Si svolgerà nella Sala degli Specchi di Palazzo Rosmini, Casa Natale di Antonio Rosmini, dal 18-25 marzo 2017
E' stato presentato oggi a Rovereto, nella Sala degli Specchi di Palazzo Rosmini, Casa Natale del filosofo Antonio Rosmini, il Rosmini Day 2017 che si terrà dal 18-25 marzo 2017 a Rovereto.
Ad illustrare il programma e le finalità dell’edizione 2017 - che rispetto alla prima del 2016 si sviluppa su un’intera settimana e diventa «Giornate con Rosmini» - erano presenti la Vicesindaco di Rovereto Cristina Azzolini, Paolo Marangon vice-direttore del Centro Rosmini e coordinatore generale del Rosmini Day, Patricia Salomoni (che con lo stesso Marangon e con Carlo Brentari è nel team dei Responsabili scientifici e organizzativi), padre Mario Pangallo, direttore della Biblioteca Rosminiana, Fabrizio Rasera presidente dell'Accademia degli Agiati, Chiara Tamanini per l'IPRASE.
«Rosmini Day» propone una serie di manifestazioni in occasione dell’anniversario della nascita del grande pensatore roveretano, con il duplice obiettivo di favorire una accostamento semplice e interessante alla vita di Rosmini e insieme di conoscere meglio la sua nobile famiglia, che esercitò un ruolo significativo in ambito economico e culturale tra la metà del Settecento e la prima metà dell’Ottocento, il secolo d’oro che cambiò il volto sociale e urbanistico della città.
La vicensindaco e assessore all'Istruzione Cristina Azzolini ha ricordato che i destinatari dell’iniziativa sono anzitutto gli abitanti della città.
«Pur nella diversità delle loro provenienze e nella varietà dei loro orientamenti religiosi e culturali per tutti Antonio Rosmini, pensatore di respiro universale e di fama mondiale, può costituire un punto di riferimento comune. Questo evento risponde al bisogno di conoscere e capire per affrontare il presente e costruire un mondo migliore» ha detto l'assessora Azzolini sottolineando che questo servizio di ricerca a favore di tutti, non si potrebbe fare se non ci fossero queste sinergie tra chi promuove, le scuole e gli enti che in questa seconda edizione sono più numerosi.
«Un coinvolgimento significativo perché si rivolge a tutti e si avvale della collaborazione di tanti» ha concluso Azzolini.
Paolo Marangon, vice-direttore del Centro Rosmini – Università di Trento e coordinatore generale dell'evento ha sottolineato il duplice obiettivo del «Rosmini Day».
«Rovereto è una città ormai segnata, come molte altre, dalla grande diversità etnica, culturale e religiosa dei suoi abitanti: in un contesto generale di grandi cambiamenti, che producono spesso incertezza e disorientamento, ritengo che la figura e l’eredità di Antonio Rosmini, pensatore di respiro universale e di fama internazionale, possano costituire per tutti un punto di riferimento comune, una radice culturale di questo territorio che continua ad alimentare l’identità e il senso di appartenenza alla città e al Trentino.»
Alle conferenze il compito di dare adeguata divulgazione alla figura del filosofo che – ha detto ancora il prof. Marangon – è certamente il più grande pensatore che il Trentino abbia avuto da sempre.
Ci sarà una conferenza inaugurale (20 marzo 2017) a cura del direttore del Centro Studi Rosmini dell'università di Trento, prof. Fulvio Di Giorgi e una lectio magistralis finale tenuta da Kurt Appel (25 marzo) su un tema di grande attualità: la riforma della Chiesa tra Rosmini e Papa Francesco.
Padre Mario Pangallo della Biblioteca Rosminiana ha evidenziato che non a caso si inizierà con una mostra d'arte a cura degli artisti UCAI.
«Non si può pensare a Rosmini senza la città di Rovereto, habitat che lungo i secoli è andato formandosi e costruendosi. Poichè l'arte ingloba in sé la realtà umana nella sua pienezza, ecco l'incipit con l'arte di essere e l'arte di amare.»
Il cuore del «Rosmini Day» è costituito da due itinerari – uno dedicato all’illustre Roveretano, l’altro a suo zio Ambrogio – che consentiranno di visitare i luoghi rosminiani della città con l’aiuto di studiosi e storici dell’arte. Entrambi partiranno dalla Casa natale, luogo di intensa fede e di ampia cultura, con i suoi preziosi mobili d’antiquariato, la sua collezione di opere d’arte e la sua straordinaria biblioteca storica, frutto della grandissima passione che accomunò Antonio allo zio Ambrogio, pittore e architetto al quale la città deve la progettazione di alcuni storici palazzi che tuttora abbelliscono Corso Bettini.
