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I rosminiani ringraziano Papa Francesco per le tante citazione al beato Rosmini


Da quando è stato eletto, papa Francesco, nelle sue omelie a Casa Santa Marta, ha più volte ricordato la figura del beato Antonio Rosmini come quella di un profeta, testimone e maestro di una santità stimolante per i nostri tempi. A segnalarlo in un articolo con soddisfazione e gratitudine sono i padri Rosminiani nell'ultimo numero uscito l'11 Novembre del bollettino mensile Charitas . Nel pezzo viene riferita l'ultima citazione su Rosmini da parte del Papa avvenuta il 21 settembre, festa dell’apostolo ed evangelista san Matteo. “Nell’omelia – si legge nell'articolo - il Papa tocca tre momenti della conversione di Matteo. Il terzo momento è quello dello scandalo da parte di Scribi, Dottori e Farisei. Essi non capivano lo strano comportamento di Gesù, che a loro parere infrangeva la legge, unica tavola alla quale stavano saldamente attaccati. Il loro errore stava nel tenere separata la legge dal primo comandamento dell’amore: "credevano che la salvezza venisse da loro stessi. Si sentivano sicuri». In altre parole: non capivano che è l’amore di Dio a salvarci e non i nostri sacrifici conformi alla legge. È a questo punto, che il Papa evoca Rosmini. Lo associa ad altri santi della storia della Chiesa, come Giovanna d’Arco e Teresa d’Avila, i quali, per aver seguito Gesù sulla strada dell’amore, dovettero affrontare a loro spese la diffidenza degli uomini di Chiesa”. Questi ultimi in sintesi si scandalizzavano del cuore grande di tali santi, cuore colmo di misericordia verso coloro che Rosmini chiamava i lontani; persone che, come dice ancora Rosmini, nella loro ansia amorosa di abbracciare tutte le anime sapevano «amare in grande». “Nell’osservare come il Papa, quando cita Rosmini, lo associa a santi dalla portata storica universale, la cui testimonianza continua a splendere e stimolare sopra il succedersi delle culture dei tempi e dei territori – dice il direttore di Charitas padre Umberto Muratore - ci conforta il pensare che pure questo Beato avrà tanto da offrire anche alle generazioni future. Nostro compito è quello di farlo incontrare con le anime: saranno poi le anime stesse a percepire direttamente il profumo evangelico della sua scuola di vita e di pensiero”.
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Papa Francesco cita il Beato Rosmini


