Foglietto Letture Salmo Liturgia Domenica Santissima Trinità

Santissima Trinità (anno B) Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: Bianco
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Il Nuovo Testamento fonda l’universalità della missione nello speciale rapporto che Gesù risorto ha con ogni uomo. Il Vangelo dev’essere annunciato a ogni uomo, perché Gesù è la verità dell’uomo, ha ricevuto dal Padre ogni potere in cielo e in terra, perché ha fatto la volontà del Padre fino alla morte aprendo così per ogni uomo la via verso la pienezza della vita. Di qui le caratteristiche della missione: - la forza che l’anima è lo Spirito Santo che da Gesù risorto viene promesso e trasmesso ai discepoli, come principio della vita nuova, che deve essere annunciata e comunicata a ogni uomo; - il contenuto della missione è la sequela di Cristo, l’obbedienza al Vangelo, l’osservanza dei comandi di Gesù, l’adesione battesimale alla vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, il distacco dalla vita incredula, implorando e accogliendo la remissione dei peccati; - la speranza che sostiene i missionari nelle fatiche e nelle difficoltà è la certezza che Gesù è sempre con loro sino alla fine del mondo (da Partenza da Emmaus, in “Rivista Diocesana Milanese”, sett. 1983, 814-815)


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Diocesi: Trapani, celebrato 50° di ordinazione di due sacerdoti rosminiani con la Messa presieduta dal vescovo Fragnelli

Nella foto: i due sacerdoti per il 50° da papa Francesco

Sabato 5 maggio due sacerdoti rosminiani che per tanti anni hanno prestato il loro servizio pastorale nella diocesi di Trapani hanno festeggiato insieme il 50° di ordinazione presbiterale. La celebrazione giubilare si è tenuta nella parrocchia San Giuseppe alle fontanelle con inizio alle 17.30 ed è stata  presieduta dal vescovo Pietro Maria Fragnelli.

 Si tratta di don Tarcisio De Tomasi, 80 anni, originario di Gallarate (Varese) e di don Mario Natale, 78 anni, di Vibo Valentia. Entrambi sono stati ordinati a San Giovanni in Laterano, a Roma, il 30 marzo 1968. Nel corso di questi anni hanno svolto diversi servizi di responsabilità nell’Istituto della Carità fondato dal beato “Antonio Rosmini”. Don Tarcisio è stato maestro dei novizi, parroco a Milano e a Roma e più volte ha esercitato il suo ministero a Trapani dove attualmente è parroco in solido. Don Mario è stato padre provinciale, insegnante di Sacra Scrittura, parroco a Trapani e a Valderice. attualmente è tettore del Collegio internazionale Antonio Rosmini di Roma dove si occupa della formazione dei candidati al sacerdozio.
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Antonio Rosmini e Chiara Lubich

Un convegno a Rovereto per gettar luce sulle radici comuni e sulle intersezioni storiche, finora sconosciute, delle due grandi personalità religiose trentine
Antonio Rosmini e Chiara Lubich
Antonio Rosmini, teologo, filosofo e sacerdote, proclamato beato dalla Chiesa Cattolica nel 2007, è nato a Rovereto nel 1797 e morto a Stresa nel 1855. Chiara Lubich, fondatrice e prima presidente del Movimento dei Focolari, è nata a Trento quasi settant’anni dopo, nel 1920, ed è morta a Rocca di Papa nel 2008. Sono senza dubbio tra le più grandi personalità religiose che il Trentino ha donato al mondo, ma a prima vista non sembrano avere nulla in comune se non la fede e la terra natale.
Eppure questa prima impressione potrebbe cogliere solo in parte la realtà: sotto la superficie, infatti, si possono individuare radici comuni e intrecci storici che le avvicinano più di quanto si possa immaginare. L’Istituto della Carità, fondato da Rosmini nel 1828, e il Movimento dei Focolari, fondato dalla Lubich nel 1943, conobbero alla fine degli anni ’40 e inizio ’50 una significativa convergenza proprio a Rovereto, città allora animata dal carisma dello scrittoreClemente Rebora,  sacerdote rosminiano, che ebbe frequenti contatti coi Focolari. Qualcuno si chiede addirittura se ci sia stato un possibile influsso della spiritualità dell’unità nella genesi del suo famoso inno: Il gran grido (1953).
Al di là della mediazione di grandi personalità, come il rosminiano Clemente Rebora e il focolarino Igino Giordani, comunque, uno studioso che voglia andare in profondità su questi intrecci storici può analizzare aspetti come il rapporto col francescanesimo o l’amore per la filosofia, centrali sia per Rosmini che per la Lubich, senza dimenticare che a Rovereto assistente ecclesiastico del nascente movimento dei Focolari era un rosminiano.
Insomma di materia ce n’è. Per tutte queste ragioni, e in preparazione del centenario della nascita di Chiara Lubich, il 24 e 25 maggio prossimi, su iniziativa di Paolo Marangon, storico e saggista, studioso di storia del cristianesimo, vice-direttore del Centro Studi Rosminiani, e di Lucia Abignente storica e scrittrice, collaboratrice del Centro Chiara Lubich, si terrà proprio a Rovereto un convegno intitolato  Antonio Rosmini e Chiara Lubich: radici e intersezioni storiche, con relazioni di F. De GiorgiL. AbignenteN. Carella, E. Del NeroA. Lo Presti , P. Marangon ed E. Manni.
cittanuova.it