«Seguiremo tappe che ripercorrono l'azione apostolica di Rosmini sacerdote improntata alla giustizia e carità, principi inscindibili» ha sottolineato Patricia Salomoni del Comitato Scientifico che ha ricordato come in Santa Maria gli fu conferito il diaconato e nel chiostro della chiesa ci siano lapide sepolcrali della famiglia presente fin dal 1500 in città.
Una delle tappe sarà l'Ospedale di Rovereto per sottolineare il ruolo che il prete-filosofo ebbe nel caldeggiarne uno nuovo, sottolineando le carenze di quello attivo al suo tempo.
Iprase ha ricordato - per voce della professoressa Chiara Tamanini - che l'Aula Magna dove oggi ha sede l'istituto, arrivato a Rovereto a seguito dell'Accordo Pat-Comune, c'è un busto ripristinato al suo posto originale.
Nella sede delle ex-scuole Damiano Chiesa ci sarà la mostra degli studenti delle scuole superiori che l’anno scorso hanno partecipato al concorso «Il mio Rosmini».
Durante le giornate Rosminiane anche un omaggio al poeta Clemente Rebora con la presentazione degli scritti di uno dei più insigni poeti del Novecento, il rosminiano Clemente Rebora, vissuto per alcuni anni a Rovereto. L'iniziativa è curata dall'Accademia degli Agiati.
Tra gli eventi anche un concerto nella splendida chiesetta di S. Osvaldo, progettata da Ambrogio Rosmini.
Infine una segnalazione da parte di Padre Mario Pangallo.
«Rovereto non ha ancora provveduto a stabilire una giornata di commemorazione nel dies-natalis. Si provvede da quest'anno con una messa che sarà celebrata nella Chiesa di Loreto, domenica 26 marzo. Una celebrazione commemorativa mancava: se la filosofia cerca la verità, la religione cattolica rappresenta la verità di Dio, quindi una celebrazione servirebbe a ricordare la centralità del lavoro di Rosmini sulla Verità» ha detto padre Pangallo che ha ricordato anche il rito del 1 luglio (data della morte) che si tiene in Santa Maria (che ha però valore parrocchiale).
Enti promotori del Rosmini Day sono Comune di Rovereto, Centro di Studi e Ricerche «Antonio Rosmini» (Dipartimento di Lettere e Filosofia - Università degli Studi di Trento), Biblioteca Rosminiana, Accademia degli Agiati in collaborazione con Iprase del Trentino, Unione Cattolica Artisti Italiani, Scuole Musicali «Riccardo Zandonai» e «Jan Novak», il Dipartimento di Scienze Cognitive - Università di Trento, Ospedale civile «S. Maria del Carmine», Parrocchie di S. Marco e S. Maria.
Informazioni utili: le visite guidate sono gratuite ma su prenotazione obbligatoria da comunicare entro mercoledì 22 ore 12.
Sono disponibili 40 posti per ciascun itinerario, occorre però chiamare il nr. 0464/452368 o via mail all'indirizzo cultura@comune.rovereto.tn.it
fonte: ladigetto.it
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Visita a sorpresa di Vittorio Sgarbi al Centro internazionale di studi rosminiani a Stresa
Visita a sorpresa del critico d’arte Vittorio Sgarbi ieri sera al Centro internazionale di studi rosminiani a Stresa. Sgarbi, a Stresa per vedere Villa Pallavicino, con una telefonata al sindaco Giuseppe Bottini ha chiesto di poter entrare al Centro studi. Ad accoglierlo, oltre al primo cittadino, il direttore padre Umberto Muratore. «Rosminiano anch’io, provvidenza permettendo» ha scritto Sgarbi sul registro degli ospiti conservato nella camera di Rosmini, dove il filosofo (beato dal 2007) è morto il 1° luglio 1855. Il critico d’arte ha visitato anche il collegio e la tomba di Antonio Rosmini.
lastampa.it
Domo: i Solisti della Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario in concerto, domenica 12 marzo, alle 18
La Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario e l’Istituto della Carità, nell’ambito della stagione concertistica 2017, propongono il concerto che si terrà domenica 12 marzo, alle 18, nell’Oratorio domestico dell’Addolorata (ingresso dal Santuario del SS. Crocifisso) al Sacro Monte Calvario di Domodossola e che vedrà impegnati, i Solisti della Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario nell’esecuzione del Concerto in La min. per violino e archi BWV 1041 di J. S. Bach, del Concerto in Sol magg. per viola e archi di A. Rosetti, del Concerto in Sol magg. per flauto e archi di G.B. Pergolesi e del Concerto Nr. 1 in Do per violoncello e archi, Hob.VIIb:1 di F.J. Haydn.
