Il sussidio Cei. Presepe, albero, corona d'Avvento: tutti i segni verso il Natale

Una statuetta di Gesù Bambino in piazza San Pietro
Una statuetta di Gesù Bambino in piazza San Pietro
Ha come filo conduttore un versetto del Salmo 85 il sussidio Cei per l’Avvento e il Natale. «Il Signore annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli» è il titolo del “vademecum” proposto alle parrocchie italiane e curato dall’Ufficio liturgico nazionale. Si tratta di parole che «ci appaiono la migliore preparazione alla solennità del Natale», spiega nella presentazione il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, il vescovo Nunzio Galantino. Il sussidio – disponibile online sul sito chiesacattolica.it – è una guida per le quattro domeniche di Avvento e per i momenti che marcano il tempo di Natale: la solennità della Natività (25 dicembre), la festa della Santa Famiglia (31 dicembre), la solennità di Maria Madre di Dio (1 gennaio), quella dell’Epifania (6 gennaio) e la festa del Battesimo del Signore (7 gennaio). Per ogni appuntamento vengono proposti sia approfondimenti della Parola, sia alcuni suggerimenti liturgici: dai canti a riti da compiere.
Galantino, nella sua riflessione, chiede che questo tempo propizio sia nel segno di «un ascolto profondo dell’annuncio di pace» e dell’«accoglienza autentica del Verbo incarnato, per rafforzare e confermare sempre più la nostra identità di popolo in cui Egli ha voluto mettere la sua tenda». Riferendosi al sussidio, ricorda che «di fronte a coloro che covano progetti di guerra», che «pronunciano parole cariche di risentimento, animosità, o addirittura disprezzo», «il Signore annuncia la pace». «Anche per noi credenti, che troppo spesso siamo tentati di essere i protagonisti della missione – prosegue il segretario generale della Cei –, le parole del Salmo costituiscono una delicata ammonizione: è il Signore che per primo annuncia». Quindi il monito contro il «facile protagonismo individualistico» e la «spettacolarizzazione emotiva». Inoltre Galantino evidenzia che «il lieto messaggio riguarda innanzitutto “il suo popolo, i suoi fedeli”, non in senso esclusivo, ma nel senso di una responsabilità originaria». Da qui l’invito a «ripetere parole di pace per i poveri, per i disprezzati e gli scartati della storia, e anche per coloro che – con maggiore o minore responsabilità – si rivelano ingiusti e oppressori».
Il sussidio Cei suggerisce una serie di gesti e segni che possono accompagnare nelle comunità il cammino di queste settimane.

Il rito del lucernario e la corona d'Avvento

Durante le domeniche di Avvento si invita a compiere il rito del lucernario, ossia ad accendere le quattro candele – una per ogni settimana – che formano la corona dell’Avvento. La corona sarà posta nei pressi dell’altare. Se l’accensione viene compiuta durante i primi Vespri, il rito può iniziare con la chiesa semi-buia in cui uno dei ministranti porta all’altare una candela accesa. Dopo l’accensione della corona la chiesa verrà tutta illuminata. La corona «è il segno dell’attesa del ritorno di Cristo; i rami verdi richiamano la speranza e la vita che non finisce». Inoltre il progressivo accendersi delle quattro candele, «dedicate a quattro figure tipiche dell’attesa messianica (i profeti, Betlemme, i pastori, gli angeli), è memoria delle varie tappe della storia della salvezza».
La corona d'Avvento in una chiesa
La corona d'Avvento in una chiesa

Il presepe

Si deve a Francesco d’Assisi la diffusione del presepe che il santo allestì per la prima volta a Greccio nel 1223. Secondo il Direttorio su pietà popolare e liturgia, la preparazione della Natività nelle case è «occasione perché i vari membri della famiglia si pongano in contatto con il mistero del Natale». Ecco perché è bene raccogliersi di fronte al presepe «talora per un momento di preghiera o di lettura delle pagine bibliche riguardanti la nascita di Gesù». Nelle parrocchie è opportuno predisporre all’interno della chiesa il presepio fin dalle prime settimane di Avvento, perché «possa contribuire alla preparazione dei fedeli alla solennità del Natale». Va posto «in un luogo visibile, ma non centrale, che non coinvolga l’altare e il presbiterio».
Il presepe in una parrocchia
Il presepe in una parrocchia

