Progetto per rilanciare l'area del Sacro Monte Calvario di Domodossola

Il sogno di Domodossola è rifare via Rosmini, l’area attorno al santuario della Madonna della Neve e pedonalizzare l’accesso al Sacro monte Calvario: un obiettivo ambizioso che si punta a realizzare partecipando al bando emblematico della Fondazione Cariplo. Accanto però al possibile stanziamento,c’è un progetto più ampio di rilancio dell’area del Sacro monte che vede impegnata una molteplicità di enti, oltre al Comune.
Tra i punti salienti ci sono la ristrutturazione della seconda cappella e il recupero dell’edificio dell’ex circolo ai piedi della mulattiera. Il Comune ha trovato l’accordo con l’Ente dei Sacri monti, i Rosminiani, la Soprintendenza e la parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso. «Da tempo sentivamo anche noi l’esigenza di recuperare la parte iniziale della Via Crucis - afferma la presidente dell’ente Renata Lodari -. Le prime cappelle ai piedi della mulattiera si trovano tra le case e in un tratto dove passano le auto: questo ha sempre creato confusione ai pellegrini e ai visitatori che arrivano. Gli stessi funzionari Unesco quando fecero il sopralluogo evidenziarono questo problema».
Edificio ceduto al Comune
Se la prima sfida è rendere più «ordinata» la viabilità nel tratto iniziale, proprio nel piazzale prima della mulattiera tornerà a vivere l’ex circolo chiuso da oltre dieci anni, dopo essere stato per quasi un secolo un punto di ritrovo molto frequentato. L’ente dei Sacri monti lo cederà a titolo gratuito (il suo valore è di 250 mila euro più altri 99 mila per il terreno), al Comune con il vincolo di destinarlo a uso di pubblica utilità per i prossimi 50 anni: sarà poi l’amministrazione a valutare come trasformarlo; tra le ipotesi di recupero quello di realizzare un ostello o in un centro visite del sito Unesco. Gli interventi riguarderanno anche le stazioni della Via Crucis. Oltre a portare a termine il restauro della cappella V, già è stato concluso il recupero degli esterni, l’Ente impegnerà 526 mila euro per recuperare la Cappella II dell’Imposizione della croce.
«Un progetto in collaborazione con la Soprintendenza e realizzabile con fondi del ministero per i Beni e le Attività culturali - afferma Lodari -. Quando ho visto l’interno è stata una scoperta per la bellezza artistica, le opere sono state realizzare da Dionigi Bussola, lo stesso che realizzò il crocifisso del santuario». Il Comune si impegnerà a gestire l’impianto di illuminazione esterna degli edifici e delle cappelle, progetterà l’illuminazione dell’itinerario basso che ancora manca e prenderà la gestione del parcheggio coperto al Sacro monte.
fonte: La Stampa