Il concerto è reso possibile grazie alla sensibilità dell’Assessorato alla Cultura della Città di Domodossola, della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario, dell’Istituto della Carità – PP. Rosminiani, con il sostegno prezioso della Fondazione CRT.
fonte: vcoazzurratv.it
Rosminiani / Valderice: intitolata a don Gaetano Gigli la piazza
MARTEDì 28 FEBBRAIO si è tenuta l’intitolazione della piazza antistante la parrocchia della frazione di Fico a don Gaetano Gigli, parroco rosminiano che dopo un periodo con don Riboldi tra i terremotati a Santa Ninfa fu nominato dal vescovo Ricceri parroco della parrocchia Sant’Antonio a Fico per 5 anni dove ha lasciato un ricordo indelebile tra i fedeli che si sono fatti promotori della richiesta d’intitolazione al sindaco di Valderice.
Di seguito anche la biografia predisposta dal Comitato promotore della richiesta.
BIOGRAFIA E BREVE MOTIVAZIONE DELLA RICHIESTA
Gaetano Gigli nasce a Roma il 2 Gennaio 1939 da Enzo e Anna Maria Faraoni, dopo la scuola dell’obbligo si iscrive al liceo classico e successivamente alla facoltà di Medicina dell’Università di Roma, dove a 23 anni si laurea in Medicina e Chirurgia. Qualche anno prima della laure era sorta in Lui la vocazione al sacerdozio e alla vita religiosa avendo approfondito gli studi su Antonio Rosmini e di comune accordo con i suoi genitori e con il proposito Generale del tempo decide di completare gli studi di medicina. Una volta terminati gli studi dopo due mesi è già a Domodossola al noviziato rosminiano.
Emette i primi voti nell’Agosto del 1965 e nel settembre del 1966 è studente di teologia a Roma . Emette i voti perpetui al Calvario di Domodossola il 26 Agosto 1968 e viene ordinato sacerdote a Roma il 7 Marzo 1970. Dal settembre di quell’anno e fino a settembre del 1971 è padre spirituale al Collegio Rosminiano di Domodossola. Nel settembre del 1971 viene inviato come prete assistente nella comunità rosminiana di S. Ninfa nella diocesi di Mazara del Vallo; parroco e superiore religioso di quella comunità era a quel tempo don Antinio Riboldi, poi vescovo di Acerra. Rimane a S. Ninfa fino al settembre del 1974 quando il superiore provinciale del tempo lo manda come superiore della comunità di Valderice, e il vescovo di Trapani mons. Ricceri lo nomina parroco della parrocchia S. Antonio di Padova.
Don Gaetano avvia però una collaborazione molto attiva con gli altri confratelli delle parrocchie di S. Marco e Crocevie . Non manca la collaborazione con le altre parrocchie di Valderice in modo particolare con Cristo Re e il parroco del tempo Mons. Sanclemente. Nello stesso periodo è anche insieme a Mons. Puma e Mons. Aguanno Vicario episcopale per la celebrazione del congresso Eucaristico Diocesano.
Nel periodo che va dal settembre del 1974 al settembre del 1981 è stato anche professore di religione presso il liceo scientifico Vincenzo Fardella di Trapani, suscitando negli studenti un profondo amore per la cultura, la vita spirituale e sociale del tempo.
Dal settembre del 1979 e fino al settembre del 1981 è stato superiore e parroco della parrocchia S. Giuseppe alle fontanelle in Erice C.S. .
Nel settembre del 1981 il proposito generale dei rosminiani lo volle come superiore regionale del Venezuela e nel marzo del 1986 Maestro dei novizi ad El Alto de Escuque a causa di una grande richiesta di giovani di entrare al noviziato. Nel settembre del 1995 è rettore al collegio internazionale rosminiano di Porta Latina a Roma e nel settembre del 1997 è Vicario della carità intellettuale nella Curia Generalizia dell’Istituto della Carità.
Dal 2001 cominciò quella malattia che con il passare del tempo lo porto dapprima a sacerdote assistente nella parrocchia dello Spirito Santo a Roma e nel Maggio del 2005 a Stresa nella casa di accoglienza.
Ricoverato a Torino all’ospedale Martini il 9 Febbraio del 2007 vi morì il 28 febbraio a pochi giorni di distanza.
Don Gaetano è sepolto nella cappella detta del paradiso al Sacro monte Calvario di Domodossola.
fonte: lagazzettatrapanese.it
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