La benedizione dei Bambinelli

È stato Paolo VI a benedire per la prima volta durante l’Angelus del 21 dicembre 1969 le statuette del Bambino Gesù e i presepi. «Ci si riscalda al presepio, come ad un focolare di amore buono e puro», aveva spiegato Montini. Da allora tutti i Papi nella terza domenica di Avvento, durante l’Angelus, continuano la tradizione. La Cei consiglia di benedire le statuette anche nelle parrocchie.
Un ragazzo con la statuetta di Gesù Bambino in mano
Un ragazzo con la statuetta di Gesù Bambino in mano

La Novena di Natale

Una delle espressioni più significative della pietà popolare del tempo d’Avvento è la novena di Natale. Il Direttorio raccomanda di solennizzare la celebrazione dei Vespri dal 17 al 23 dicembre con le “Antifone maggiori”: si tratta di sette antifone d’origine latina che cominciano tutte con la “O” («O Sapienza»; «O Adonai»; «O radice di Jesse»; «O chiave di David»; «O (astro) sorgente»; «O Re delle genti»; «O Emmanuel»).

L'albero

Il sussidio Cei consiglia di inaugurare l’albero di Natale nella notte della Natività. Esso evoca sia l’albero della vita piantato al centro dell’Eden, sia l’albero della croce perché Cristo è il vero albero della vita. Secondo gli evangelizzatori dei Paesi nordici, l’albero è cristianamente ornato con mele e ostie sospese ai rami. Il Direttorio avverte che «tra i doni posti sotto l’albero non dovrà mancare il dono per i poveri».
L'albero di Natale in una casa
L'albero di Natale in una casa

L'affidamento delle famiglie

Nella celebrazione del Te Deum del 31 dicembre il sussidio esorta a compiere l’atto di affidamento delle famiglie alla Santa Famiglia di Nazareth. Il testo da utilizzare può essere sia la preghiera del Papa per la famiglia, sia quella alla Santa Famiglia nell’Esortazione apostolica Amoris laetitia.
Papa Francesco con alcune famiglie (L'Osservatore Romano)
Papa Francesco con alcune famiglie (L'Osservatore Romano)

La benedizione dei ragazzi

Il 6 gennaio, solennità dell’Epifania, è anche la Giornata mondiale per l’infanzia missionaria. E l’attenzione ai più piccoli «può essere opportunamente sottolineata con la benedizione dei bambini», avverte il sussidio Cei.

Il Battesimo

Nella domenica che segue il 6 gennaio si celebra la festa del Battesimo del Signore che chiude il tempo natalizio. Il Direttorio raccomanda di ricordare il Battesimo ricevuto «affinché i fedeli siano sensibili a tutto ciò che riguarda il Battesimo e la memoria della loro nascita come figli di Dio». Da qui l’invito a compiere la benedizione con l’acqua benedetta in tutte le Messe e a fare dell’omelia una catechesi battesimale.
Il Battesimo di un bambino (L'Osservatore Romano)
Il Battesimo di un bambino (L'Osservatore Romano)
da Avvenire

Domenica 3 Dicembre 2017 I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B) Foglietto, Letture e Salmo

3  Dicembre 2017  I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)

Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: VIOLA

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L’anno B del ciclo triennale delle letture è l’anno di Marco. Eppure non si comincia dal paragrafo iniziale del suo Vangelo, che sarà oggetto di lettura nella settimana prossima: si parte dal punto in cui terminerà la penultima settimana dell’anno, con l’annuncio del ritorno di Cristo: “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria”. A prima vista, ciò può sembrare strano ed illogico. Invece, nella liturgia, c’è un’estrema sottigliezza nell’effettuare il cambiamento di tono: la nostra attenzione, che nelle ultime settimane era centrata sul giudizio e sulla fine del mondo, si sposta ora sul modo di accogliere Cristo: non con paura, ma con impazienza, proprio come un servo che attende il ritorno del padrone (Mc 13,35). In quanto preparazione al Natale, l’Avvento deve essere un tempo di attesa nella gioia. San Paolo interpreta il nostro periodo d’attesa come un tempo in cui dobbiamo testimoniare Cristo: “Nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo” (1Cor 1,7).

