Proviamo a usare tre aggettivi come filtro per leggere la Parola di oggi e vedere la straordinaria misericordia di Dio all'opera

La misericordia compassione - RomaSette
San Paolo oggi ci apre il cuore e ci parla, come in altri passi delle sue lettere, di come il Signore gli abbia usato misericordia, dandogli fiducia nonostante fosse stato “un bestemmiatore, un persecutore e un violento”. Proviamo quindi a usare questi tre aggettivi come filtro per leggere anche il Vangelo e la prima lettura e vedere come la straordinaria misericordia di Dio ricopra e assolva creativamente la bestemmia, la persecuzione e la violenza di tutti quei figli che si comportano così, nonostante la tenerezza del Padre.
Nella prima lettura, infatti, quando il popolo costruisce il vitello d’oro, mentre Mosè è assente sul monte per ascoltare Dio, comincia lo spazio della sua bestemmia piena; non esiteranno infatti a dire al loro idolo: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”. Ecco la bestemmia più pesante: scambiare Dio per chi non lo è, e proclamarlo tale! Violenza e persecuzione, dunque, come atteggiamenti conseguenti al modo di essere di quel popolo che, pur salvato dall’Egitto, dimentica come un ingrato il bene ricevuto e “violentemente” si organizza il proprio benessere, perseguitando Mosè, l’unica figura che continua a intercedere per loro anche quando scoppia l’ira di Dio.
Perché il volto di Mosè è sempre quello di un grande, grandissimo amico di Dio, che sa sciogliersi i sandali davanti al roveto della Sua luce e parlare con Lui a viso scoperto come unico a cui è concesso. E quindi che sia “l’amico di Dio” a perorare ancora la salvezza per il popolo ingrato è di nuovo dono di Dio Padre, fonte di misericordia. Un Padre che accetterà la perorazione di quel figlio per gli altri figli e, in seguito, manderà il Figlio Primogenito per salvare fino all’ultimo uomo e donna di ogni tempo. Forse ogni tanto potremmo guardarci intorno anche noi, per riconoscere la perorazione di qualche grande amico di Dio: potremmo infatti trovarlo pure molto vicino.
Nel Vangelo, poi, la misericordia di Dio si sbizzarrisce ancor di più nei tre esempi bellissimi che ci porta Gesù. La pecora smarrita: perché si è smarrita? Quale storia di bestemmia, violenza e volontà di perseguitare il bene del suo pastore l’ha condotta così lontana dai suoi pascoli sicuri e noti? Forse è stata solo disattenta e distratta, come spesso capita a noi quando “bestemmiamo”, osannando con ostinazione un male evidente. Eppure c’è una violenza anche nel continuare a volersi “smarrire” per una volontà caparbia, quando ancora si avrebbe la possibilità di ritornare al proprio pascolo, anche se con fatica. La risposta del pastore però non cambia: disposto ad abbandonare, e anche perdere, le altre novantanove, ci garantirà il viaggio di ritorno al sicuro sulle sue spalle come un eroe trionfante, invece che come una pecora stolta.
Anche la moneta impolverata e tanto cercata nella fatica notturna di illuminare la casa, vale per quella donna la gioia di chiamare le amiche perché la vedano ritrovata. Quanti di noi, invece, l’avrebbero lasciata persa, magari bestemmiandola e “violentemente” sostituendola ad ogni costo?
Infine la grande parabola del ritrovamento del figlio peccatore vede bestemmia e violenta persecuzione in entrambi i fratelli, forse più nel secondo, tanto ligio e bravo, che nel primo, empio e trasgressore. Bestemmia il famoso “figliol prodigo” quando se ne va di casa e si stanca del padre e di quel benessere che ha fin da bambino. Vuole provare la trasgressione di una vita diversa e si ritrova a vivere la violenza agita e subita di una vita sbagliata che lo porta al nuovo desiderio di casa.
Ma ancor più bestemmiatore, ritengo, è il figlio maggiore, che mugugna tra sé per la rabbia contro il padre e il fratello, per quella festa di gioia per lui tanto assurda e colpevole… perché dare un premio a chi se ne va con le prostitute? Violento nella sua profonda indignazione verso il padre, accusandolo di non avergli mai dato nulla per fare una festa che non aveva mai osato chiedere. Rimasto in una persecuzione quotidiana verso un uomo che non aveva mai capito nella sua profonda bontà, nutrendo verso di lui giudizi cattivi di mancata attenzione e ora di invidia cocente verso un fratello per lui così ingiusto.
Su tutti, però, la misericordia di un padre che non sembra neppure dormire per aspettare il figlio sui balconi della casa, perché quando è ancora lontano già inizia a pensare e a preparare la festa del perdono pieno per lui. Ancora misericordia sullo sdegno insoddisfatto di un figlio che tristemente non aveva mai capito che per lui avrebbe potuto essere festa tutti i giorni, se solo lo avesse chiesto… E anche verso di lui parole come un balsamo, che vuole lenire ogni ferita di miseria: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo…”, ricordando però che c’è sempre una festa in più che si può fare, allargando quella misura scossa e ben pigiata che sarà riversata comunque nel grembo insoddisfatto di ogni nostra bestemmia verso l’Amore incompreso.
vinonuovo.it 

