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Filosofia. Completata l'opera omnia di Antonio Rosmini. Un'impresa lunga 50 anni

Un lavoro lungo quarantaquattro anni. È il tempo profuso per portare a termine l’Opera omnia del beato Antonio Rosmini - Serbati (1797-1855). Ora, con l’uscita (domani 24 febbraio) degli Scritti autobiografici: Diari (Città Nuova, pagine 918), l’ultimo dei sessantasei volumi dell’Opera omnia, si chiude l’impegnativa pubblicazione degli scritti in edizione nazionale e critica, iniziata sotto la supervisione di Michele Federico Sciacca (1908-1975) nel settembre del 1974 (la prima opera, vol. 38, dell’edizione nazionale Il linguaggio teologico, a cura di Antonio Quacquarelli, fu pubblicata nel 1975; è invece del 1979 la fusione tra l’edizione nazionale e l’edizione dei padri rosminiani).
«Preferisco parlare di “opera omnia”, piuttosto che di “edizione critica”, - spiega Giuseppe Lorizio, dell’Università Lateranense, fra i maggiori esperti di Rosmini - perché si tratta di un tentativo che presenta risultati non omogenei quanto a scientificità del prodotto. E per dimensione scientifica intendo attenzione filologica e storiografica, la cui qualità dipende dalla preparazione e dalle caratteristiche dei curatori dei singoli scritti e dal momento in cui sono stati pubblicati a partire dal 1979». Si tratta di un esito inevitabile, aggiunge Lorizio, «anche perché, come in più occasioni in sede di comitato scientifico sottolineò padre Umberto Muratore, nello spirito autenticamente rosminiano dell’antiperfettismo l’obiettivo era quello innanzitutto di mettere a disposizione i testi in modo che ci troviamo di fronte non a un punto di arrivo, ma a una miniera ancora aperta, dai cui ulteriori scavi si potranno trarre nuovi fecondi risultati».
Certo, oggi i grandi “minatori” scarseggiano: «Le difficoltà che i curatori hanno dovuto affrontare hanno riguardato soprattutto il reperimento delle fonti, in particolare quelle patristico-medievali, ma anche quelle moderne, per cui spesso si è gettata la spugna, evitando di indicare i testi nelle edizioni citate da Rosmini e accontentandosi di approssimativi riferimenti ai titoli delle opere pubblicate successivamente. Una scelta da un lato di comodo, dall’altro di compromesso, probabilmente inevitabile. Del resto, ci sarebbe stato bisogno di specialisti, ad esempio patrologi e medievisti, per produrre un risultato maggiormente “scientifico”». E comunque il problema, prosegue Lorizio, «ha riguardato non solo le fonti, ma i testi stessi. Mi sembra a tal proposito emblematica la vicenda dell’opera più conosciuta di Rosmini, Delle cinque piaghe della Santa Chiesa, pubblicata in questa collana nel 1981, ma per la quale è stato necessario il lavoro dell’allora collega Nunzio Galantino (San Paolo 1997) per donare agli studiosi il testo nella forma ultima voluta dall’autore. Successivamente, cioè nel 1998, la seconda edizione nell’Opera omnia ha tentato di porre rimedio al problema, ma l’edizione Galantino resta a tutt’oggi quella più accreditata e autorevole». La vicenda è significativa «perché mostra il contesto dinamico in cui dobbiamo situarci, onde aprire orizzonti di ricerca e di riflessione, piuttosto che alimentare la pigrizia intellettuale di chi incautamente potrebbe dire “ormai abbiamo l’edizione critica!” per esimersi dallo scavo archivistico. Naturalmente tale lavoro sarà possibile solo nella misura in cui si dia una gestione trasparente e non autarchica del materiale d’archivio da parte di chi ne ha la responsabilità».
Gli orizzonti futuri riguarderanno innanzitutto le tematiche e la speculazione rosminiana nella sua attualissima inattualità. « La disposizione delle opere è stata improntata (assumendo indicazioni tratte dallo stesso autore) a una visione epistemologica e teoretica dei contenuti delle stesse. Oso pensare che, mentre tale tensione sistematica consegna al proprio tempo l’immane tentativo di generare un pensiero cristiano, anzi cattolico, nella modernità compiuta, un approccio genetico-diacronico, sempre comunque possibile, sarebbe più fecondo per svegliare e alimentare l’attenzione dei nostri contemporanei verso questo geniale pensatore». Dopodiché il lavoro dovrà alimentarsi: «Da un’attenzione particolare a non considerare i settori epistemici in cui si suddividono e classificano gli scritti di questa edizione come compartimenti stagni, per il semplice fatto che ad esempio la teologia e la politica risultano trasversali e determinanti anche in opere non strettamente teologiche o di filosofia politica. Questo perché il genio rifugge dagli schematismi e non solo filosofa o teologa, ma semplicemente pensa. E Dio sa quanto bisogno di pensiero vi sia nella Chiesa e nella società».
Pertanto, conclude Lorizio, «non solo gli ambienti ecclesiastici, sempre più sordi rispetto alla speculazione teologico-filosofica in quanto prevalentemente impegnati nel sociale, ma la cultura diffusa e accademica del nostro Paese dovrebbero salutare con gratitudine (e magari con opportune iniziative) il compiersi dell’impresa titanica della pubblicazione dell’Opera omnia di colui che, insieme a Vincenzo Gioberti, si può considerare il più grande teologo e filosofo italiano del XIX secolo. Non a caso, riferendosi certamente a Rosmini, la Fides et ratio, al n. 59, scriveva che nell’Ottocento cattolico “ci fu chi organizzò sintesi di così alto profilo che nulla hanno da invidiare ai grandi sistemi dell’idealismo”, aprendo così la strada al superamento della condanna e alla beatificazione».
avvenire.it