Domodossola, le barriere si abbattono giocando a basket

Con i giocatori di Cestistica e Rosmini
Mattinata all’insegna dell’amicizia e dello sport quella trascorsa domenica (26 novembre) da una quarnatina di ragazzi dell’Anffas di Domodossola e della Sacra famiglia di Verbania. «E’ stata incredibile la voglia di divertirsi e di stare insieme che si è respirata» dice Andrea Bracali, dell’associazione Dottor clown che nella palestra del Rosmini ha accompagnato i ragazzi insieme ad agli altri volontari e a un gruppo di giocatori della Cestistica Domodossola e del Basket Rosmini. Foto Alberto Lorenzina
lastampa.it

I santi del 29 Novembre 2017


San FRANCESCO ANTONIO FASANI   
Lucera, 6 agosto 1681 - Lucera, 29 novembre 1742
Nacque da umile famiglia il 6 agosto 1681 a Lucera, antica città della Daunia nelle Puglie. Entrò da giovane tra i Minori conventuali del suo paese natale per poi completare il Noviziato a Monte Sant'Angelo sul Gargano dove emise la professione il 23 agosto 1696. Quindi, nel 1703 fu mandato nel convento di Assisi dove fu ordinato sacerdote l'11...
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Santi TIRIDATE III, ASKHEN E KHOSROVIDUKHT   Famiglia reale armena
III-IV secolo
Tiridate III, re di Armenia, ebbe il trono da Diocleziano (294), ne fu cacciato da Narsete e lo riottenne nel 298. Convertitosi al cristianesimo, ne appoggiò la diffusione in Armenia collaborando con San Gregorio l’Illuminatore. Rimase ucciso nel corso di una rivolta....
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San SATURNINO DI CARTAGINE   Martire
m. 304
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San BERNARDO DI NAZARETH   Vescovo
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San SATURNINO DI TOLOSA   Vescovo e martire
sec. III
Molto probabilmente non ebbe alcuna relazione con gli apostoli come viene sostenuto dalla leggenda. Egli, infatti, provenendo dall’Oriente avrebbe raggiunto Tolosa nel 250 quando erano consoli Decio e Grato. Nominato così vescovo di Tolosa si occupò di diffondere il Vangelo di Dio visto che all’epoca in Gallia vi erano poche comunità di cristiani e quelle po...
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San FILOMENO DI ANCIRA   Martire
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Sant' ILLUMINATA   Venerata a Todi
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San GIACOMO DI OSROENA   
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San RADBODO DI UTRECHT   Vescovo
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San FEDELE DI MERIDA   Vescovo
Grecia ? – Mérida (Spagna), novembre 572 ca.
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Santi DEMETRIO E BIAGIO DI VEROLI   Martire
Palestina, I sec. – Veroli (Frosinone), I sec.
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Beato ANSELMO SIMON COLOMINA   Sacerdote gesuita, martire
Valencia, Spagna, 18 marzo 1877 – El Saler, Spagna, 29 novembre 1936
Padre Anselmo Simón Colomina nacque a Valencia il 18 marzo 1877 ed entrò nella Compagnia di Gesù nel 1895, ove divenne sacerdote. Fu Rettore del Collegio di San José. Venne assassinato ad El Saler il 29 novembre del 1936, all’età di 59 anni....
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Beato ALESSANDRO DA RIPA   Religioso Francescano
† 1525
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Beato PIETRO ANDADOR   Mercedario
Contemporaneo di San Pietro Nolasco, il Beato Pietro Andador, prese parte alla riconquista di Valenza (Spagna), alla corte del Beato Giacomo 1°, Re d'Aragona. Dopo la vittoria sui mori, il Re Aragonese lo nominò Barone d'Arguines, ma qualche anno più tardi donò tutti i suoi beni all'Ordine Mercedario ricevendo l'abito come cavaliere laico per servire solo Ge...
www.santiebeati.it/dettaglio/94791
Beata MARIA MADDALENA DELL'INCARNAZIONE (CATERINA SORDINI)   Fondatrice
Porto Santo Stefano, Grosseto, 17 aprile 1770 - Roma, 29 novembre 1824
Nasce a Porto Santo Stefano, nel Grossetano, il 17 aprile 1779. A sedici anni Caterina Sordini, promessa in sposa ad un marittimo di Sorrento, si oppone al matrimonio ed entra nelle Terziarie Francescane di Ischia di Castro, nel Viterbese e riceve l'abito religioso il 26 ottobre 1799. Cambia il nome in Maria Maddalena dell'Incarnazione e nel Capitolo del 20 ...
www.santiebeati.it/dettaglio/91249
Beati DIONIGI (DIONISIO) DELLA NATIVITà (PIETRO BERTHELOT) E REDENTO DELLA CROCE (TOMMASO RODRIGUEZ)   Martiri
Dionisio nacque a Honfleur in Francia il 12 dicembre 1600. Cosmografo e capitano di navi dei re di Francia e Portogallo, nel 1635 si fece Carmelitano Scalzo a Goa, dove nel 1615 aveva professato come "converso" anche Thomas Rodriguez de Cuhna (nato nel 1598), portoghese, assumendo il nome di Redento della Croce. Mandati nell'isola di Sumatra, in Indonesia, i...
www.santiebeati.it/dettaglio/79750
Beato EDOARDO BURDEN   Martire
m. 1588
Sacerdote inglese che, dotato di estrema bontà, sapeva guarire le infermità spirituali e consolare i penitenti. Fu ucciso a York, Inghilterra, durante la persecuzione della regina Isabella I....
www.santiebeati.it/dettaglio/79760
Beati GIORGIO ERRINGTON, GUGLIELMO GIBSON E GUGLIELMO KNIGHT   Martiri
www.santiebeati.it/dettaglio/79770
Beato BERNARDO FRANCESCO HOYOS   Sacerdote gesuita
Torrelobatón, Spagna, 21 agosto 1711 - Valladolid, Spagna, 29 novembre 1735
P. Bernardo Hoyos nacque in Torrelobaton, città distante quattro leghe da Valladolid, il 21 agosto del 1711, giorno di S. Francesco di Sales. Entrò nella Compagnia di Gesù l'11 luglio 1726, a quindici anni di età. Il 3 maggio 1733, ossia a 22 anni, riceveva le prime idee sulla devozione al Cuore di Gesù, e «adorando i...
www.santiebeati.it/dettaglio/95450

