Antonio Rosmini venne ad abitare al Calvario di Domodossola, in una piccola ed angusta cella, il 19 febbraio del 1828, che in quell’anno era il martedì precedente le “Ceneri”: il giorno successivo, 20 febbraio, iniziò la Quaresima nella preghiera e nel digiuno cercando di comprendere cosa la volontà di Dio volesse da lui, e così diede inizio e fondò l’Istituto della Carità.
I Padri Rosminiani hanno celebrato oggi la Festa della Cella, in ricordo dell'arrivo del Beato, con gli studenti dell'Istituto Antonio Rosmini e dell'Istituto Alberghiero Mellerio Rosmini e con una giornata di visite aperte a tutti. Sulla cella era scritto, ed è ancora, il motto di Geremia: «Bonum est præstolari cum silentio salutare Dei» (È bene attendere nel silenzio la salvezza di Dio) .
Dalla beatificazione di Rosmini – il 18 novembre 2007 – nella piccola stanza è esposta alla venerazione dei fedeli una sua reliquia. Qui il sacerdote e filosofo di Rovereto ha vissuto, a periodi alterni, dal 1828 al 1851 scrivendo anche diverse note sue opere; al Calvario terminò le "Cinque Piaghe della Santa Chiesa".
Al termine della visita in cella oggi i ragazzi hanno assistito alla santa messa nel Santuario del Santissimo Crocifisso.
Altro momento clou in occasione dei festeggiamenti per l'anniversario dell'arrivo del Beato sarà sabato 24 febbraio quando a Domodossola arriverà l'arcivescovo emerito di Torino, il cardinale Severino Poletto. Alle 18 nella chiesa Collegiata presiederà la santa messa.
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