“Sentirsi peccatori è la prima condizione per ricevere lo sguardo di misericordia di Gesù”. Lo ha ricordato il Papa nelle sue meditazioni mattutine condivise nel corso della messa celebrata presso Casa Santa Marta. Il pontefice, inoltre, ha messo in guardia i fedeli presenti alla celebrazione, e i cristiani più in generale, a “non rimanere chiusi nella gabbia dei sacrifici e dei precetti” poiché, ha sottolineato, “solo Gesù ci salva”. Pertanto, nella continua ricerca di Gesù, il primo passo di ogni uomo e ogni donna è proprio il saper riconoscere i propri peccati: questo il punto di partenza per una conversione individuale e comunitaria. Poi, la riflessione sugli scandali dei nostri giorni, presenti – ha rammentato Bergoglio – anche nella Chiesa.
Il Papa ripercorrendo l’episodio evangelico della conversione di san Matteo, ha ricordato la guarigione del paralitico avvenuta per mano di Gesù e il suo incontro con Matteo, seduto al banco delle imposte. “Faceva pagare le tasse al popolo di Israele per darle, poi, ai romani e per questo era disprezzato, considerato un traditore della Patria”, ha detto Francesco “Gesù lo guardò, gli disse: ‘Seguimi’. E lui si alzò e lo seguì, come narra il Vangelo odierno. Da una parte, lo sguardo di San Matteo, uno sguardo sfiduciato: guardava ‘di lato’, ‘con un occhio Dio’, ‘con l’altro il denaro’, ‘aggrappato ai soldi come lo dipinse il Caravaggio’, e anche con uno sguardo scontroso. Dall’altra, lo sguardo misericordioso di Gesù che – ha ricordato il Pontefcie – lo ha guardato con tanto amore. La resistenza di quell’uomo che voleva i soldi, “cade”: si alzò e lo seguì. È la lotta fra la misericordia e il peccato”. Per il Papa, dunque, l’amore di Gesù è potuto entrare nel cuore di quell’uomo perché “sapeva di essere peccatore”, sapeva di “non essere ben voluto da nessuno”, anche disprezzato. E proprio “quella coscienza di peccatore aprì la porta alla misericordia di Gesù”. Quindi, “lasciò tutto e se ne andò”. Questo è l’incontro fra il peccatore e Gesù.
Francesco, quindi, ha esortato i fedeli a riconoscersi peccatori, non in astratto ma con “peccati concreti”, ha detto. “Lasciamoci guardare da Gesù con quello sguardo misericordioso pieno di amore”, ha proseguito soffermandosi poi gli scandali del nostro presente. “Ce ne sono tanti, tanti – ha riflettuto – e sempre, anche nella Chiesa oggi. Dicono: ‘No, non si può, è tutto chiaro, è tutto, no, no … Sono peccatori quelli, dobbiamo allontanarli’. Anche tanti santi sono stati perseguitati o sospettati. Pensiamo a Santa Giovanna D’Arco, mandata al rogo, perché pensavano fosse una strega e condannata. Una santa! Pensate a Santa Teresa, sospettata di eresia, pensate al Beato Rosmini. ‘Misericordia, Io voglio, e non sacrifici’. E la porta per incontrare Gesù è riconoscersi come siamo, la verità. Peccatori. E Lui viene, e ci incontriamo. È tanto bello incontrare Gesù!”.

A Fatima attesa per il Papa nel 100° anniversario delle apparizioni mariane



Il 2017 sarà un anno speciale per Fatima. La capitale del turismo religioso si prepara infatti a celebrare il centenario delle apparizioni della Vergine. Un evento che tutto il Portogallo, oltre ai fedeli di tutto il mondo, attende con trepidazione. Il santuario di Fatima sarà dunque teatro di una serie di eventi che rientrano in una fitta agenda culturale predisposta per l’occasione. Su tutti, l’attesissima visita di Papa Francesco del 12 e 13 maggio 2017, già confermata dalla Presidenza della Repubblica portoghese a seguito dell’invito del Presidente Marcelo Rebelo de Sousa dopo un incontro alla Santa Sede. Di fatto, sarà il quarto Papa della storia a visitare il Portogallo dopo Paolo VI (1967), San Giovanni Paolo II (1982, 1991 e 2000) e Benedetto XVI (2010). Intanto, l'8 gennaio prenderà il via un ciclo di conferenze su “Fatima come messaggio di Pace” che si terrà alla Basilica della Madonna del Rosario.

Tra gli altri appuntamenti la “Rievocazione dell’apparizione dell’Angelo” in programma il 21 marzo e l’intervento di Video Mapping “Fatima Tempo di Luce”, prevista nei giorni 12-13-14 maggio. Spazio ovviamente ai pellegrinaggi mensili e soprattutto a una speciale celebrazione. Il 19 agosto infatti, ricorrerà l’Anniversario della 4^ Apparizione della Madonna a Valinhos. Un appuntamento denso di fede e devozione. Le apparizioni della Madonna sono iniziate il 13 maggio 1917 al cospetto di tre giovani pastorelli Lucia dos Santos, Francisco Marto e Jacinta Marto, nella località Cova da Iria, vicino alla cittadina portoghese di Fatima. La Chiesa cattolica ha riconosciuto nel 1930 il carattere soprannaturale delle apparizioni, autorizzandone il culto.
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