Stagione concertistica 2018 3° concerto, domenica 4 marzo, alle ore 18.00 al Sacro Monte Calvario di Domodossola


La Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario e l’Istituto della Carità, nell’ambito della stagione concertistica 2018, propongono il 3° concerto, che si terrà domenica 4 marzo, alle ore 18.00, nella Sala Bozzetti al Sacro Monte Calvario di Domodossola e che vedrà impegnati

Federica Zoppis: pianoforte
l’Orchestra da camera della Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario
con Andrea Pecelli: maestro concertatore


nell’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra in la maggiore nr. 12 KV 414 di W. A. Mozart (1756-1791), della Serenata per archi in mi minore. op. 20 di  E. Elgar (1857-1934) e dell’Holberg Suite op. 40 di E. Grieg (1843 - 1907), festeggiando i quindici anni di attività dell’Orchestra da camera.


L’Orchestra da camera della Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario è sorta nel 2003 nell’ambito dei festeggiamenti per il 175° anniversario di fondazione dell’Istituto della Carità, e tenne il suo primo concerto il 28 dicembre 2003 nella Collegiata di Domodossola, in occasione della benedizione della statua di S. Teresa di Calcutta, voluta da Mons. Antonio Riboldi IC, recentemente scomparso. L’Orchestra accompagna l’attività corale della Cappella Musicale e del Coro Filarmonico del VCO. Tra le più importanti proposte corali, sono da ricordare l’esecuzione delle Cantate BWV 8, 55, 57, 84, 113, 133, 151 e 153 e la prima Cantata dall'Oratorio di Natale BWV 248 di J. S. Bach, la ricostruzione della celebrazione solenne dei Vespri di Natale, secondo la forma settecentesca del rito di S. Pio V, il Te Deum in re maggiore di M-A. Charpentier, il Gloria, Beatus Vir, Magnificat e diverse composizioni da camera di A. Vivaldi, i Vespri Solenni KV 339 e il Requiem KV 626 di W. A. Mozart, il Requiem op. 48 di G. Faure e il Te Deum di G. Castellazzi, scritto per l’inaugurazione del Traforo del Sempione. Ha inoltre affiancato la Corale Primavera di Quarona (VC) in diverse esecuzioni della Messa dell’Incoronazione KV 317 di W. A. Mozart.  In veste prettamente strumentale ha eseguito i concerti per pianoforte e orchestra KV 271 “Jeunehomme”, solista Gerardo Chimini, e KV 415, solista Bruno Tasso, la Suite nr. 3 in re Maggiore BWV 1068 di J. S. Bach, diversi concerti per strumento solista e orchestra di A. Vivaldi. Ha inoltre partecipato, unitamente alla Cappella Strumentale del Duomo di Novara, alla solenne celebrazione di Beatificazione di A. Rosmini, tenutasi a Novara il 18 novembre 2007. 

FEDERICA ZOPPIS
Frequenta il Triennio Accademico di pianoforte presso il Conservatorio G.Verdi di Milano, sotto la guida del M° Mario Borciani. È pianista collaboratrice nei seguenti corsi e workshop: “Incontri musicali” dell’Associazione Orchestra di Domodossola, “La nota chiave” di Lello Narcisi, “Musichiamo la Valle Antrona” dell’Associazione SuoniAMO. Ha suonato in musical prodotti da La Dual Band presso diversi teatri (Blue Note, Tieffe Menotti, Out-Off). Ha collaborato come clavicembalista e organista con l’Orchestra da Camera Giovanile di Domodossola e la Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario. Come camerista collabora con Synchronos Trio, Simone Ponta, Letizia Zoppis e Andrea Pecelli. È membro dell’orchestra GMO e docente di pianoforte presso le associazioni AMAMUSICA, SuoniAMO, La Dual Band.
ANDREA PECELLI
Ha compiuto gli studi musicali sotto la guida di R. Filippini al Conservatorio “G. Verdi” di Milano ed all’Accademia W. Stauffer di Cremona dove si è diplomato in violoncello con menzione di merito. Dopo aver vinto il Premio Internazionale “Calpurnia” al Festival delle Nazioni di Città di Castello, si è dedicato alla musica da camera, fondando nel 1995 il Milano Cello Quartet. Con tale formazione e come ospite dell’ensemble di musica contemporanea Sentieri Selvaggi di Milano, ha effettuato concerti per le maggiori stagioni musicali italiane (Teatro alla Scala, Teatro Regio di Torino, Società dei Concerti di Milano, etc.). Collaboratore per anni dell’Orchestra da Camera di Mantova, dell’Orchestra di Brescia e Bergamo, della Cappella Musicale del S. Monte Calvario (dal 2000 ad oggi) e, per concorso, delle Orchestre Nazionali della RAI e dell’Accademia di S. Cecilia. Primo violoncello dell’Orchestra G. Cantelli, Milano classica, Orchestra Stabile di Bergamo e, dal 2007 al 2011, dell’Orchestra Sinfonica del VCO. Collabora con le Associazioni suoniAMO e AMAMUSICA. È il fondatore e il Direttore Artistico dell’Associazione Orchestra e dell’Orchestra da Camera di Domodossola. Svolge attività cameristica in duo con F. Zoppis ed in trio con M. Rainelli. È docente, vincitore di concorso, di violoncello e musica d’insieme per archi presso il Liceo Musicale di Omegna.