Convegno Filosofico Teologico al Calvario 28 Settembre 2019. Attualità di Antonio Rosmini DOMANDE SUL SENSO DELL’UOMO


Attualità di Antonio Rosmini
DOMANDE SUL SENSO DELL’UOMO
Solitudine come essenza  della vita degli uomini

Incontro  per tutti presso la Sala Bozzetti del Sacro Monte Calvario di Domodossola Sabato 28 Settembre 2019 ore 10-16

- ORE 10.00 - 10.30 Testimonianze dalla storia
FRANCESCO QUARANTA: Da Adamo a Gesù figlio di Dio: una assurdità?
L'uomo alla ricerca di un rapporto con il divino: tra mito, leggenda e religione"

- ORE 10.45 - 11.15 Pensieri filosofici
ALESSIO TOMARELLI: Ripiegamento su di sé o apertura all’altro?
L’universale esigenza di felicità fra natura e interiorità, alla luce della tradizione filosofica"

- ORE 11.30 - 12.00 Fondamenti teologici
WILLIAM MILANESIO: L’uomo alla ricerca di Dio o la proiezione di un bisogno?
“Adamo dove sei?” - Breve itinerario teologico alla ricerca dell’uomo d’oggi
e della sua domanda di libertà, legge e Verità tra provocazione e paradosso"

Moderatore dell’incontro: Dott. Maurizio De Paoli

ore 12.30 14.00 BUFFET NEL GIARDINO (€12.00)
Prenotazione obbligatoria al cell. 3404980862 entro ore 20.00 del 27 settembre

ore 14.00 - 16.00 Intermezzo Musicale e liberi pensieri
Musiche a cura della Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario
Anselmo Quartagno al flauto e Manfred Nesti alla spinetta

DIBATTITO PUBBLICO E CONCLUSIONI


scarica la locandina evento file pdf 




Entrata a contributo libero


Col supporto organizzativo di ”Culture d’Insieme nel VCO”
Email: info@culturedinsieme.it

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FAI
Fondo Ambiente Italiano
Delegazione FAI del Verbano Cusio Ossola
Via San Francesco, 23
28825 Domodossola VB
Cell. 347 8325894
cell. 340 4980862
vco@delegazionefai.fondoambiente.it
FB Delegazione FAI del Verbano Cusio Ossola

Punti Fai
- Erboristeria Tantardini e Libreria Grossi a Domodossola
- Libreria Alberti, Il Libraccio e Vernissage Art Gallery a Verbania
- Libreria Ubik ad Omegna

Iniziativa Culturale Simposi Rosminiani 2019. Parteciperanno anche alcuni Ospiti del Calvario

I “Simposi Rosminiani” si propongono di passare ad una nuova fase, vale a dire di offrire a quelli che Rosmini chiama “amici della verità” e promotori di “carità intellettuale” un luogo, in cui poter approfondire, in piena libertà di spirito e con rispetto delle diversità, la soluzione dei problemi urgenti che si affacciano sul terzo millennio.