Santo del Giorno SABATO 10 SETTEMBRE 2022 San Nicola da Tolentino

 


Dal Martirologio

A Tolentino nelle Marche, san Nicola, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, che, dedito a una severa astinenza e assiduo nella preghiera, fu severo con se stesso, ma clemente con gli altri, e spesso imponeva a sé le penitenze altrui.

Altri Santi

Sant'Agabio, vescovo; beato Oglerio, abate.

10 SETTEMBRE 2022 Messa del Giorno SABATO DELLA XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)


Colore Liturgico Verde

Antifona

Tu sei giusto, o Signore, e retto nei tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 118,137.124)

Colletta

O Padre, che ci hai liberati dal peccato
e ci hai donato la dignità di figli adottivi,
guarda con benevolenza la tua famiglia,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Prima Lettura

Noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 10,14-22

Miei cari, state lontani dall’idolatria. Parlo come a persone intelligenti. Giudicate voi stessi quello che dico: il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane. Guardate l’Israele secondo la carne: quelli che mangiano le vittime sacrificali non sono forse in comunione con l’altare?
Che cosa dunque intendo dire? Che la carne sacrificata agli idoli vale qualcosa? O che un idolo vale qualcosa? No, ma dico che quei sacrifici sono offerti ai demòni e non a Dio.
Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui?

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale
Dal Sal 115 (116)

R. A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento.

Che cosa renderò al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore. R.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)

Alleluia.

Vangelo

Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,43-49

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».

Parola del Signore.

Sulle offerte

O Dio, sorgente della vera pietà e della pace,
salga a te nella celebrazione di questi santi misteri
la giusta adorazione per la tua grandezza
e si rafforzino la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.
 

Antifona alla comunione

Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. (Sal 41,2-3)
 
Oppure:

Io sono la luce del mondo;
chi segue me, non camminerà nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita. (Gv 8,12)

Dopo la comunione

O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
alla mensa della parola e del pane di vita,
per questi grandi doni del tuo amato Figlio
aiutaci a progredire costantemente nella fede,
per divenire partecipi della sua vita immortale.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

09 SETTEMBRE 2022 Messa del Giorno

 

VENERDÌ DELLA XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Colore Liturgico Verde

Antifona

Tu sei giusto, o Signore, e retto nei tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 118,137.124)

Colletta

O Padre, che ci hai liberati dal peccato
e ci hai donato la dignità di figli adottivi,
guarda con benevolenza la tua famiglia,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Prima Lettura

Mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 9,16-19.22b-27

Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io.
Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre.
Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale
Dal Sal 83 (84)

R. Quanto sono amabili le tue dimore, Signore!

L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente. R.

Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio. R.

Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore. R.

Perché sole e scudo è il Signore Dio;
il Signore concede grazia e gloria,
non rifiuta il bene
a chi cammina nell’integrità. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità. (Cf. Gv 17,17b.a)

Alleluia.

Vangelo

Può forse un cieco guidare un altro cieco?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,39-42

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

Parola del Signore.

Sulle offerte

O Dio, sorgente della vera pietà e della pace,
salga a te nella celebrazione di questi santi misteri
la giusta adorazione per la tua grandezza
e si rafforzino la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona alla comunione

Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. (Sal 41,2-3)
 
Oppure:

Io sono la luce del mondo;
chi segue me, non camminerà nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita. (Gv 8,12)
 

Dopo la comunione

O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
alla mensa della parola e del pane di vita,
per questi grandi doni del tuo amato Figlio
aiutaci a progredire costantemente nella fede,
per divenire partecipi della sua vita immortale.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Santo del Giorno GIOVEDÌ 08 SETTEMBRE 2022

 


Natività della Beata Vergine Maria

Dal Martirologio

Festa della Natività della Beata Vergine Maria, nata dalla discendenza di Abramo, della tribù di Giuda, della stirpe del re Davide, dalla quale è nato il Figlio di Dio fatto uomo per opera dello Spirito Santo per liberare gli uomini dall’antica schiavitù del peccato.

Altri Santi

Sant'Adriano, martire; san Sergio I, papa; beata Serafina Sforza.

GIOVEDÌ 08 SETTEMBRE 2022 Messa del Giorno NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA – FESTA

 

Colore Liturgico Bianco

Antifona

Celebriamo con gioia la Natività della beata Vergine Maria:
da lei è sorto il sole di giustizia, Cristo, nostro Dio.

Si dice il Gloria.

 

Colletta

Concedi, o Signore, ai tuoi servi il dono della grazia celeste
e poiché la maternità della beata Vergine
ha segnato l’inizio della salvezza,
la festa della sua nascita accresca in noi la pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

 

Prima Lettura

Partorirà colei che deve partorire.

Dal libro del profeta Michèa
Mic 5,1-4a

E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall'antichità,
dai giorni più remoti.
Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d'Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio.
Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra.
Egli stesso sarà la pace!

Parola di Dio.

Oppure:

Quelli che Dio da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 8,28-30

Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno.
Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati.

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale
Dal Sal 12 (13)

R. Gioisco pienamente nel Signore.

Guarda, rispondimi, Signore, mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi. R.

Io nella tua fedeltà ho confidato;
esulterà il mio cuore nella tua salvezza,
canterò al Signore, che mi ha beneficato. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Beata sei tu, o Vergine Maria,
e degna di ogni lode:
da te è nato il sole di giustizia,
Cristo nostro Dio.

Alleluia.
 

Vangelo

Il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,1-16.18-23

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.

Parola del Signore.

Forma breve:
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,18-23

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.

Parola del Signore.

Sulle offerte

Ci soccorra, o Signore,
l’umanità del tuo Figlio unigenito
che nascendo dalla Vergine
non diminuì ma consacrò l’integrità della Madre,
perché, liberandoci dalle nostre colpe,
ti renda gradita la nostra offerta.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
 

Antifona alla comunione

Ecco, la Vergine darà alla luce un Figlio:
egli salverà il suo popolo dai peccati. (Cf. Is 7,14; Mt 1,21)

 

Dopo la comunione

Esulti, o Signore, la tua Chiesa che hai nutrito
di questi santi misteri
nella gioiosa celebrazione della nascita
della beata Vergine Maria,
speranza e aurora di salvezza per il mondo intero.
Per Cristo nostro Signore.

CEI