Il vertice della produzione pianistica mozartiana degli anni di Vienna (1781-1791) è concentrato nei 17 concerti per pianoforte che restano uno dei momenti più significativi della personalità creatrice di questo straordinario compositore. Nei primi concerti per pianoforte Mozart tende ad evidenziare maggiormente il ruolo dello strumento solista, pur non trascurando la funzione dell'orchestra sotto il profilo timbrico e ritmico. Lo stesso musicista, in una lettera al padre del 28 dicembre 1782, scrisse in questi termini a proposito dei primi concerti viennesi: «I concerti sono una via di mezzo tra il troppo difficile e il troppo facile; sono molto brillanti e piacevoli all'udito, naturalmente senza cadere nella vuotaggine. Qua e là anche i conoscitori possono ricevere una soddisfazione, ma in modo che i non conoscitori devono essere soddisfatti, senza sapere perché». Negli anni successivi il linguaggio dei concerti per pianoforte si fa più intimo e riflessivo e il rapporto tra strumento solista e orchestra assume toni più elaborati e raffinati. Tale evoluzione si può cogliere nelle diverse fasi della produzione concertistica: nel 1782-'83 Mozart scrisse tre concerti per pianoforte (K. 413, K. 414, K. 415), nel 1784 ne compose sei (K. 449, K. 450, K. 453, K. 456, K. 459) nel 1785-'86 apparvero tre concerti per ciascun anno (K. 466, K. 467, K. 482, K. 488, K. 491 e K. 503). Negli ultimi cinque anni della sua vita Mozart scrisse soltanto due concerti per pianoforte, il K. 537, e K. 595, con cui il 4 marzo 1791 si congedò come pianista dal pubblico di Vienna.

Il Concerto in la maggiore K. 414 è articolato in tre tempi e per ognuno di essi Mozart scrisse la cadenza, improntata ad uno stile di misurato virtuosismo. L'Allegro iniziale viene esposto da un tema piacevolmente discorsivo degli archi, in preparazione dell'intervento del pianoforte in un ruolo elegantemente dialogante. Dopo lo sviluppo del primo tema e il ritornello si delinea una seconda frase e successivamente una variante di essa, nel contesto di un equilibrato accompagnamento orchestrale. L'Andante, delicato ed espressivo nella sua linea melodica, vuole essere un omaggio a Christian Bach, un autore molto stimato da Mozart: infatti sembra che il tema dell'Andante si richiami ad una figurazione musicale contenuta in una ouverture londinese del figlio di Bach. Anche in questo movimento c'è la cadenza solistica prima della ripresa del "tutti". L'Allegretto finale, o più esattamente rondò, è punteggiato da un discorso fresco e spigliato tra il pianoforte e il gruppo strumentale, sino a toccare quell'allure leggera e tonificante, tipica dell'inventiva mozartiana.

Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 14 dicembre 1990


Il concerto è reso possibile grazie alla sensibilità dell’Istituto della Carità – PP. Rosminiani, della Parrocchia di Calice, della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario, con il sostegno prezioso della Fondazione CRT e il patrocinio della Città di Domodossola.

Non solo pellegrinaggi: Brevivet e l'evoluzione del turismo religioso


Diversificare il prodotto segmentando l’offerta per tipologia di target e puntare sempre di più verso i servizi di qualità. È il turismo religioso che si avvicina al 2020 visto dalla lente di un operatore storico del comparto come Brevivet, che si prepara ad affrontare la stagione con alcune novità, ma anche con il consolidamento del core business.

