«Clemente Rebora e Reggio»: convegno al Museo diocesano

Sabato 30 settembre alle 21; il vescovo Massimo è tra i relatori
Come aveva annunciato in Ghiara nel Pontificale di avvio dell’anno pastorale, il vescovo Massimo Camisasca partecipa sabato 30 settembre alle 21, nella Sala conferenze del Museo diocesano, a Reggio, in via Vittorio Veneto 6, al convegno “Clemente Rebora e Reggio”, organizzato nell’ambito della XII Settimana della salute mentale da Comune di Reggio Emilia, Servizio Sanitario della Regione Emilia-Romagna e Centro di Storia della Psichiatria San Lazzaro, in collaborazione con la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla.
Nato a Milano nel 1885, Clemente Rebora ebbe un’educazione laica e compì studi letterari e filosofici; si prestò poi con dedizione all’insegnamento, in istituti tecnici e in scuole serali popolari. Collaborò a “La Voce”, per le edizioni della quale apparve nel 1913 il libro “Frammenti lirici”.
Rebora partecipò alla Grande Guerra come ufficiale di fanteria e riportò un grave trauma nervoso in seguito a un’esplosione. Cent’anni fa veniva ricoverato anche all’ospedale San Lazzaro di Reggio Emilia.
Il suo inquieto bisogno di fede e di verità lo portò a una conversione al cattolicesimo, maturata nel 1929, con un conseguente abbandono della poesia e un ingresso nel Collegio Rosmini di Stresa. Nella casa rosminiana di Domodossola fu ordinato sacerdote nel 1936. Svolse intensamente il suo ministero religioso fino alla morte, avvenuta a Stresa il 1° novembre 1957.
Il convegno di sabato vuole quindi rendere omaggio a questa importante e un po’ dimenticata figura di poeta e presbitero.

Questo il programma del convegno: dalle 21 gli interventi di saluto del Vescovo e del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, quindi dalle 21.30 si succederanno tre relatori: monsignor Massimo Camisasca su “Clemente Rebora uomo di lettere e di fede e la Milano del suo tempo”, Gaddomaria Grassi su “L’ospedale psichiatrico di Reggio Emilia nella Grande Guerra e il ricovero di Clemente Rebora”, quindi Gino Ruozzi su “Clemente Rebora poeta e soldato”.
Clemente Rebora
tratto da laliberta.info

Nel 20° della morte di Madre Teresa al Calvario preghiera presso la statua della Santa

Al Sacro Monte Calvario è presente una statua in grandezza naturale di Madre Teresa di Calcutta. Il 5 Settembre 2017 ricorreva il ventesimo anniversario della morte di Madre Teresa di Calcutta mentre un anno fa entrò a far parte della schiera dei Santi. La statua della fondatrice delle missionarie della Carità è stata scolpita in marmo di Crevoladossola dall'artista Angelo Danini di Mergozzo è stata sistemata nel 2003 in occasione del 175° anno della Fondazione dell'Istituto della Carità del Beato Antonio Rosmini. E' stata collocata nel centro di spiritualità rosminiana come esempio che anima la carità. Su una targa vicino alla statua si legge un pensiero di Madre Teresa di Calcutta. “Il frutto del silenzio è la preghiera, il frutto della preghiera è la fede, il frutto della fede è l'amore, il frutto dell'amore è il servizio, il frutto del servizio è la pace. Senza Dio siamo troppo poveri per aiutare i poveri ricordati io sono soltanto una povera donna che prega”. I padri Rosminiani hanno sostato davanti alla statua per un momento di preghiera personale.
tratto da ossola24.it

Rosminiani Sacra di San Michele: nuovi progetti per la futura candidatura a Patrimonio dell'Umanità

Alla Sacra di San Michele, venerdì 15 Settembre 2017, la firma del protocollo d’intesa tra la Regione, i padri Rosminiani e i Comuni che circondano il monumento simbolo del Piemonte per il miglioramento dell’offerta turistica e della viabilità della zona. Con l’assessore regionale al turismo Antonella Parigi e il Rettore della sacra, Padre Giuseppe Bagattini, erano presenti i sindaci dei Comuni di Avigliana Andrea Archinà, Chiusa San Michele Fabrizio Borgesa e Sant’Ambrogio Dario Fracchia, e per la Val Sangone il presidente dell’Unione Montana e sindaco di Giaveno, Carlo Giacone, il sindaco di Valgioie Claudio Grosso e il Consigliere regionale Alfredo Monaco. “La Sacra è importantissima dal punto di vista turistico, ma non dimentichiamo il suo valore culturale e spirituale”, ha detto Parigi. Con la firma del protocollo, prende il via un tavolo di lavoro in cui i sindaci presenteranno progetti in rete in vista della presentazione del dossier di candidatura dell’Abbazia all’Unesco per il riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità. Nella foto, da sinistra: Alfredo Monaco, Andrea Archinà, Fabrizio Borgesa, Antonella Parigi, Padre Giuseppe Bagattini, Dario Fracchia, Carlo Giacone, Claudio Grosso e il responsabile provinciale dei Rosminiani
e.b.

