I santi del 16 Novembre 2017


Santa MARGHERITA DI SCOZIA   Regina e vedova - Memoria Facoltativa
Ungheria, circa 1046 - Edimburgo, Scozia, 16 novembre 1093
Figlia di Edoardo, re inglese in esilio per sfuggire all'usurpatore Canuto, Margherita nacque in Ungheria intorno al 1046. Sua madre, Agata, discendeva dal santo re magiaro Stefano. Quando aveva nove anni suo padre potè tornare sul trono; ma presto dovette fuggire ancora, questa volta in Scozia. E qui Margherita a 24 anni fu sposa del re Malcom III, d...
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Santa GELTRUDE (GERTRUDE) LA GRANDE   Vergine - Memoria Facoltativa
Eisleben, Germania, ca. 1256 - Monastero di Helfta, Germania, 1302
Nata nel 1256 a Eisleben, in Germania, a 5 anni venne affidata alle monache di Helfta e con loro trascorse il resto della vita. Educata nell’eccellente scuola dell’abbazia, presto rivelò un’intelligenza fuori dal comune. A 26 anni ebbe una visione nella quale si trovò di fronte a una siepe di spine. Il Signore la sollevò...
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Santi AGOSTINO E FELICITA   Martiri
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Santi LUSORE E LEUCADIO   
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Sant' EUCHERIO DI LIONE   Vescovo
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Sant' EDMONDO RICH   Arcivescovo di Canterbury
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Sant' OTMARO DI SAN GALLO   Abate
689 - 16 novembre 759
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Santi ELPIDIO, MARCELLO, EUSTOCHIO E COMPAGNI   Martiri
Al tempo dell'imperatore Giuliano l'Apostata, dopo aver subito vari tormenti furono condannati al fuoco e martirizzati il 26 settembre. Vennero sepolti in una tomba sul Monte Carmelo. Sono commemorati il 16 novembre....
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Sant’ ANIANO DI ASTI   Vescovo
V secolo
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Sant' AGNESE DI ASSISI   
Assisi 1197 - Assisi 1253
Tra le primissime discepole di santa Chiara, ad Assisi, ci fu la sorella minore Agnese. Aveva appena quindici anni quando nel 1212, a pochi giorni dall'apertura, bussò alla porta del conventino di San Damiano che Francesco aveva designato come casa del second'ordine. La leggenda narra dello scalpore suscitato ad Assisi dalla scelta delle due sorelle. ...
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Beato EDOARDO OSBALDESTON   Martire
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Beato GHERARDO DI SERRADECONTI   Monaco camaldolese
Sec. XIV
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Beato SIMEONE   Abate di Cava
Cava dei Tirreni, † 16 novembre 1140
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Beato GIUSEPPE MARXEN   Sacerdote e martire
Worrigen, Germania, 5 agosto 1906 – Tirana, Albania, 16 novembre 1946
Don Josef Marxen, di nazionalità tedesca, si mise al servizio della Chiesa di Albania, incardinato nella diocesi di Durazzo. Per le sue origini, fu presto visto come un nemico dalla propaganda del regime comunista. Fu arrestato due volte, ma la prima venne liberato grazie all’intervento dei suoi parrocchiani. La seconda volta, invece, venne cond...
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I rosminiani ringraziano Papa Francesco per le tante citazione al beato Rosmini


Da quando è stato eletto, papa Francesco, nelle sue omelie a Casa Santa Marta, ha più volte ricordato la figura del beato Antonio Rosmini come quella di un profeta, testimone e maestro di una santità stimolante per i nostri tempi. A segnalarlo in un articolo con soddisfazione e gratitudine sono i padri Rosminiani nell'ultimo numero uscito l'11 Novembre del bollettino mensile Charitas . Nel pezzo viene riferita l'ultima citazione su Rosmini da parte del Papa avvenuta il 21 settembre, festa dell’apostolo ed evangelista san Matteo. “Nell’omelia – si legge nell'articolo - il Papa tocca tre momenti della conversione di Matteo. Il terzo momento è quello dello scandalo da parte di Scribi, Dottori e Farisei. Essi non capivano lo strano comportamento di Gesù, che a loro parere infrangeva la legge, unica tavola alla quale stavano saldamente attaccati. Il loro errore stava nel tenere separata la legge dal primo comandamento dell’amore: "credevano che la salvezza venisse da loro stessi. Si sentivano sicuri». In altre parole: non capivano che è l’amore di Dio a salvarci e non i nostri sacrifici conformi alla legge. È a questo punto, che il Papa evoca Rosmini. Lo associa ad altri santi della storia della Chiesa, come Giovanna d’Arco e Teresa d’Avila, i quali, per aver seguito Gesù sulla strada dell’amore, dovettero affrontare a loro spese la diffidenza degli uomini di Chiesa”. Questi ultimi in sintesi si scandalizzavano del cuore grande di tali santi, cuore colmo di misericordia verso coloro che Rosmini chiamava i lontani; persone che, come dice ancora Rosmini, nella loro ansia amorosa di abbracciare tutte le anime sapevano «amare in grande». “Nell’osservare come il Papa, quando cita Rosmini, lo associa a santi dalla portata storica universale, la cui testimonianza continua a splendere e stimolare sopra il succedersi delle culture dei tempi e dei territori – dice il direttore di Charitas padre Umberto Muratore - ci conforta il pensare che pure questo Beato avrà tanto da offrire anche alle generazioni future. Nostro compito è quello di farlo incontrare con le anime: saranno poi le anime stesse a percepire direttamente il profumo evangelico della sua scuola di vita e di pensiero”.
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19 Novembre 2017 XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) Foglietto, Letture e Salmo

19 Novembre 2017 XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde


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La parabola dei talenti parla della venuta di Gesù per il giudizio universale. Quando ritornerà, egli esigerà di sapere da noi come abbiamo usato il nostro tempo, cosa abbiamo fatto della nostra vita e dei talenti che abbiamo ricevuto, cioè delle nostre capacità. Il premio per il buon uso sarà la partecipazione alla gioia del Signore, cioè al banchetto eterno. La parabola racchiude un insegnamento fondamentale: Dio non misurerà né conterà i nostri acquisti, le nostre realizzazioni. Non ci chiederà se abbiamo compiuto delle prodezze ammirate dal mondo, perché ciò non dipende da noi, ma è in parte condizionato dai talenti che abbiamo ricevuto. Vengono tenute in conto soltanto la fedeltà, l’assiduità e la carità con le quali noi avremo fatto fronte ai nostri doveri, anche se i più umili e i più ordinari. Il terzo servitore, “malvagio e infingardo” ha una falsa immagine del padrone (di Dio). Il peggio è che non lo ama. La paura nei confronti del padrone l’ha paralizzato ed ha agito in modo maldestro, senza assumersi nessun rischio. Così ha sotterrato il suo talento. Dio si aspetta da noi una risposta gioiosa, un impegno che proviene dall’amore e dalla nostra prontezza ad assumere rischi e ad affrontare difficoltà. I talenti possono significare le capacità naturali, i doni e i carismi ricevuti dallo Spirito Santo, ma anche il Vangelo, la rivelazione, e la salvezza che Cristo ha trasmesso alla Chiesa. Tutti i credenti hanno il dovere di ritrasmettere questi doni, a parole e a fatti.