Cenacolo Rosminiano Triveneto, giovedì 30 a Padova la lezione inaugurale

“Verità ed equivoci della modernità – Ripensare la filosofia attraverso Rosmini”: è il titolo della lectio inauguralis che Giuseppe Goisis – introdotto da Alberto Peratoner – terrà, giovedì 30 novembre, alle ore ore 15, alla Facoltà teologica del Triveneto, a Padova. L’occasione è la nascita del Cenacolo Rosminiano Triveneto.
Il Cenacolo è una libera associazione, costituita il 24 marzo scorso, sorta dall’incontro di studiosi del pensiero del beato Antonio Rosmini nell’area triveneta. Il Cenacolo è nato dall’esigenza condivisa di mettere in comunicazione gli studiosi e cultori di Rosmini nel Triveneto, e si prefigge di promuovere gli studi rosminiani e la conoscenza di Rosmini quale risorsa per ripensare a fondo la modernità (di qui il senso della questione trattata nella Lectio inauguralis), soprattutto tra le giovani generazioni di studiosi. Le attività si svolgeranno lungo tre filoni: 1) un piano di continuità di ricerca e aggiornamento, con un seminario permanente ospitato dalla Facoltà Teologica del Triveneto; 2) eventi occasionali, quali giornate di studio, convegni o presentazioni di opere; 3) produzione scientifica in termini di pubblicazioni, nelle due forme della stampa e della veicolazione nel web, per la quale si pensa all’istituzione di un sito dedicato.
Nella realtà del neonato Cenacolo, Venezia viene a distinguersi per una particolare densità di studiosi impegnati da anni sulla figura del Roveretano: oltre al presidente del Cenacolo, Alberto Peratoner, docente alla Facoltà Teologica del Triveneto e al Seminario Patriarcale di Venezia, ci sono i docenti dell’Università Ca’ Foscari Giuseppe Goisis e Paolo Pagani e alcuni giovani studiosi lì formatisi, come Gian Pietro Soliani e Damiano Simoncelli; poi i docenti del Marcianum e del Seminario Patriarcale di Venezia mons. Gianni Bernardi e don Luciano Barbaro, nonché Cristian Vecchiet, docente allo Iusve.
Tra i rosministi di ultima generazione figurano poi alcuni ex studenti del Marcianum, come Francesca Mastracchio e Valentina Parpinelli, entrambe laureatesi con tesi di alto profilo scientifico sul pensiero di Rosmini, e attualmente coinvolte in convegni e iniziative accademiche nazionali di studi rosminiani
in Gente Veneta