Calvario la festa patronale del Santissimo Crocefisso

Giornata di festa al Calvario il 17 Settembre 2017 per la tradizionale festa patronale del Santuario del SS. Crocifisso. Alle 10.45 si è svolta la messa solenne nel Santuario del Santissimo Crocifisso e la professione perpetua degli scolastici rosminiani Davide Busoni e Ludovico Gadaleta. La messa è stata animata dalla Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario.  Alle 12.30 si è tenuto il pranzo seguito alle 14 dal concerto sul Piazzale delle Cappelle offerto dal Civico Corpo Musicale di Domodossola. Alle 14.30 i vespri solenni, processione e benedizione della città con la reliquia della s. Croce dal “Belvedere” del castello. A seguire: incanto delle offerte sul Piazzale delle Cappelle, spettacolo teatrale con il coinvolgimento di bambini e ragazzi, offerto dall’Associazione “PETRA”  e merenda per tutti presso il Circolo ACLI S. Croce. Alle 17.30 la messa nel santuario e alle 21 il concerto in Sala Bozzetti di Gerardo Gennari al pianoforte.  
La festa è stata realizzata in collaborazione con: Parrocchia del S. Cuore di Gesù e di S. Quirico, Oratorio di Calice, Gruppo Feste di Calice, Centro di Spiritualità Rosminiana, Riserva Naturale Speciale del S. Monte Calvario, Cappella Musicale del S. Monte Calvario, Circolo ACLI S. Croce, A.N.A. Gruppo di Calice, A.I.B. di Domodossola, Ascritti Rosminiani, Volontari del S. Monte Calvario, Gruppo “Le Primule di Calice”, Gruppo Arsciol di Vagna, Gruppo Folk Città di Domodossola, Civico Corpo Musicale di Domodossola, Associazione Petra.

Benedetta la nuova chiesa di Gabi Valle

Tantissima gente il 10 Settembre 2017 a Gabi Valle per l'inaugurazione e la benedizione della nuova chiesetta in legno sorta in sostituzione di un edificio ormai fatiscente.  La messa è stata presieduta dal vicario territoriale don Vincenzo Barone e concelebrata dai padri Rosminiani don Pierluigi Giroli e dal padre generale dei Rosminiani don Vito Nardin. Alla messa erano presenti anche il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi, il presidente del consiglio Carlo Valentini, l'assessore ai lavori pubblici Franco Falciola e la consigliera Gabriella Giacomello. Durante la cerimonia è stata rinnovata anche la dedicazione della chiesa a Maria Santissima Madre di Dio.  Padre Pierluigi Giroli ha ringraziato per il contributo le diverse associazioni, i gruppi che sono particolarmente legati alla chiesetta e il Comune. “Si potrebbe mettere ad ogni pezzo di legno ad ogni piastrella il nome di una persona- ha detto Padre Giroli – essendo questa chiesa il frutto di tante persone che ci hanno messo il cuore”.   Don Vincenzo Barone ha sottolineato l'importanza della chiesa che non è costituita solo dai muri ma anche dalla comunità dei fedeli ed infine ha indicato  Maria come modello perfetto per la vita cristiana. Dopo la messa animata dalla corale di Calice è seguito l'incanto delle offerte, l'aperitivo preparato dal gruppo alpini di Calice e dall'Avis e il pranzo.   
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Papa Francesco cita il Beato Rosmini


“Sentirsi peccatori è la prima condizione per ricevere lo sguardo di misericordia di Gesù”. Lo ha ricordato il Papa nelle sue meditazioni mattutine condivise nel corso della messa celebrata presso Casa Santa Marta. Il pontefice, inoltre, ha messo in guardia i fedeli presenti alla celebrazione, e i cristiani più in generale, a “non rimanere chiusi nella gabbia dei sacrifici e dei precetti” poiché, ha sottolineato, “solo Gesù ci salva”. Pertanto, nella continua ricerca di Gesù, il primo passo di ogni uomo e ogni donna è proprio il saper riconoscere i propri peccati: questo il punto di partenza per una conversione individuale e comunitaria. Poi, la riflessione sugli scandali dei nostri giorni, presenti – ha rammentato Bergoglio – anche nella Chiesa.
Il Papa ripercorrendo l’episodio evangelico della conversione di san Matteo, ha ricordato la guarigione del paralitico avvenuta per mano di Gesù e il suo incontro con Matteo, seduto al banco delle imposte. “Faceva pagare le tasse al popolo di Israele per darle, poi, ai romani e per questo era disprezzato, considerato un traditore della Patria”, ha detto Francesco “Gesù lo guardò, gli disse: ‘Seguimi’. E lui si alzò e lo seguì, come narra il Vangelo odierno. Da una parte, lo sguardo di San Matteo, uno sguardo sfiduciato: guardava ‘di lato’, ‘con un occhio Dio’, ‘con l’altro il denaro’, ‘aggrappato ai soldi come lo dipinse il Caravaggio’, e anche con uno sguardo scontroso. Dall’altra, lo sguardo misericordioso di Gesù che – ha ricordato il Pontefcie – lo ha guardato con tanto amore. La resistenza di quell’uomo che voleva i soldi, “cade”: si alzò e lo seguì. È la lotta fra la misericordia e il peccato”. Per il Papa, dunque, l’amore di Gesù è potuto entrare nel cuore di quell’uomo perché “sapeva di essere peccatore”, sapeva di “non essere ben voluto da nessuno”, anche disprezzato. E proprio “quella coscienza di peccatore aprì la porta alla misericordia di Gesù”. Quindi, “lasciò tutto e se ne andò”. Questo è l’incontro fra il peccatore e Gesù.
Francesco, quindi, ha esortato i fedeli a riconoscersi peccatori, non in astratto ma con “peccati concreti”, ha detto. “Lasciamoci guardare da Gesù con quello sguardo misericordioso pieno di amore”, ha proseguito soffermandosi poi gli scandali del nostro presente. “Ce ne sono tanti, tanti – ha riflettuto – e sempre, anche nella Chiesa oggi. Dicono: ‘No, non si può, è tutto chiaro, è tutto, no, no … Sono peccatori quelli, dobbiamo allontanarli’. Anche tanti santi sono stati perseguitati o sospettati. Pensiamo a Santa Giovanna D’Arco, mandata al rogo, perché pensavano fosse una strega e condannata. Una santa! Pensate a Santa Teresa, sospettata di eresia, pensate al Beato Rosmini. ‘Misericordia, Io voglio, e non sacrifici’. E la porta per incontrare Gesù è riconoscersi come siamo, la verità. Peccatori. E Lui viene, e ci incontriamo. È tanto bello incontrare Gesù!”.