I “Simposi Rosminiani” si svolgeranno a Stresa dal 20 al 23 agosto. Nascono nell'anno 2000 come continuazione della “Cattedra Rosmini”, la quale, fondata da Michele Federico Sciacca nel 1967, ha svolto brillantemente il compito affidatole di riportare la voce di Rosmini nel dialogo intellettuale del pensiero contemporaneo.

Il comitato scientifico del ventesimo corso costituito da: Dario Antiseri, Giuseppe Lorizio, Luciano Malusa, Francesco Mercadante, Francesco Miano e Umberto Muratore, ha scelto di argomentare quest’anno su Legge, coscienza e libertà. Teologia, filosofia e diritto a confronto. Con il proposito di offrire un contributo alla riaffermazione di alcuni valori interiori che oggi rischiano di finire in un cono d’ombra. Il corso è strutturato in relazioni, seguite da dibattiti, che desiderano essere ampi e aperti a tutti i partecipanti. La partecipazione ai lavori è libera e gratuita. Atti del corso verranno pubblicati nella collana rosminiana “Antonio Rosmini: maestro per il terzo millennio. - Studi” di bookon-demand. Se ne raccomanda la prenotazione presso le Edizioni Rosminiane. Enti sostenitori: Conferenza Episcopale Italiana; Fondazione CRT; Fondazione Comunitaria del VCO; Fondazione Cattolica Assicurazioni; Financial Advisor Pastore-Stresa; Fondazione Popolare di Novara e Comune di Stresa. 
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Programma

Ventesimo corso dei “Simposi Rosminiani”
(20-23 agosto 2019) 
Sala Clemente Rebora, Collegio Rosmini, 
via per Binda, 47 - Stresa (Vb)

Legge, coscienza e libertà. Teologia, filosofia e diritto a confronto

Martedì 20 agosto
Ore 16.00 Saluto delle Autorità

Ore 16.30 Umberto Muratore (Direttore Centro Internazionale Studi Rosminiani)
(Introduzione)
Ore 17.00 VINCENZO BUONOMO (Rettore della Pontificia Università Lateranense) (Prolusione)
L’umanità e il suo diritto:le odierne sfide al diritto internazionale
Ore 18.00 Dibattito

Mercoledì 21 agosto
Ore 9.00 DIEGO FUSARO (Docente presso l’Istituto Alti studi strategici e politici Milano) 
Il nomos dell’etica contro l’anomia dell’economico
Ore 10.00 CARLO CARENA (Critico letterario)
Socrate e le Leggi
Ore 11.00 Dibattito
Ore 15.30 FLAVIO FELICE (Ordinario di storia delle dottrine politiche all’Università del Molise)
Il limite del potere: popolo, autorità e democrazia
Ore 16.30 MATTEO NACCI (Pontificia Università Lateranense)
Storia del diritto e cultura giuridica: l’esempio offerto dalla scienza canonistica del Novecento
Ore 17.30 Dibattito
Ore 21.00 Concerto nel giardino di Villa Ducale
(Centro Internazionale di Studi Rosminiani)

Giovedì 22 agosto
Ore 9.00 GIUSEPPE PULCINELLI (Pontificio Università Lateranense )
Legge, coscienza e libertà in san Paolo
Ore 10.00 Paolo Pagani (Docente di Filosofia morale a Venezia)
Note su Rosmini e il formalismo giuridico
Ore 11.00 Dibattito
Ore 15.30 ALFONSO AMARANTE (Preside dell’Accademia Alfonsiana)
La proposta morale alfonsiana. La circolarità tra coscienza e legge
Ore 16.30 FRANCESCO COCCOPALMERIO (Presidente del Pontificio Consiglio dei Testi Legislativi)
La persona come diritto sussistente
Ore 17.30 Dibattito
Ore 21.00 Villa Ducale: riunione Comitato scientifico e dell’Edizione Critica