“I viaggi religiosi richiedono sempre più un’attenzione oltre che alla scelta dell’accompagnatore anche alla scelta dei servizi di qualità e richiedono un’attenzione alla programmazione della parte pastorale – spiega la direttrice dell’operatore, Barbara Chiodi (nella foto) -. Per questo noi abbiamo al nostro interno un sacerdote responsabile e collaboriamo con altri sacerdoti per la predisposizione di programmi pastorali che insieme allo svolgimento dell’itinerario facciano vivere un’esperienza unica”. 

Le cifre del business
Dopo un 2017 chiuso con quasi 14 milioni di euro di fatturato e circa25mila passeggeri, un risultato trainato dalla differenziazione del prodotto avviata alcuni anni fa con ilturismo culturale affiancato ai pellegrinaggi. “Ora nel catalogo 2018 – prosegue Chiodi – abbiamo inserito la sezione ‘cultura e religione’ che si aggiunge alle categorie già affermate di  pellegrinaggi e turismo culturale”. 

In questa categoria sono stati inseriti alcuni itinerari già consolidati ed alcuni nuovi itinerari. “Si è voluto inserire questa ulteriore distinzione – aggiunge - perché trattasi di viaggi tra cultura e religione che si differenziano per caratteristica della tipologia di accompagnamento (guida locale) e di impostazione delle visite sia dai pellegrinaggi che dal turismo culturale. Si desidera invogliare il viaggiatore a scoprire le opere che sono state frutto di una cultura religiosa e che sono divenute esse stesse cultura”. 

I 160 anni di Lourdes
Sul fronte dei pellegrinaggi, invece, protagonista sarà il 160esimo anniversario delle apparizioni di Lourdes, mentre nel turismo culturale tra le novità c’è ‘Roma mai vista’ dedicata alla Roma del Caravaggio e del Bernini. 

Per quanto concerne invece la distribuzione “con le agenzie stiamo fidelizzando il prodottoche si colloca in un target alla ricerca di itinerari che offrono il tutto compreso – conclude la direttrice -. Puntiamo i nostri sforzi su alcuni network selezionati e con le loro agenzie per sviluppare insieme la produzione nei loro territori e renderci disponibili a sviluppare programmi anche ad hoc”.
ttgitalia.com

Sacro Monte Calvario di Domodossola destinazione turistica da valorizzare

Domodossola è destinazione poco valorizzata dai visitatori italiani della regione Piemonte (ndr).


Nei giorni scorsi Trivago ha incontrato gli albergatori a Torino per un seminario formativo in collaborazione con bookingpiemonte.it, il portale di prenotazione della società Alpmed S.r.l  e Wintrade, con l’obiettivo di approfondire le tematiche di marketing alberghiero applicate ai metamotori. Durante l’evento è emerso che, tra le destinazioni piemontesi, Asti è la più economica (85 €) e Orta San Giulio la più cara (209 €). Torino viene ricercata su trivago 30 giorni prima dal check-in, per un soggiorno che dura mediamente due notti ad un costo di 99 € a notte (per camera standard doppia). Il capoluogo piemontese è destinazione turistica più ricercata dai visitatori italiani della regione: seguono, nell’ordine, Stresa, Sestriere, Bardonecchia, Orta San Giulio e Verbania. Gli stranieri hanno preferito invece, dopo Torino, le seguenti destinazioni: Stresa, Verbania, Cannobio, Baveno, Alba, Cannero Riviera, Orta San Giulio e Sestriere.  I turisti che hanno cercato Torino nel 2017 sono stati, rispettivamente: italiani (79%), francesi (5%), spagnoli, tedeschi, svizzeri e inglesi, ognuno di questi con il 2% di richieste. Mentre, per tutto il Piemonte, la prevalenza delle ricerche resta italiana (68%) e variano i mercati esteri – con in prima linea i tedeschi (8%), francesi (6%), svizzeri (5%), inglesi e olandesi entrambi al 2% – si segnala comunque una crescita delle ricerche verso il Piemonte dai mercati esteri come Portogallo (+44%), Finlandia (+23%), Svezia (+13), Canada (+13%) e Inghilterra (+9%). Su trivago, il Piemonte non è ancora al massimo delle sue potenzialità in termini di ottimizzazione del contenuto. Solo il 18% presidia attivamente la propria scheda hotel dalla piattaforma (gratuita) di trivago Hotel Manager, mentre il 29% delle strutture presenti sul circuito internazionale trivago non ha ancora una foto principale del profilo hotel (che li rende poco attraenti e visibili agli occhi del consumatore). Il 52% delle 83.532 foto delle destinazioni delle strutture presenti su trivago si presenta in bassa risoluzione (qualità). La città “più virtuosa” in termini di qualità del contenuto promozionale è Alba, quella con i contenuti più scadenti è Sestriere.
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