivono ancora nel piccolo centro montano, si era laureato in filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha insegnato nei licei rosminiani di Domodossola e Torino. Dal 1985 è stato direttore del Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa fino al settembre 2022. Ha presieduto il Comitato Scientifico dell’Edizione Nazionale e Critica delle Opere edite ed inedite di Antonio Rosmini e ha diretto la casa editrice Edizioni Rosminiane. Dal 2003 al 2010 è stato padre provinciale dei Rosminiani italiani.

Fu autore di numerosi libri, Tra le sue pubblicazioni di sapore rosminiano: 'Rosmini profeta obbediente' (Milano 1995), 'Antonio Rosmini: la Società della Carità '(Stresa 2005), 'Come lievito nella massa. Evangelizzare oggi in una visione rosminiana' (Stresa 2007), 'Conoscere Rosmini'(Stresa 2008 terza ed.), 'Cinquant’anni di Passione. Vita del Centro Rosminiano di Stresa' (Stresa, 2016). E' stato uno dei massimi conoscitori del del pensiero del Beato Antorio Rosmini organizzatore dei Simposi Rosminiani e curatore di numerose trasmissioni su radio Maria.

Morto padre Umberto Muratore: per 37 anni ha guidato il Centro studi rosminiani di Stresa


Aveva 80 anni e ha dedicato la sua vita allo studio del pensiero di Rosmini

E’morto alla soglia degli 80 anni il rosminiano padre Umberto Muratore, una degli studiosi più rappresentativi del pensiero del beato Antonio Rosmini. Per 37 anni è stato il direttore del Centro internazionale di studi Rosminiani di Stresa, incarico che aveva lasciato all’inizio di settembre. Era originario di Acquaro (Vibo Valentia) ed era laureato in filosofia. In anni recenti all’attività di studioso ha affiancato quella di divulgatore con programmi a Radio Maria.

«Posso dire di essere fortunata di aver avuto l'opportunità di approfondire la conoscenza di questo grande uomo in questi due anni da sindaco – lo ricorda in un post il primo cittadino Marcella Severino -, era una persona che affascinava per la sua grande conoscenza dell'essere umano. Un dialogo con lui lasciava era sempre motivo di crescita spirituale. Lo incontravo durante le sue passeggiate sul lungolago, solo e assorto nei suoi pensieri».

La Stampa