Venerdì 23 agosto
Ore 9.00 PIERLUIGI VALENZA (Università Sapienza di Roma)
Dalla “conscientia” al “Super-io”: la coscienza morale tra teologia, morale e psicologia
Ore 10.00 UMBERTO MURATORE (Direttore Centro Internazionale di Studi Rosminiani)
Lettura odierna del rosminiano “risentimento giuridico”
Ore 11.00 Dibattito e conclusioni

Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa

Per info: 
Segreteria “Simposi Rosminiani” - Centro Internazionale di Studi Rosminiani, corso Umberto I, 15 – Stresa (Verbania). 
Email: simposi.rosminiani@rosmini.it
Tel: 0323-30091
(da informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Simposi Rosminiani 19° Corso Il ‘68: una rivoluzione dimenticata o da dimenticare?

CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI ROSMINIANI - STRESA
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
 
SIMPOSI ROSMINIANI
XIX Corso

 21 - 24 agosto 2018
COLLE ROSMINI
(Collegio Rosmini) - STRESA

In quella età, nella quale viene dato l’assalto alle istituzioni antichissime, è ben facile, è ben naturale che il comune degli uomini segua la bandiera innalzata dai nuovi settatori, mentre gli manca al tutto il modo di difendere quelle vecchie istituzioni nella sua propria opinione, ed apparentemente sembra che non vengano attaccati se non dei vieti pregiudizi, e degli inutili avanzi di tempi rozzi ed ignobili. Vi sono però insieme dei ciechi ostinati; vi sono di quelli che ritengono ciò che è vecchio per inerzia. Vi sono degli altri, che rimangono fedeli al passato per un segreto buon senso, di cui non saprebbero tuttavia dare a se stessi alcuna espressa ragione. Finalmente alcuni pochi, sommamente sagaci, si accorgono della ragione dell’inganno comune, e giungono ad accennare dove stia il falso delle nuove dottrine, riscoprendo le antiche origini delle cose, dimostrando perché le abbiano poste così gli antenati, e come questi siano venuti ad esse non tanto per la loro propria sapienza, quanto per la necessità che li costringeva a fare così. 

(Antonio RosminiFilosofia della politica, Ed. Critica, pp. 82-83)


Programma
Martedì 21 agosto
Ore 16.00   Saluto delle Autorità
Ore 16.30   Umberto Muratore, Introduzione
Ore 17.00  Giuseppe Lorizio (Prolusione), Il ’68 fra speranza, utopia e delusione: una lettura teologica
Ore 18.00    Dibattito
Mercoledì 22 agosto
Ore 09.00    Claudio Gentili – Laura Viscardi, Il ’68 e le metamorfosi della famiglia
Ore 10.00    Massimiliano Padula, Il ’68 e i media: immaginari, rappresentazioni, narrazioni
Ore 11.00    Dibattito
Ore 15.30    Tonino Cantelmi, L’amore ai tempi dei social: dal ’68 alla rivoluzione tecno-liquida
Ore 16.30    Piergiorgio Grassi, Una lettura sociopolitica del ’68 e dei suoi esiti
Ore 17.30    Dibattito
Ore 21.00    Serata conviviale e Concerto nel giardino di Villa Ducale (Centro Internazionale di Studi Rosminiani)
Giovedì 23 agosto
Ore 09.00    Luciano Malusa, Il ’68 tra filosofia e utopia
Ore 10.00    Matteo Nacci, Il ’68 e il Diritto: considerazioni storico-giuridiche
Ore 11.00    Dibattito
Ore 15.30    Claudia Caneva, Musica e utopia: il ’68
Ore 16.30    Philippe Chenaux, Il ’68 e Paolo VI
Ore 17.30    Dibattito
Ore 21.00    Villa Ducale: riunione del Comitato Scientifico e dell’Edizione Critica
Venerdì 24 agosto
Ore 09.00    Giorgio Campanini, Il ’68 e la Filosofia della politica di Rosmini
Ore 10.00    Umberto Muratore, Una lettura rosminiana del ’68
Ore 11.00    Dibattito e conclusioni