Calvario la festa patronale del Santissimo Crocefisso

Giornata di festa al Calvario il 17 Settembre 2017 per la tradizionale festa patronale del Santuario del SS. Crocifisso. Alle 10.45 si è svolta la messa solenne nel Santuario del Santissimo Crocifisso e la professione perpetua degli scolastici rosminiani Davide Busoni e Ludovico Gadaleta. La messa è stata animata dalla Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario.  Alle 12.30 si è tenuto il pranzo seguito alle 14 dal concerto sul Piazzale delle Cappelle offerto dal Civico Corpo Musicale di Domodossola. Alle 14.30 i vespri solenni, processione e benedizione della città con la reliquia della s. Croce dal “Belvedere” del castello. A seguire: incanto delle offerte sul Piazzale delle Cappelle, spettacolo teatrale con il coinvolgimento di bambini e ragazzi, offerto dall’Associazione “PETRA”  e merenda per tutti presso il Circolo ACLI S. Croce. Alle 17.30 la messa nel santuario e alle 21 il concerto in Sala Bozzetti di Gerardo Gennari al pianoforte.  
La festa è stata realizzata in collaborazione con: Parrocchia del S. Cuore di Gesù e di S. Quirico, Oratorio di Calice, Gruppo Feste di Calice, Centro di Spiritualità Rosminiana, Riserva Naturale Speciale del S. Monte Calvario, Cappella Musicale del S. Monte Calvario, Circolo ACLI S. Croce, A.N.A. Gruppo di Calice, A.I.B. di Domodossola, Ascritti Rosminiani, Volontari del S. Monte Calvario, Gruppo “Le Primule di Calice”, Gruppo Arsciol di Vagna, Gruppo Folk Città di Domodossola, Civico Corpo Musicale di Domodossola, Associazione Petra.

Benedetta la nuova chiesa di Gabi Valle

Tantissima gente il 10 Settembre 2017 a Gabi Valle per l'inaugurazione e la benedizione della nuova chiesetta in legno sorta in sostituzione di un edificio ormai fatiscente.  La messa è stata presieduta dal vicario territoriale don Vincenzo Barone e concelebrata dai padri Rosminiani don Pierluigi Giroli e dal padre generale dei Rosminiani don Vito Nardin. Alla messa erano presenti anche il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi, il presidente del consiglio Carlo Valentini, l'assessore ai lavori pubblici Franco Falciola e la consigliera Gabriella Giacomello. Durante la cerimonia è stata rinnovata anche la dedicazione della chiesa a Maria Santissima Madre di Dio.  Padre Pierluigi Giroli ha ringraziato per il contributo le diverse associazioni, i gruppi che sono particolarmente legati alla chiesetta e il Comune. “Si potrebbe mettere ad ogni pezzo di legno ad ogni piastrella il nome di una persona- ha detto Padre Giroli – essendo questa chiesa il frutto di tante persone che ci hanno messo il cuore”.   Don Vincenzo Barone ha sottolineato l'importanza della chiesa che non è costituita solo dai muri ma anche dalla comunità dei fedeli ed infine ha indicato  Maria come modello perfetto per la vita cristiana. Dopo la messa animata dalla corale di Calice è seguito l'incanto delle offerte, l'aperitivo preparato dal gruppo alpini di Calice e dall'Avis e il pranzo.   
ossola24.it

