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Tra le meraviglie dell'Umbria. Sulle orme di Francesco



Un libro illustrato del Touring illustra il Cammino sulle tracce del Santo. Tra foreste secolari, colline coperte di ulivi e città raccolte sui Colli. L'itinerario, e l'opera, nella sintesi dell'autore
Foreste secolari, colline coperte di olivi, rupi aspre e selvagge, città raccolte sui colli. L’Umbria di oggi non è molto diversa dalla terra dove, esattamente otto secoli fa, si mossero i passi di Francesco. Circa 15 anni fa, grazie alla passione e al lavoro di appassionati dei cammini e della regione Umbria, è nata la Via di Francesco: un percorso che, in 22 tappe, collega il santuario della Verna a Roma, toccando tutti i luoghi fondamentali della storia francescana. Da Sansepolcro a Gubbio, da Assisi a Trevi, Spoleto e ai monasteri della valle di Rieti, questo viaggio di più di 430 chilometri attraversa paesaggi molto diversi, che portano dal silenzio delle foreste dell’appennino al mare di ulivi argentati della Valle Umbra, fino ai piedi delle rocce del Terminillo e ai dolci colli della Sabina. Lungo la via, s’incontrano eremi, alberi monumentali, monasteri, chiesette e castelli diruti dove la suggestione della predicazione, o dell’isolamento del patrono d’Italia sembrano essere ancora oggi ben presenti e forti nell’aria, nel rumore dell’acqua che scorre, nel canto degli uccelli. Chi ha percorso il ben più celebre Cammino di Santiago qui si troverà certamente a casa, anche se va detto che la Via di Francesco è a tratti decisamente più faticosa dello storico itinerario spagnolo a causa dei dislivelli molto più accentuati e dei saliscendi necessari per muoversi attraverso le colline umbre.

Comunque, se affrontato con un certo allenamento, la giusta tranquillità e un’attrezzatura adeguata, la via di Francesco è un itinerario ragionevole e alla portata di chiunque abbia una certa dimestichezza con il camminare nella natura. In caso di stanchezza o problemi fisici, va ricordato che è facile spezzare il tragitto oppure concedersi un giorno di sosta in più, per poi avere la possibilità di riprendere il cammino con rinnovata lena ed entusiasmo. Questo percorso non presenta difficoltà particolari né problemi di segnaletica (anche se va detto che il tratto tra Rieti e Roma è decisamente meno segnalato e curato rispetto alle tappe umbre e laziali precedenti, anche se la situazione sta migliorando) e basta un po’ di attenzione per riuscire, giorno dopo giorno, a raggiungere tranquillamente la meta prefissata. L’importante, come sempre accade lungo cammini di questa lunghezza e di pari impegno, è dosare le forze e lasciare a casa la fretta: la lentezza e la costanza saranno certamente le due qualità che la via richiederà al camminatore. Come per i cammini più antichi e strutturati, anche su questo percorso esiste una Credenziale, cioè una specie di “passaporto” su cui il camminatore/pellegrino potrà far mettere un timbro ogni sera, come testimonianza del viaggio compiuto, per poi ricevere, una volta ad Assisi oppure a Roma, il Testimonium, cioè l’attestato ufficiale che certifica in latino il viaggio compiuto.
 
Dalla nascita di questo itinerario a oggi molte cose sono cambiate tra le valli, i borghi e i colli della Toscana, dell’Umbria e del Lazio. La rete di accoglienza – che può essere “povera” per chi si accontenta di un letto a castello in una foresteria oppure più normalmente turistica tra alberghi, bed & breakfast o agriturismi – si è estesa sempre più. Così come la possibilità di fare la spesa, riposarsi con uno spuntino o sedersi alla tavola di una trattoria sul far della sera. I numeri e le statistiche di quest’ultimo anno fotografano infatti una situazione in rapida evoluzione: nel Sacro Convento di Assisi più di 7.000 camminatori hanno ritirato negli ultimi mesi il loro Testimonium e quindi, se sommiamo a questi anche tutti i pellegrini diretti a Roma, non è azzardato parlare di circa 15.000 presenze sulla via. Un numero non da poco, in grado di cambiare decisamente la vita dei più piccoli tra i borghi attraversati dall’itinerario francescano, e di rendere familiari a tutti le figure dei camminatori che, sul far della sera, passeggiano nei centri storici con i loro sandali e le facce scottate dal sole. Da notare anche la notevole presenza di camminatori stranieri: americani, tedeschi, brasiliani, francesi e inglesi costituiscono una parte importante del flusso di pellegrini, grazie anche alla presenza sul mercato di guide escursionistiche in inglese e tedesco. I tratti più battuti dell’itinerario sono certamente le tappe da Gubbio a Valfabbrica e da qui ad Assisi, che si raggiunge attraversando il maestoso bosco gestito dal FAI ai piedi della basilica, poi la salita verso l’Eremo delle Carceri e la lunga camminata sulle pendici del monte Subasio, che conduce a Spello e a Trevi. Senza dimenticare il percorso ad anello che, nella valle del Velino e a due passi da Rieti, congiunge in due o tre giorni di cammino i conventi francescani di Fonte Colombo, Greccio, Poggio Bustone e La Foresta.


Le stagioni più adatte a una camminata di questo tipo sono la primavera e l’inizio dell’autunno, già che in estate il caldo può rendere faticoso il viaggio e l’inverno porta il freddo e spesso la neve alle quote più elevate. Non bisogna sottovalutare un cammino di questa portata: l’attrezzatura di chi si mette in viaggio dovrà essere adeguata, con scarpe da trekking, un buono zaino, giacche in pile e in goretex contro il maltempo, bastoncini telescopici da trekking per chi è abituato ad utilizzarli. E soprattutto con un po’ di allenamento, perché trovarsi a camminare 5 o 6 ore al giorno, per un periodo abbastanza lungo, sarà certamente faticoso e richiederà all’organismo uno sforzo di adattamento a un ritmo di vita particolare e inconsueto. Sulla Via di Francesco sono state pubblicate diverse guide, tra cui “La Via di Francesco” di Gianluigi Bettin e Paolo Giulietti (ed. San Paolo), “Di qui passò Francesco” di Angela Serracchioli (ed. Terre di Mezzo) e il taccuino/guida dedicato per camminatori alla via dal Touring Club Italiano. Molte le informazioni utili che si possono trovare in rete sul sito www.viadifrancesco.it, mentre www.francescosways.eu offre una serie di possibilità di alloggio, pacchetti organizzati di diversa durata o il servizio di trasporto dei bagagli da un punto tappa al seguente.
 
Libro illustrato. La Via di Francesco, di Fabrizio Ardito ed edito da Touring, è un volume fotografico dedicato al cammino francescano e alle sue varianti in Toscana, Umbria e Lazio. Il libro è stato realizzato in collaborazione con la Regione Umbria e Sviluppumbria, è in libreria dal 15 ottobre. Pag. 160, 29,90 euro.

Repubblica Viaggi