fonte: rosmini.it

Cenacolo Rosminiano Triveneto, giovedì 30 a Padova la lezione inaugurale

“Verità ed equivoci della modernità – Ripensare la filosofia attraverso Rosmini”: è il titolo della lectio inauguralis che Giuseppe Goisis – introdotto da Alberto Peratoner – terrà, giovedì 30 novembre, alle ore ore 15, alla Facoltà teologica del Triveneto, a Padova. L’occasione è la nascita del Cenacolo Rosminiano Triveneto.
Il Cenacolo è una libera associazione, costituita il 24 marzo scorso, sorta dall’incontro di studiosi del pensiero del beato Antonio Rosmini nell’area triveneta. Il Cenacolo è nato dall’esigenza condivisa di mettere in comunicazione gli studiosi e cultori di Rosmini nel Triveneto, e si prefigge di promuovere gli studi rosminiani e la conoscenza di Rosmini quale risorsa per ripensare a fondo la modernità (di qui il senso della questione trattata nella Lectio inauguralis), soprattutto tra le giovani generazioni di studiosi. Le attività si svolgeranno lungo tre filoni: 1) un piano di continuità di ricerca e aggiornamento, con un seminario permanente ospitato dalla Facoltà Teologica del Triveneto; 2) eventi occasionali, quali giornate di studio, convegni o presentazioni di opere; 3) produzione scientifica in termini di pubblicazioni, nelle due forme della stampa e della veicolazione nel web, per la quale si pensa all’istituzione di un sito dedicato.
Nella realtà del neonato Cenacolo, Venezia viene a distinguersi per una particolare densità di studiosi impegnati da anni sulla figura del Roveretano: oltre al presidente del Cenacolo, Alberto Peratoner, docente alla Facoltà Teologica del Triveneto e al Seminario Patriarcale di Venezia, ci sono i docenti dell’Università Ca’ Foscari Giuseppe Goisis e Paolo Pagani e alcuni giovani studiosi lì formatisi, come Gian Pietro Soliani e Damiano Simoncelli; poi i docenti del Marcianum e del Seminario Patriarcale di Venezia mons. Gianni Bernardi e don Luciano Barbaro, nonché Cristian Vecchiet, docente allo Iusve.
Tra i rosministi di ultima generazione figurano poi alcuni ex studenti del Marcianum, come Francesca Mastracchio e Valentina Parpinelli, entrambe laureatesi con tesi di alto profilo scientifico sul pensiero di Rosmini, e attualmente coinvolte in convegni e iniziative accademiche nazionali di studi rosminiani
in Gente Veneta

“Rosminianesimo Filosofico” Pubblicato da Edizioni Mimesis il volume di Samuele Francesco Tadini



Il seme, come immagine della Parola di Dio, ha trovato terreno fertile nel cuore del beato Antonio Rosmini (1797-1855). In esso la Parola ha trovato piena accoglienza perché in totale obbedienza al Vangelo. E questo nonostante la sua vita fosse stata caratterizzata da molteplici difficoltà e ostacoli. In specie dopo la beatificazione del Roveretano avvenuta dieci anni fa a Novara il 18 novembre 2007, sono sorti in Italia e all’estero trascinati dall’entusiasmo - e non è esagerazione - una vera e propria galassia tra centri culturali e pubblicazioni con riferimento al pensiero e alla figura di Rosmini. 

Per avere un’idea della dimensione di un fenomeno prettamente rosminiano, un dato soprattutto che fa impressione, la mole di pubblicazioni concernenti gli studi rosminiani dal 1814 al 2010, stando alla Bibliografia rosminiana prodotta da padre Cirillo Bergamaschi, è di 16294 contributi nazionali ed internazionali, che sommati sempre al periodo 2010 i 2111 tra le varie edizioni delle opere e delle lettere rosminiane ecco superare l’incredibile cifra di 18405. Il che vuol dire arrivare al 2017 e superare le 20 mila pubblicazioni, confronto che potrebbe reggere solamente con imponenti autori come Platone o Sant’Agostino. «L’ampiezza dell’opera di Rosmini e della bibliografia che lo riguarda sono, a mia conoscenza, un evento culturale unico in assoluto», afferma Pier Paolo Ottonello. 