Papa Francesco cita il Beato Rosmini


“Sentirsi peccatori è la prima condizione per ricevere lo sguardo di misericordia di Gesù”. Lo ha ricordato il Papa nelle sue meditazioni mattutine condivise nel corso della messa celebrata presso Casa Santa Marta. Il pontefice, inoltre, ha messo in guardia i fedeli presenti alla celebrazione, e i cristiani più in generale, a “non rimanere chiusi nella gabbia dei sacrifici e dei precetti” poiché, ha sottolineato, “solo Gesù ci salva”. Pertanto, nella continua ricerca di Gesù, il primo passo di ogni uomo e ogni donna è proprio il saper riconoscere i propri peccati: questo il punto di partenza per una conversione individuale e comunitaria. Poi, la riflessione sugli scandali dei nostri giorni, presenti – ha rammentato Bergoglio – anche nella Chiesa.
Il Papa ripercorrendo l’episodio evangelico della conversione di san Matteo, ha ricordato la guarigione del paralitico avvenuta per mano di Gesù e il suo incontro con Matteo, seduto al banco delle imposte. “Faceva pagare le tasse al popolo di Israele per darle, poi, ai romani e per questo era disprezzato, considerato un traditore della Patria”, ha detto Francesco “Gesù lo guardò, gli disse: ‘Seguimi’. E lui si alzò e lo seguì, come narra il Vangelo odierno. Da una parte, lo sguardo di San Matteo, uno sguardo sfiduciato: guardava ‘di lato’, ‘con un occhio Dio’, ‘con l’altro il denaro’, ‘aggrappato ai soldi come lo dipinse il Caravaggio’, e anche con uno sguardo scontroso. Dall’altra, lo sguardo misericordioso di Gesù che – ha ricordato il Pontefcie – lo ha guardato con tanto amore. La resistenza di quell’uomo che voleva i soldi, “cade”: si alzò e lo seguì. È la lotta fra la misericordia e il peccato”. Per il Papa, dunque, l’amore di Gesù è potuto entrare nel cuore di quell’uomo perché “sapeva di essere peccatore”, sapeva di “non essere ben voluto da nessuno”, anche disprezzato. E proprio “quella coscienza di peccatore aprì la porta alla misericordia di Gesù”. Quindi, “lasciò tutto e se ne andò”. Questo è l’incontro fra il peccatore e Gesù.
Francesco, quindi, ha esortato i fedeli a riconoscersi peccatori, non in astratto ma con “peccati concreti”, ha detto. “Lasciamoci guardare da Gesù con quello sguardo misericordioso pieno di amore”, ha proseguito soffermandosi poi gli scandali del nostro presente. “Ce ne sono tanti, tanti – ha riflettuto – e sempre, anche nella Chiesa oggi. Dicono: ‘No, non si può, è tutto chiaro, è tutto, no, no … Sono peccatori quelli, dobbiamo allontanarli’. Anche tanti santi sono stati perseguitati o sospettati. Pensiamo a Santa Giovanna D’Arco, mandata al rogo, perché pensavano fosse una strega e condannata. Una santa! Pensate a Santa Teresa, sospettata di eresia, pensate al Beato Rosmini. ‘Misericordia, Io voglio, e non sacrifici’. E la porta per incontrare Gesù è riconoscersi come siamo, la verità. Peccatori. E Lui viene, e ci incontriamo. È tanto bello incontrare Gesù!”.

CONVEGNO A CANNOBIO Sabato 7 Ottobre 2017 sul SERVO DI DIO DI MONS. FRANCESCO FASOLA



GLI AMICI DEL SERVO DI DIO DI MONS. FRANCESCO FASOLA e LA Parrocchia S. Antonio di Piazza Armerina ORGANIZZANO UN CONVEGNO A CANNOBIO Sabato 7 Ottobre 2017 ore 9,30 presso Hotel il Portico dal tema ‘‘ In ascolto del Padre con il suo Servo Francesco’’. Relatore: S.E. Mons. Ignazio Zambito Vescovo Emerito di Patti. Previsto anche l'intervento di S.E. Mons. Calogero Peri Vescovo di Caltagirone. Alle Ore 12:00: Celebrazione Eucaristica presso il Santuario della SS. Pietà.
Responsabili del Comitato sono Ettore e Ada Paternicò. L'assistente spirituale il Sacerdote Umberto Pedi.

Francesco Fasola nasce il 23 febbraio del 1898 a Maggiora (Novara). Educatore di giovani, padre che genera altri pastori, chiama tutti per nome come Gesù buon Pastore, conosce bene l’odore delle pecore, perché vive con loro e per loro. Carattere aperto, sereno, sempre sorridente, a chi lo incontra trasmette fiducia e speranza. Chiede la benedizione prima di darla. Si preoccupa delle periferie sia geografiche che esistenziali, con una carità pastorale molto concreta e fattiva. Con il suo infaticabile zelo si reca anche negli angoli più remoti delle diocesi, preferendo l’incontro interpersonale a quello delle masse, che pure gli corrono incontro con fiducia. Il suo grande amore a Maria, Madre di Dio, lo rende gioioso anche nelle prove. Usa un linguaggio semplice e, affinché il suo pensiero venga assimilato, lo presenta in forma di dialogo. Partecipa a tutte le sessioni del Concilio Vaticano II, ne vive lo spirito pastorale di apertura e di dialogo, promuove lo studio dei documenti e l’applicazione delle sue normative nelle diverse diocesi di cui è pastore. Valorizza i mass-media per l’evangelizzazione e affascinato dal carisma di Alberione, diventa membro dell’Istituto Gesù Sacerdote. Muore il 1° luglio 1988. 

Servo di Dio Francesco Fasola