Ora per evitare derive poche lusinghiere, sviamenti o storture inopportune riguardante la figura del beato Rosmini è stato dato il via (era in cantiere da qualche anno) alla pubblicazione dell’annuario Rosminianesimo Filosofico, a cura di Samuele Francesco Tadini, edito dall’Edizione Mimesis, nella collana La nuova rosminiana. È una vera e propria mappatura mondiale di tutte le interpretazioni date al pensiero rosminiano nella storia del rosminianesimo. Si comincia con Inghilterra, Messico, Spagna e Russia. «Rosminianesimo filosofico - spiega la redazione composta da Samuele Tadini, Ludovico Gadaleta e Jacob Buganza - costituisce un autentico osservatorio di natura storico-teoretico, grazie al quale vengono mappate tutte le interpretazioni del pensiero rosminiano». 

In totale il volume è suddiviso in tre sezioni, «dedicate rispettivamente alla storia del rosminianesimo filosofico, al confronto del pensiero rosminiano con i pensatori d’ogni tempo, e alle recensioni inerenti i volumi di area rosminiana, i quali, nel corso del tempo, hanno contribuito a generare filoni teoretici diversificati alla luce di un comune riferimento alla teoresi rosminiana». 

I contributi del primo volume 2016 sono stati realizzati nella sezione I da: Samuele Tadini coordinatore e curatore di Rosminianesimo filosofico (Il rosminianesimo in Gran Bretagna nel XIX secolo); Ludovico Gadaleta, direttore della biblioteca del Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa (“Il cibo del mio intelletto”: William Seth Agar pioniere del rosminianesimo inglese); Jacob Buganza, docente di filosofia morale presso l’Università Veracruzana in Messico (El rosminianismo en Mexico, prima parte); Alessandro F. Sivak, già docente di Storia della filosofia russa all’Università di San Pietroburgo (Λόγος contro Ratio ovvero Antonio Rosmini nella filosofia russa. Vladimir Ern e la sua interpretazione del pensiero rosminiano). 

La sezione II è a cura di: Inge-Bert Täljedal, emerito ed ex Rettore dell’Università di Umeå in Svezia (Reid, Rosmini, Mill, and Kripke on proper names); Margherita Giua, insegnante e avvocato (“Capacità del desiderio umano” e “Capabilities” nella filosofia della politica ed economia. Breve studio su A. Rosmini e A. Sen, prima parte); Fernando Bellelli, collaboratore presso il dipartimento di educazione e scienze umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Rosmini e l’Epistemologia delle scienze sperimentali e umane. Rileggere Stoppani con Tanzella-Nitti). Infine la sezione III con Stefania Zanardi, collaboratrice presso il dipartimento di filosofia dell’Università di Genova (Analisi di un’opera “Classica” dedicata al giovane Rosmini. Luigi Bulferetti, Antonio Rosmini nella Restaurazione). 

L’avvio di questo progetto arduo e complesso è stato possibile «grazie al munifico sostegno finanziario della parrocchia Santa Maria Nascente e San Giorgio di Bodio Lomnago in ricordo dell’amico Francesco Piero Macchi, che ha fatto del lavoro una cultura dei rapporti umani che ci richiama la carità del beato Antonio Rosmini. E naturalmente in pieno concerto con il dottor Lorenzo Airoldi, che si è creata una redazione stabile, nel contesto del Rosmini Institute (con sede a Varese, ndr)», spiega Tadini.  

Uno dei pregi nel pubblicare Rosminianesimo filosofico (la più importante pubblicazione in ambito rosminiano del 2017), indipendentemente dalle sue connotazioni o categorizzazioni offerte dai termini “filosofico” o “teologico”, sarà quello di suscitare l’interesse di filosofi, teologi, e uomini di cultura (un esempio su tutti pensiamo a Eugenio Scalfari) ben al di là dei confini puramente geografici dell’Italia e dell’Europa. Perché come riconobbe Thomas Davidson il traghettatore di Rosmini negli Stati Uniti le intuizioni e riflessioni di Rosmini diventano a questo punto “esportabili”. L’auspicio è che si possa inaugurare, pertanto, una nuova stagione culturale nel mondo e nella Chiesa, l’unica realtà oggi capace di suscitare un autentico pensare (e ciò accade quando si tengono fuori logiche mondane di affarismi) dopo il palese fallimento di una cultura moderna e contemporanea che ha fatto della ragione e della fede un amico da controllare e un nemico da abbattere. 

Rosminianesimo Filosofico - Anno I (A cura di Samuele Francesco Tadini, edito dall’Edizione Mimesis, nella collana La nuova rosminiana - 2017, pp. 415, euro 28.00)